30minuti
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Illimitato
Lungomare
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Il Granatello, in prossimità di Villa d’Elboeuf, è un vero e proprio punto di riferimento per la città di Portici. Il suo lungomare, perfetto per passeggiare e ammirare il bellissimo Golfo di Napoli o per rilassarsi al sole, vede la presenza di diversi bar, ristoranti, pub e luoghi di ritrovo molto amati dai porticesi.
Alla spalle di Villa d’Elboeuf è possibile ammirare il Vesuvio, inoltre da un lato il panorama del Granatello ci permettere di vedere Posillipo, Mergellina e San Martino. Impossibile non notare le isole di Ischia e Capri sullo sfondo e a sinistra in lontananza la bellissima Sorrento.
La Villa d’Elboeuf fu la prima, in ordine cronologico, delle ville vesuviane del Miglio d’Oro, costruita nel 1711 dal Duca d’Elboeuf.
Villa d’Elboeuf si trova anche nelle vicinanze della famosa stazione, capolinea della prima linea ferroviaria italiana, la Napoli-Portici.
La splendida villa venne fatta costruire nel 1711 sulla base di un disegno di Ferdinando Sanfelice, uno dei massimi rappresentanti dello stile tardobarocco napoletano.
Villa d’Elboeuf, costruita dal duca omonimo, venne ceduta pochi anni dopo nel 1716, a Giacinto Falletti, duca di Cannalonga. Carlo di Borbone, dopo essere stato ospitato alla villa nel 1738, se ne innamorò e decise di far costruire nelle vicinanze la Reggia di Portici.
La famiglia Borbone acquistò poco dopo la villa, che venne trasformata in una dépendance della Reggia di Portici, poiché attigua alla riserva di pesca del Granatello, dove Carlo III amava recarsi a pescare.
In un secondo momento, Ferdinando IV decise di avviare ulteriori lavori, facendo costruire il Bagno della Regina, raro esempio di architettura balneare a due piani dallo stile neoclassico affacciato sul mare. Bisogna ricordare che a quel tempo l’usanza di andare in spiaggia non era molto popolare.
Il sovrano fece costruire anche un viale che collegava direttamente Villa d’Elboeuf con la Reggia di Portici.
Il triste declino della villa cominciò nel 1839, quando la costruzione della linea ferroviaria Napoli-Portici tagliò la comunicazione tra il palazzo ed il parco retrostante, distruggendo l’armonia del complesso.
Oggi purtroppo la villa versa in uno stato d’abbandono e decadenza.
L’edificio si presenta con una pianta rettangolare e si sviluppa su due piani, dispone di una loggetta che dà sul Vesuvio, impreziosita da due terrazze sul mare, rivolte una verso Torre del Greco ed una verso Napoli.
Per la costruzione si utilizzarono materiali provenienti dall’antica Ercolano, mentre i giardini furono realizzati con la fertile lava del Vesuvio che ricopriva l’area.
L’elegante villa vesuviana fu venduta ad un gruppo di imprenditori il 26 aprile 2013, per un valore di 4 milioni di euro. Saranno tali acquirenti a curarne il restauro sotto la sorveglianza della Soprintendenza.
Il 5 febbraio 2014, buona parte del muro esterno della villa vesuviana, che costeggia la linea ferroviaria, e anche un solaio interno sono crollati finendo sulle rotaie, provocando danni alla linea ferroviaria Napoli-Salerno. Solo dopo un anno di attesa, il 12 aprile 2015, i treni regionali sono tornati a circolare grazie alla costruzione di una galleria artificiale, la rimozione dei ponteggi abusivi e la messa in sicurezza del palazzo settecentesco.