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Il borgo di Furore

Furore, 84010, Salerno

Durata esperienza: 30min

Accesso gratuito
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  • Parcheggio non disponibile

    Parcheggio disponibile

  • Non adatto ai bambini

    Adatto ai bambini

  • Con barriere

    Senza barriere

  • Animali non ammessi

    Animali ammessi

Uno degli angoli più fotografati della meravigliosa Costiera Amalfitana è Furore con il suo Fiordo, tappa obbligata per i visitatori della Costiera. Una piccola insenatura scavata nella montagna dal fiume Schiato che partendo da Agerola si riversa in mare. L'erosione nel corso degli anni ha dato vita ad un angolo di paradiso fuori dal tempo, che ricorda un po' i paesaggi del Nord Europa.

Questo piccolo borgo, al confine con Praiano e Conca dei Marini, viene definito il paese che non c'è poiché non esiste un vero e proprio centro abitato ma ci sono muri detti "d'autore" con murales e sculture.

Oggi il Fiordo di Furore è costituito da una piccola spiaggetta a forma di mezzaluna di circa 25 metri circondata da vecchi ruderi arroccati. Alle spalle della spiaggia si scorge il piccolo borgo costituito da monazzeri, gli antichi ricoveri dei pescatori e da due vecchi edifici: lo Stenditoio e la Calcara, utilizzati per l'asciugatura della carta amalfitana, prodotto tipico della zona, e per la lavorazione della pietra per l'edilizia.

Per lungo tempo, grazie alla sua particolare conformazione, il borgo di Furore, fondato dai romani, è stato un importante snodo commerciale, protetto da attacchi nemici. Gli abitanti si dedicavano alla pastorizia e all'artigianato.

Perché visitare il borgo di Furore

Furore è diviso in due parti, da un lato il Fiordo con la suggestiva spiaggia, dall'altro il paese, invisibile agli occhi dei visitatori della Costiera Amalfitana.

Dal 1997 Furore è stato inserito dall'UNESCO nei siti come patrimonio dell'umanità e con i suoi 800 abitanti fa parte dei borghi più belli d'Italia. È diviso in tre contrade: Contrada della Gatta, Contrada della Cicala e Contrada del Ciuccio.

Qui è possibile ammirare la Chiesa di San Giacomo, la Chiesa di San Michele e la Chiesa di Sant'Elia.

Al Fiordo il sole nelle prime ore del pomeriggio fa capolino, rendendo quest'insenatura fresca anche d'estate.

L'ecomuseo del Fiordo di Furore

Per valorizzare la zona, è nato l'ecomuseo del Fiordo di Furore, un parco naturale finalizzato alla valorizzazione delle ricchezze di Furore.

Nel museo è presente un erbario con le essenze vegetali dell’area lungo il piccolo Sentiero dei Pipistrelli Impazziti, un piccolo Osservatorio Astronomico, una bottega per la vendita di prodotti artigianali ed enogastronomici, una Biblioteca, un Museo dedicato ad Anna Magnani situato in Villa della Storta, una Cappella rupestre dedicata alla patrona dei mugnai Santa Caterina d’Alessandria, tre Mulini e due Cartiere restaurate.

Qui è possibile passeggiare lungo percorsi botanici attrezzati ma anche le vie del cinema, un itinerario turistico culturale sulle tracce dei famosi come Anna Magnani, Rossellini, Totò, Matroianni, che hanno girato qui i loro capolavori.

La bellezza naturalistica del Fiordo infatti non poteva che essere teatro di opere cinematografiche come L'amore, la favola romantica con Anna Magnani con il regista Roberto Rossellini. I due erano una coppia anche nella vita reale e pare che proprio Furore fu teatro dell'inizio della fine della loro tormentata storia.

Rossellini ricevette una lettera dall'attrice Ingrid Bergman che si rendeva disponibile a lavorare con lui, questo scatenò una lite tra i due, tanto che sembra che la Magnani lanciò un piatto di spaghetti addosso al regista. Dopo l'uscita del film i due non lavorarono mai più insieme.

Curiosità sul borgo di Furore

Una leggenda locale racconta che il Fiordo di Furore sia nato grazie al Diavolo che, cacciato dagli abitanti della zona, corse via battendo i piedi per vendicarsi, lasciando una crepa nella montagna che con il tempo si aprì dando vita a quest'angolo incantato. Ciò che doveva essere un dispetto diventò una meraviglia naturale.

Gli storici dicono che il nome Furore deriva da Terra Furoris, dal rumore delle onde che si infrangono sugli scogli dell'insenatura.

Le strade del borgo hanno i nomi delle famiglie più importanti che hanno vissuto qui: Li summonti, Le porpore, Li cuomi e Li candidi. Pare che i Summonti costruirono una fondazione per permettere ogni anno ad una "zitella onesta ma povera" di sposarsi.

Qui ogni anno a luglio si tiene una gara di tuffi, il Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze, con il salto dal ponte che si trova a 28 metri sul mare.

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