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Il Santuario della Madonna dell’Arco è uno dei principali luoghi di culto mariani della provincia di Napoli. Il complesso religioso si trova precisamente nel Comune vesuviano di Sant’Anastasia.
Il santuario ogni anno è grande protagonista nel giorno del Lunedì dell’Angelo, in quanto diventa meta di pellegrinaggio dei cosiddetti “fujenti”, i devoti che accorrono a piedi da tutta la Campania.
Il giorno di Pasquetta migliaia di persone vestite di bianco si riversano nel Santuario della Madonna dell’Arco per omaggiare l’icona della Madonna con Bambino risalente al XV secolo. Per un paio di anni le celebrazioni sono state sospese a causa delle normative anti-Covid, ma dal 2022 la tradizione ha ripreso il suo normale svolgimento.
Il Santuario della Madonna dell’Arco sorge sui resti di un antico acquedotto romano costruito per volere di Augusto. Riforniva soprattutto Capo Miseno, Cuma, Baia e la città di Napoli, ma già dal V secolo d.C. risultava in stato di abbandono.
L’arco dell’acquedotto dava riparo ai viandanti e contadini della zona e tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo vi è stata dipinta un’immagine di Madonna con Bambino che la gente del posto chiamava Madonna dell’Arco.
L’affresco forse è stato commissionato dai monaci benedettini dell’Abbazia dei Santi Severino e Sossio ed oggi resta solo un terzo dell’immagine originale. L’autore del dipinto è tutt’ora sconosciuto, ma dai colpi di pennello si capisce che si trattava probabilmente di un professionista.
La leggenda della Madonna dell’Arco racconta che nel Lunedì dell’Angelo del 1450 un ragazzo arrabbiato per aver perso al gioco della pallamaglio lanciò con violenza una boccia contro un’immagine sacra nelle vicinanze. L’icona della Madonna avrebbe iniziato a piangere sangue dalla guancia sinistra e la popolazione cominciò a gridare al miracolo.
L’eco della notizia giunse fino al Conte di Sarno, Gran Giustiziere del Regno di Napoli, il quale organizzò un processo per punire il giovane che fu condannato a morte ed impiccato ad un tiglio vicino l’edicola della Madonna. Si racconta che dopo 24 ore l’albero sia rinsecchito.
Intorno al Santuario della Madonna dell’Arco è stata divulgata anche un’altra leggenda. Nel Lunedì dell’Angelo del 1589, nel corso della festa per la Madonna dell’Arco, una certa Aureliana Del Prete arrivò sul posto in compagnia del marito che voleva offrire un ex voto per essere guarito da una malattia agli occhi.
La donna aveva portato con sé un porcellino che, nella confusione generale, era scappato. Infuriata per l’accaduto, Aureliana bestemmiò e colpì l’ex voto che raffigurava la Madonna. L’anno successivo fu colpita da una grave malattia che le avrebbe provocato il distacco dei piedi.
Questi ultimi sono ancora visibili in una teca di ferro posta nella sala degli ex voto del santuario. Aureliana è poi morta nel luglio del 1590 e la vicenda è diventata di dominio pubblico in tutta la regione.
La devozione alla Madonna dell’Arco si è quindi propagata fuori dai confini del Regno di Napoli e nel marzo del 1675 il dipinto della Madonna è stato visto risplendere avvolto dalle stelle. Tra i testimoni del miracolo ci sarebbero il viceré di Napoli e il cardinale Pier Francesco Orsini che diventò papa Benedetto XIII.
Dopo il miracolo del 1450 si è cercato di preservare il dipinto della Madonna con una cornice protettiva che formava una piccola nicchia. Per decenni è rimasta incustodita e a disposizione dei fedeli che spesso ne asportavano piccoli pezzi.
In seguito alla vicenda di Aureliana del Prete la folla di visitatori era in costante aumento e si rese necessario costruire un nuovo tempio che potesse accogliere i pellegrini. Nel 1592 papa Clemente VIII inviò da Roma San Giovanni Leonardi e altri funzionari per coordinare i lavori per un nuovo santuario in onore della Madonna dell’Arco.
La prima pietra dei lavori fu posata nel 1593 e nel marzo del 1594 il complesso è stato ufficialmente affidato ai frati domenicani. Negli anni sono stati eseguiti diversi lavori di restauro, ma dall’inizio del XIX secolo i frati lasciarono il convento che verrà spogliato dei suoi beni.
Dopo un breve ritorno degli ecclesiastici, nel 1866 fu varata una nuova soppressione degli ordini religiosi e i domenicani furono nuovamente costretti a lasciare il santuario che divenne proprietà del Reale Albergo dei Poveri di Napoli.
Soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale il complesso religioso riprese con continuità le sue attività e nel 1947 fu eletto priore padre Mariano Nazzaro che sarà alla guida per i successivi 40 anni e grazie al quale si deve l’attuale sistemazione della struttura.
Oggi il Santuario della Madonna dell’Arco si compone del Convento e della Chiesa. Nel 2000 si pensò poi di aggiungere il Museo degli Ex Voto che ne accoglie circa 800, molto dei quali risalenti al XV secolo.
La raccolta degli ex voto è davvero imponente ed ospita oggetti particolari, tra cui corde di barche, proiettili, pezzi di auto, elmetti, pistole e molto altro. Non mancano quelli più tradizionali fatti in argento che raffigurano la Vergine o parti del corpo. Ognuno di questi testimonia il ringraziamento da parte dei fedeli per una grazia ricevuta.
Il Santuario della Madonna dell’Arco è stato edificato in stile neoclassico. La chiesa è a croce latina ed è formata da una navata unica con volta a botte. Al centro della crociera che sorge sotto la cupola c’è l’edicola contenente l’immagine della Madonna col Bambino.
Invece all’altezza della navata centrale comincia l’abside semicircolare che include il coro ligneo. Il soffitto è retto da alcune colonne ricoperte di tavolette votive che rendono omaggio alla Madonna. Attigue alla chiesa ci sono le cappelle di San Giovanni Leonardi e del Rosario.
Nel resto della chiesa si possono ammirare splendide opere pittoriche di artisti quali Francesco Giordano, Antonio Sarnelli e Giacinto Diano. Dall’altro lato rispetto all’entrata principale c’è poi il corridoio che porta alla sala delle confessioni e al chiostro.
C’è un grande pozzo al centro del chiostro ed adiacente ad esso è presente un altro edificio nel quale è stato allestito il Museo degli Ex Voto. Infine, sul versante ovest della chiesa si può osservare il campanile.
Ogni anno nel giorno del Lunedì in Albis viene festeggiata la Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia. Per l’occasione la cittadina si riempie di fedeli, chiamati fujenti, che accorrono sul luogo da ogni angolo della Campania. Questa è una tradizione secolare che risale ai tempi del miracolo del 1450.
Negli ultimi anni sono transitate oltre 400.000 persone che arrivano rigorosamente a piedi. Dalle 3 del mattino e per le successive 24 ore, migliaia di persone sfilano lungo la navata della chiesa andando verso il tempietto con il dipinto della Madonna dell’Arco.
Gruppi familiari e di amici effettuano il pellegrinaggio vestiti con un’uniforme bianca e possono procedere a piedi nudi o con dei calzini bianchi. Sopra all’uniforme mettono una fascia rossa alla vita e una azzurra a tracolla.
I colori delle fasce richiamano quelli degli abiti della Vergine nelle sue apparizioni terrene. I fujenti eseguono un preciso e antico rituale partendo dalla propria città di provenienza e portano in processione a piedi un pesante altare, il tosello, senza mai fermarsi.
Giunti davanti all’effige della Madonna, in molto si inginocchiano, piangono, urlano e sono preda di forti stati emotivi. Oggi ci sono quasi 400 associazioni di fujenti che radunano 60.000 iscritti. Ogni gruppo di fedeli porta al santuario uno stendardo con il nome dell’associazione e l’anno di fondazione.
Molto spesso questi stendardi e bandiere vengono passate di padre in figlio e nei giorni precedenti il Lunedì dell’Angelo i fujenti vanno in giro nel proprio quartiere in compagnia di bande musicali per chiedere offerte da portare alla Vergine.
Per il pellegrinaggio di Pasquetta il Comune di Sant’Anastasia mette in piedi un imponente sistema di coordinamento gestito da Protezione Civile e Croce Rossa per gestire l’immane afflusso di fedeli.
Il Santuario della Madonna dell’Arco è aperto dal lunedì al sabato, dalle 06:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00. Invece la domenica l’ingresso è dalle 06:30 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 21:00.