30minuti
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Illimitato
Area Archeologica
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Tra i tesori archeologici dei Campi Flegrei oggi negati allo sguardo dei visitatori, la cosiddetta Tomba di Agrippina è senza dubbio uno dei più prestigiosi. Reso ancora più suggestivo dalle antiche leggende in stile Trono di spade che aleggiano intorno alle sue mura, questa maestosa strutturaw si trova nel Comune di Bacoli ed è oggi visibile solo dall’esterno.
Si tratta ad ogni modo di un sito estremamente prezioso ed imponente, che la tradizione vuole legato alla triste sorte di Agrippina minore, madre dell’imperatore Nerone. Narra la leggenda che lo spirito della sfortunata imperatrice vaghi ancora nei dintorni di questo luogo: pare che lo spettro dell’Augusta sia stato avvistato più volte nelle notti estive di luna piena, intento a pettinarsi le folte chiome specchiandosi nel mare.
Il sito oggi conosciuto come Tomba di Agrippina è fatalmente legato all’epilogo tragico di una delle vicende che tutti noi ricordiamo di aver studiato sui banchi di scuola: l’omicidio di Agrippina ordinato dal suo stesso figlio, l’imperatore Nerone.
Giulia Agrippina nacque nel 15 d.C., figlia di un importante condottiero fratello dell’imperatore Claudio. Il carisma e la forte personalità di Agrippina colpirono molto suo zio, che decise di sposarla nel 49 d.C. suscitando grande scalpore e finendo con l’adottare il figlio di primo letto della moglie, il giovane Nerone. Agrippina convinse inoltre Claudio a dare in sposa la figlia Claudia Ottavia proprio a Nerone, facendo di lui il legittimo erede al trono.
Claudio morì nel 54 d.C., e il figlio di Agrippina venne dunque proclamato imperatore. Egli era tuttavia troppo giovane per gestire una carica così importante; fu così che la madre divenne reggente dell’impero, guadagnandosi l’appellativo di Augusta (riservato esclusivamente alle donne che si erano distinte in modo eccezionale) e arrivando il più vicina possibile alla carica di imperatrice, mai ricoperta da nessuna donna in epoca romana. Le ingerenze della madre cominciarono tuttavia ad opprimere Nerone, che una volta assunti i poteri imperiali cominciò a ribellarsi alla sua costante presenza: scelse consiglieri di sua fiducia (tra cui il filosofo Lucio Anneo Seneca) e ripudiò Claudia Ottavia per prendere in moglie l’affascinante Poppea Sabina. Proprio quest’ultima ebbe un ruolo determinante nel convincere Nerone ad ordire il matricidio.
La Tomba di Agrippina presente a Bacoli deve la propria attribuzione alle informazioni e alle leggende che ci sono state tramandate in merito al matricidio comandato dall’imperatore. Nerone ordinò infatti ai suoi sicari di affondare la nave su cui era a bordo Agrippina dopo una festa a Baia (frazione dell’attuale Bacoli). Pare che una delle donne presenti sulla nave avesse chiesto aiuto sostenendo di essere Agrippina, convinta che questo la avrebbe fatta portare in salvo per prima; i sicari di Nerone invece la uccisero colpendola con i remi.
La Augusta vide tutto, e nuotò silenziosamente fino alla riva. Qui venne messa in salvo da dei pescatori che la alloggiarono in una villa nei pressi di Lucrino. La salvezza di Agrippina tuttavia fu solo temporanea: Nerone la rintracciò e inviò nuovamente i suoi sicari a finire il lavoro, stavolta con successo. Il grande storiografo latino Tacito racconta che le spoglie di Agrippina vennero sepolte in gran fretta sulla strada per Miseno.
Sebbene la tradizione abbia da sempre associato questo edificio alla Tomba di Agrippina, sembra che in realtà il sito ospiti le rovine di un antico teatro-ninfeo che faceva parte di un’imponente villa marittima. Pare che in origine si trattasse di un Odeon, un teatro coperto riservato a spettacoli musicali o di mimi; solo in seguito sarebbe stato trasformato in un ninfeo, una costruzione dedicata appunto alle ninfe e collocata nei pressi di uno specchio d’acqua.
A marzo 2016 sono partiti i lavori di restauro per rendere la Tomba di Agrippina di nuovo visitabile dai turisti, dopo oltre 30 anni senza alcun intervento di manutenzione. Purtroppo ad oggi questi lavori non sono stati sufficienti, e il sito risulta ancora interdetto alle visite. È tuttavia possibile ammirare il sito dall’esterno, sperando di poter un giorno varcare la soglia di questo luogo straordinario.