3h
___
Illimitato
Castello
Supporti in lingua
Senza barriere
Parcheggio disponibile
Animali ammessi
Adatto alle coppie
Adatto ai bambini
Il Castello di Baia, a circa mezzāora dal centro di Napoli, ĆØ senza dubbio un luogo speciale: sorta sulle ceneri di un illustre passato romano, questa imponente fortezza affacciata sul mare cristallino del Golfo di Pozzuoli, ha attraversato molti secoli di storia e vissuto un gran numero di vite diverse.
Se il suo passato cosƬ ricco e glorioso non fosse giĆ abbastanza per incuriosirti e far meritare al Castello di Baia un posto dāonore nel tuo prossimo itinerario, ti farĆ piacere sapere che nel 1984 questo luogo cosƬ particolare fu scelto come sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Da allora lāantica fortezza aragonese ĆØ diventata un vero e proprio scrigno di tesori: essa custodisce infatti tutti i più significativi reperti rinvenuti nella zona dei Campi Flegrei.
Se questo ancora non dovesse sembrarti abbastanza, con ogni probabilità ti interesserà sapere che con una breve gita in barca potrai raggiungere la spiaggia del Castello, una delle più belle della zona.
Il 26 marzo e il 22 aprileĀ vi attendono due entusiasmanti appuntamenti: il Castello di Baia vi accoglierĆ tra le sue meravigliose sale per un’esperienza dedicata a tutte le famiglie che desiderano condividere un momento di creativitĆ con i bambini. Preparatevi a realizzare degli splendidi mosaici completamente sostenibili, fatti a mano con materiali di riciclo.
Il laboratorio si terrĆ sia la mattina che il pomeriggio, dalle 10:30 alle 12:30 o dalle 15:30 alle 17:30.Ā
Il costo ĆØ di 10 euroĀ a bambino, mentre i genitori pagano solo i 5 euro di accesso al sito archeologico e hanno la possibilitĆ di visitare il castello, assistere al laboratorio oĀ ritornare direttamenteĀ ad attivitĆ conclusa.
La storia del Castello di Baia ha inizio oltre 2000 anni fa, ben prima della sua effettiva costruzione: il celebre storiografo latino Tacito ci racconta infatti di unāelegante villa appartenente a Giulio Cesare, edificata al di sopra di unāaltura dalla quale si poteva godere di un magnifico panorama sul Golfo di Baia.
I resti di questa villa romana vennero in parte inglobati allāinterno della nuova struttura che sorse sul promontorio a partire dal 1495 per volere degli Aragonesi, i sovrani spagnoli che allāepoca avevano il controllo del Regno di Napoli. Re Alfonso II d’Aragona scelse infatti questo luogo per edificare una fortezza pressochĆ© inespugnabile, collocata in una posizione strategica che consentiva di controllare dallāalto tutto il territorio circostante.
Nei secoli seguenti il Castello Aragonese di Baia venne ristrutturato ed ampliato fino a raggiungere il suo aspetto attuale, con la sua caratteristica forma a stella. Lāedificio mantenne la propria funzione difensiva per lungo tempo, nonostante i molti cambiamenti avvenuti a livello politico: la zona passò infatti dagli spagnoli agli austriaci, e in seguito fu controllata dai Borbone.
Dopo lāUnitĆ dāItalia il Castello perse di importanza in quanto ritenuto non più utile a scopo strategico. Lāedificio rimase in stato di abbandono fino al 1927, quando venne adibito ad orfanotrofio militare; questa rimarrĆ la sua funzione principale fino al 1975, salvo una parentesi come carcere militare negli anni della seconda guerra mondiale. In seguito al drammatico terremoto che colpƬ lāIrpinia nel 1980, il Castello di Baia ospitò per qualche tempo alcune famiglie sfollate.
Nel 1984 il Castello Aragonese di Baia passa sotto il controllo del Ministero dei Beni Culturali, che subito lo sceglie come sede ideale per un museo dedicato agli svariati tesori archeologici rinvenuti nellāarea dei Campi Flegrei. BisognerĆ tuttavia attendere il 1993 per la definitiva apertura al pubblico del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Si tratta di un progetto pensato per essere in costante divenire: le sale sono infatti organizzate con un criterio topografico, ognuna dedicata a una specifica area dei Campi Flegrei, e destinate ad essere arricchite nel corso del tempo con i reperti ritrovati mano a mano. Particolare attenzione meritano le sale che ospitano le ricostruzioni del Sacello degli Augustali di Miseno, con i suoi magnifici gruppi scultorei dedicati a imperatori e divinitĆ , e del Ninfeo di Punta Epitaffio ritrovato nel Parco sommerso di Baia.