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Illimitato
Area Archeologica
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Adatto ai bambini
L’area del Complesso archeologico di Baia, situata nel territorio flegreo, comprende tre significativi resti archeologici dell’epoca romana. Edifici termali di cui oggi possiamo solo immaginare l’imponenza, ma che un tempo suscitava suggestione a quanti si recavano in questo antico complesso pubblico. Tra essi spicca il maestoso Tempio di Venere, dal progetto edilizio eccelso rispetto ai vicini Tempio di Mercurio e Tempio di Diana che pure fanno parte dell’area archeologica di Baia.
Pur avendo oggi perso una parte della sua imponenza, venendo interrata per circa tre metri dai movimenti del territorio flegreo e dal suo bradisismo, la cupola del maestoso Tempio di Venere, ha continuato a stupire i viandanti. Gli architetti del tempo restavano affascinati dall’unicità della struttura.
Come gli altri tempi vicini, possiede una cupola dalle sembianze di un ombrello per la forma degli spicchi che la compongono. Tuttavia i materiali utilizzati per la sua composizione, molto leggeri, ne hanno permesso un’incredibile espansione, permettendole una mole senza eguali. Esternamente ottagonale, all’interno è in realtà circolare costituita da un unico salone centrale su cui si aprono nicchie che permettevano l’accesso a salette secondarie che probabilmente erano piccole vasche di un’unica, grande ed articolata piscina termale.
Tutti gli ambienti, comunque, erano rivestiti con lastre di marmo, mentre la decorazione della cupola era composta da un mosaico, di cui ci sono pervenute piccolissime tracce.
Una struttura complessa e incredibile che riesce ancora a stupire chi sa guardarla.
La struttura comprende tre nuclei edilizi di diversa epoca, posti su tre livelli differenti. Quello inferiore è alterato sul lato orientale dalla moderna via litoranea che ne ha isolato il cosiddetto Tempio di Venere. Su di un lato è presente una fontana, un piccolo ambiente arricchito da un mosaico e un’esedra che fungeva da triclinio estivo. Su un altro lato compare il terzo nucleo: quello costituito dalle “Stanze di Venere”, ambienti termali divenuti cisterne e locali di servizio. La visita non è complicata ed è accessibile a tutti.
Il nome di questo antico edificio termale proviene da una definizione degli eruditi del Settecento che chiamavano “Stanze di Venere” alcuni ambienti del livello inferiore del complesso. Questi ambienti erano infatti caratterizzati da raffinate decorazioni in stucco sulle volte, in onore della Dea.
Gli edifici termali che facevano parte del complesso residenziale, erano collegati a questo. Oggi il Tempio di Venere ci appare diviso a causa della costruzione della strada litoranea.
Inizialmente l’edificio faceva parte di una villa tardo-repubblicana. Quando poi assunse una funzione pubblica, fu integrato con altri ambienti termali, di cui si riconoscono il calidarium ed il tepidarium.