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Sapri, la città della spigolatrice

Sapri, 84073, Salerno

Ora aperto
Durata

2h

Le lingue

___

Partecipanti

Illimitato

Tipo

Località balneare

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Adatto ai bambini

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Adatto alle coppie

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Animali ammessi

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Parcheggio disponibile

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Senza barriere

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Supporti in lingua

Consigli per la visita

Servizi inclusi

  • Esclusiva garanzia Movery soddisfatti o rimborsati
  • Servizio di assistenza turistica inclusa
  • Consegna biglietti istantanea
  • Si accettano biglietti su smartphone

Come arrivare a

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Informazioni su questa attività

Sapri è l’ultimo borgo della costa campana prima di varcare il confine con la Basilicata, situatao nel cuore del Golfo di Policastro. Appartiene a quel gioiello conosciuto come Cilento ed è anche chiamata la città della Spigolatrice. Per quale motivo?

Curiosità e leggende

A Sapri ci sono due statue raffiguranti una spigolatrice, una donna un tempo incaricata di raccogliere le spighe di grano nei campi dopo la mietitura. La creazione di queste due opere, una adagiata sullo scoglio dello Scialandro e l’altra posta sul Lungomare Italia, nasce da una poesia patriottica di Luigi Mercantini ispirata alla spedizione di Sapri guidata da Carlo Pisacane nel 1857 e ad una storia d’amore nata in tempo di guerra.

La poesia narra di una spigolatrice che un giorno, trovandosi casualmente ad assistere allo sbarco, incontra Pisacane innamorandosene perdutamente, tanto da partecipare al combattimento con i trecento, assistendo tragicamente al loro massacro per opera delle truppe borboniche.

La spigolatrice che osserva assorta il mare sullo scoglio dello Scialandro è infatti dedicata a Pisacane, ma c’è anche un’altra storia da cui ha origine il nome dello scoglio: nel VIII secolo a.C. una nave greca diretta a Cuma naufragò in quella zona e solo un uomo dell’equipaggio, di nome Scialandro, si salvò aggrappandosi a questa roccia. Diventato capo del villaggio allora esistente dopo la prode disavventura, quando tempo dopo morì in battaglia venne eretta in suo ricordo una statua di legno, la “Xoanon”, tipica immagine culturale dell’antica Grecia.

La storia di Sapri

Già Cicerone ai suoi tempi la definiva “Parva gemma maris inferi”, piccola gemma del mare del Sud. Nonostante l’attuale Sapri fosse già frequentata al tempo dei romani, e ciò è testimoniato anche dal ritrovamento dei resti di una villa patrizia e di un cippo funebre, fu solo nel XVII secolo che venne fondato un piccolo centro abitato, il borgo Marinella. In questo periodo vennero costruite diverse chiese, tra cui quella di San Giovanni Battista, ricostruita dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e la Chiesa Madre dell’Immacolata.

Durante il Risorgimento anche i viaggiatori stranieri la scelsero come meta da scoprire, tra questi lo scozzese Crufurd Taid Ramage, che nel 1828 disse: “Questo paese aveva un aspetto di maggior benessere di quanti ne avessi fin qui veduti“.

Cosa vedere a Sapri

All’ingresso della città troviamo la Specola, un ex Osservatorio Astronomico Meteorologico. Costruito nel 1927 per volere del mecenate saprese Cav. Giuseppe Cesarino, gode di un meraviglioso stile architettonico che ricorda molto il Castello di Miramare di Trieste.

Purtroppo di quella che un tempo era un’imponente villa romana di 7000 mq, oggi sono giunti a noi soltanto dei resti che partono da Santa Croce per finire sulle rive delle Cammarelle, soprattutto a causa dei lavori sulla Statale 18 e quelli di trasformazione del complesso di Santa Croce nell’attuale istituto d’istruzione.

Le spiagge e il mare

La Spiaggia di Cammerelle è una delle più conosciute anche dal punto di vista storico in quanto è il luogo in cui Pisacane sbarcò con i suoi e, tempo addietro, anche la spiaggia su cui sorgeva la villa romana con il suo complesso termale. È il luogo ideale per fare snorkeling grazie all’acqua limpida che consente di esplorare il fondale e poi riposarsi al sole sul piccolo lembo di spiaggia.

Una spiaggia adatta soprattutto alle famiglie e a chi ama la comodità è quella del Lungomare: basterà attraversare la strada, infatti, per avere bar, locali e ristorantini a disposizione. Puoi scegliere di sistemarti sulla spiaggia libera o in uno dei tanti lidi attrezzati.

La Spiaggia di San Giorgio è situata tra il porto turistico e la spiaggia del Lungomare, infatti insieme alla seconda risulta essere quella più adatta ai bambini per l’acqua poco profonda e la grandezza della spiaggia.

Come quella delle Cammarelle, anche la spiaggia Torre di Capobianco, o spiaggia degli Angeli, e quella tra la Grotta di Cartolano e la Grotta della Colonna sono zone marine perfette per fare snorkeling e immergersi completamente nella natura; la prima è situata nei pressi della Torre Saracena e si tratta di una caletta rocciosa accessibile anche dal sentiero Apprezzami l’Asino, la seconda, invece, gode della presenza di alcune saline vicine.

Il Sentiero “Apprezzami l’Asino”

Una delle attività più belle e entusiasmanti da fare a Sapri è avventurarsi lungo questo sentiero. Si parte dal porto per raggiungere il Canale di Mezzanotte, che segna il confine tra la Campania e la Basilicata.

La prima parte del percorso risulta essere abbastanza semplice e piacevole da percorrere, infatti dal porto delle scale ti condurranno subito su una meravigliosa terrazza panoramica che affaccia su tutto il golfo. Se fai attenzione tra la vegetazione vedrai spuntare la torre saracena di Capobianco e potrai intravedere anche il famoso scoglio dello Scialandro. Il sentiero diventa man mano più difficoltoso se deciderai di raggiungere direttamente le calette sul mare ma ne vale la pena!

Purtroppo il nome bizzarro del sentiero nasce da una leggenda non piacevole da ascoltare: trattandosi di un itinerario utilizzato per lo scambio delle merci, si dice che quando due asini si incontravano nei tratti più stretti e ripidi del percorso, l’asino meno “conveniente” venisse lanciato giù dal dirupo.

Posizione dell'attività

Sapri, 84073, Salerno

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