3h
English, Italiano
Illimitato
Castello
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Il Castello di Baia, a circa mezz’ora dal centro di Napoli, è senza dubbio un luogo speciale: sorta sulle ceneri di un illustre passato romano, questa imponente fortezza affacciata sul mare cristallino del Golfo di Pozzuoli, ha attraversato molti secoli di storia e vissuto un gran numero di vite diverse.
Se il suo passato così ricco e glorioso non fosse già abbastanza per incuriosirti e far meritare al Castello di Baia un posto d’onore nel tuo prossimo itinerario, ti farà piacere sapere che nel 1984 questo luogo così particolare fu scelto come sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Da allora l’antica fortezza aragonese è diventata un vero e proprio scrigno di tesori: essa custodisce infatti tutti i più significativi reperti rinvenuti nella zona dei Campi Flegrei.
Se questo ancora non dovesse sembrarti abbastanza, con ogni probabilità ti interesserà sapere che con una breve gita in barca potrai raggiungere la spiaggia del Castello, una delle più belle della zona.
Il 19 novembre 2023 vi attende un’entusiasmente appuntamento: il Castello di Baia vi accoglierà tra le sue meravigliose sale per un’esperienza dedicata a tutte le famiglie che desiderano condividere un momento di creatività con i bambini. Preparatevi a realizzare degli splendidi mosaici completamente sostenibili, fatti a mano con materiali di riciclo.
Il laboratorio si terrà sia la mattina che il pomeriggio, dalle 10:30 alle 12:30 o dalle 16:00 alle 18:00.
Il costo è di 12 euro a bambino, mentre i genitori pagano solo i 5 euro di accesso al sito archeologico e hanno la possibilità di visitare il castello, assistere al laboratorio o ritornare direttamente ad attività conclusa.
La storia del Castello di Baia ha inizio oltre 2000 anni fa, ben prima della sua effettiva costruzione: il celebre storiografo latino Tacito ci racconta infatti di un’elegante villa appartenente a Giulio Cesare, edificata al di sopra di un’altura dalla quale si poteva godere di un magnifico panorama sul Golfo di Baia.
I resti di questa villa romana vennero in parte inglobati all’interno della nuova struttura che sorse sul promontorio a partire dal 1495 per volere degli Aragonesi, i sovrani spagnoli che all’epoca avevano il controllo del Regno di Napoli. Re Alfonso II d’Aragona scelse infatti questo luogo per edificare una fortezza pressoché inespugnabile, collocata in una posizione strategica che consentiva di controllare dall’alto tutto il territorio circostante.
Nei secoli seguenti il Castello Aragonese di Baia venne ristrutturato ed ampliato fino a raggiungere il suo aspetto attuale, con la sua caratteristica forma a stella. L’edificio mantenne la propria funzione difensiva per lungo tempo, nonostante i molti cambiamenti avvenuti a livello politico: la zona passò infatti dagli spagnoli agli austriaci, e in seguito fu controllata dai Borbone.
Dopo l’Unità d’Italia il Castello perse di importanza in quanto ritenuto non più utile a scopo strategico. L’edificio rimase in stato di abbandono fino al 1927, quando venne adibito ad orfanotrofio militare; questa rimarrà la sua funzione principale fino al 1975, salvo una parentesi come carcere militare negli anni della seconda guerra mondiale. In seguito al drammatico terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, il Castello di Baia ospitò per qualche tempo alcune famiglie sfollate.
Nel 1984 il Castello Aragonese di Baia passa sotto il controllo del Ministero dei Beni Culturali, che subito lo sceglie come sede ideale per un museo dedicato agli svariati tesori archeologici rinvenuti nell’area dei Campi Flegrei. Bisognerà tuttavia attendere il 1993 per la definitiva apertura al pubblico del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Si tratta di un progetto pensato per essere in costante divenire: le sale sono infatti organizzate con un criterio topografico, ognuna dedicata a una specifica area dei Campi Flegrei, e destinate ad essere arricchite nel corso del tempo con i reperti ritrovati mano a mano. Particolare attenzione meritano le sale che ospitano le ricostruzioni del Sacello degli Augustali di Miseno, con i suoi magnifici gruppi scultorei dedicati a imperatori e divinità, e del Ninfeo di Punta Epitaffio ritrovato nel Parco sommerso di Baia.