Chi non ha mai fatto follie per amore almeno una volta nella vita? Da sempre le pazzie d’amore sono oggetto di racconti: Dante Alighieri dedicò immortali versi a Paolo e Francesca e Romeo e Giulietta del grande William Shakespeare ha ispirato artisti in tutto il mondo.
Napoli è una città che si presta a fare da sfondo alle storie d’amore che vanno raccontate per non essere dimenticate. Oggi vi raccontiamo di un amore che nacque in questa città e che, affiancato all’astuzia, è riuscito a dare la forza ad un uomo permettendogli di sconfiggere il Diavolo.
La leggenda di Palazzo Penne
Quando Antonio Penne giunse a Napoli nel XV secolo, si innamorò di una bellissima giovane. Il nome della ragazza non è arrivato ai giorni nostri ma sicuramente indimenticabili saranno per voi le sue pretese: aveva, infatti, molti corteggiatori e sottopose Antonio ad una prova impossibile per scoraggiarlo.
La fanciulla chiese al pretendente di costruire un grande palazzo in una sola notte. Impossibile no? Non per Antonio Penne!
Il giovane fece un patto con il Diavolo che lo avrebbe aiutato a costruire il palazzo in cambio della sua anima ma fu scaltro e pensò bene di inserire nel contratto una piccola clausola, mostrandosi subito all’altezza della sua sposa: Antonio avrebbe reso l’anima al Diavolo solo se il demonio fosse riuscito nell’ardita impresa di contare tutti i chicchi di grano che sarebbero stati sparsi nel cortile del palazzo.
La sfida di Penne sembrava apparentemente semplice e la sua anima destinata ad essere preda del demonio.
L’innamorato dimostrò però al Diavolo tutta la sua astuzia: ultimata la costruzione, cosparse i chicchi di pece, rendendo impossibile contarli.
Il diavolo, accortosi del misfatto, si arrabbiò molto e scatenò la sua ira avventandosi sul giovane ma, appena Antonio fece il segno della croce, un buco immenso si aprì nel cortile del Palazzo, facendo sprofondare il diavolo negli abissi della Terra.
Oggi lì c’è un pozzo e si dice che sia proprio in quel punto che il diavolo è sprofondato.
Antonio sposò così la bella fanciulla e gli sposi hanno poi vissuto nel Palazzo che oggi affaccia su Piazza Teodoro Monticelli, a pochi passo da Largo Bianchi Nuovi: Palazzo Penne.
Antonio Penne e il suo palazzo
Antonio Penne, era il segretario del re di Napoli Ladislao d’Angiò-Durazzo, giunto a Napoli dalla cittadina di Penne in Abruzzo, da una famiglia borghese benestante. Nel 1399 fu nominato compilatore delle concessioni reali, tale era il suo prestigio a corte che fu autorizzato ad erigere il proprio monumento funebre nel Monastero di Santa Chiara.
Il Palazzo, che oggi porta il suo nome, è conosciuto in tutta Napoli come il Palazzo del Diavolo, o come dicono i napoletani ‘O Palazzo ‘e Belzebù. Purtroppo non è possibile accedervi ma visitarne anche solo la parte esterna ci fa rivivere la suggestiva leggenda del giovane Penne che fu così scaltro e innamorato da sconfiggere il diavolo.
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