Donner du mouvement

Laboratorio didattico sulle specie botaniche della macchia mediterranea al Parco Archeologico di Cuma

SP 164, 1, 80078, Pozzuoli
La durée

2h

Langues

Anglais, italien

Les participants

Illimité

Type

Expériences

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Convient aux enfants

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Convient aux couples

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Animaux admis

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Parking disponible

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Sans barrière

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Soutien linguistique

Ce qu'il faut savoir

Les services comprennent

  • Garantie de remboursement exclusive de Movery
  • Service d'assistance touristique inclus
  • Livraison instantanée des billets
  • Billets acceptés sur les smartphones

Billets et réductions

  • Il ticket per i bambini ha un costo di 12€ per l'evento del 1 dicembre
  • Il costo per il tour guidato da 2 a 20 persone è di 200€

Limites

  • All'interno del sito non esiste un servizio guide
  • Il giorno di chiusura degli scavi è il martedì

Informations sur les visites

  • La visite est disponible tous les jours sur demande
  • L'orario di apertura degli scavi è dalle ore 9.00
  • La visite dure 2 heures
  • Il tour inzia alle ore 10:30 del mattino e alle 16:30 del pomeriggio

Facilitations

  • Prima domenica del mese l'ingresso è gratuito
  • La guida è disponibile in italiano e inglese
  • Il parcheggio è disponibile a pagamento e custodito nei pressi della struttura

A propos de cette activité

Gli Scavi archeologici di Cuma

Cuma è parte integrante della storia della Magna Grecia: questa città ha contribuito più delle altre colonie a diffondere la cultura greca in Italia. Gli scavi archeologici di Cuma sono conosciuti soprattutto per l’affascinante leggenda che parla di una donna ingannata da un dio: la Sibilla Cumana.

La Sibylle era uno degli oracoli più conosciuti e consultati nel mondo antico, le cui predizioni sono descritte in numerose opere di autori greci e latini.

L’Antro della Sibilla, una galleria di circa 131 metri, fa parte dei reperti degli scavi archeologici di Cuma. Soprattutto grazie agli scavi dell’archeologo Amedeo Maiuri, sono stati riportati alla luce anche il Temple d'Apollonles Tempio di Giove, le Crypta et le Necropoli. L’esplorazione della parte bassa è iniziata in un secondo momento.

Gli scavi presero il via nel 1911, restituendo i resti dell’antica città abbandonata definitivamente nel 1207, anno in cui venne distrutta dalle armate napoletane. I monumenti funebri della necropoli di Cuma si estendono su di un’area di circa 3 km, caratterizzata anche da tombe risalenti all’epoca greca, sannita e romana.

Il Tempio di Giove venne costruito in età augustea, alla fine del I secolo, probabilmente eretto sui resti di un precedente tempio di età greca dedicato a Demetra, divinità particolarmente venerata dai cumani. Del precedente tempio non si conosce la reale struttura: ciò che è pervenuto ai nostri giorni è l’imponente base in tufo e la consapevolezza che si trattasse della struttura sacra più importante della città, sulle cui fondamenta è stato poi innalzato il tempio romano. Quest’ultimo, tra la fine del V e l’inizio del VI, secolo venne trasformato in una basilica cristiana dedicata a San Massimo Martire, diventando presto cattedrale de diocesi di Cuma.

Probabilmente anche il Tempio di Apollo è stato edificato sui resti di un antico tempio greco dedicato a Era. Il Tempio è stato consacrato ad Apollo in quanto, secondo le parole del poeta Virgile, Dedalo, scultore della mitologia greca, aveva consacrato al dio le ali che gli avevano permesso di fuggire dall’epico labirinto di Cnosso, dove era stato imprigionato insieme al figlio Icaro. Come il Tempio di Giove, anche questo edificio venne trasformato in una basilica cristiana: a provarlo sono i resti di una fonte battesimale e di alcune tombe nascoste nel pavimento.

Un ritrovamento casuale presso il parco archeologico di Cuma avvenne nel 1992, quando, durante la costruzione di un gasdotto nei pressi della spiaggia, fu scoperto un temple consacré à la dea Iside. Nel 1994, grazie all’attivazione del progetto Kyme, venne completato lo scavo di una tomba a tholos e venne esplorata una parte della cinta muraria; inoltre, proseguirono le indagini nella zona del foro, dove ci fu la grandiosa scoperta di un edificio a pianta basilicale chiamata Aula Sillana, del podio di un tempio e, oltretutto, costeggiando il litorale furono ritrovate anche tre ville marittime.

La maggior parte dei reperti recuperati è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed il Musée archéologique de Campi Flegrei.

Prossimo evento

Il prossimo evento si terrà  presso il Parco Archeologico di Cuma. I bambini parteciperanno ad un laboratorio all’aperto e andranno alla scoperta delle specie naturalistiche proprie della Macchia mediterranea, attraverso i miti, fiabe e leggende ad esse connessi. Durante l’attività, avranno modo di riscoprire la natura ma anche le tradizioni antiche e alla fine saranno guidati nella realizzazione di un erbario di alcune specie incontrate.

Il mito della fondazione di cuma

Secondo Strabone, Cuma è la prima colonia greca di popolamento in Occidente. Immaginate i coloni greci partire dalla lontana Calcide. Alla guida delle imbarcazioni Megastene e Ippocle, protetti dal dio Apollo, che poi fondarono questa città intorno al 730 a.C., su un promontorio, guidati da una colomba di giorno e dal suono di bronzei cimbali di notte.

La Cuma Greca

Dopo aver occupato provvisoriamente l’isola d’Ischia, i greci si stanziarono a Cuma: collocarono l’acropoli su due terrazze e su un più basso sperone meridionale del Monte di Cuma, fondando la nuova città su un promontorio caratterizzato da pareti ripide e scoscese, ottimale per prevenire le incursioni dei nemici. Successivamente, da questa prima colonia partirono coloro che edificarono Palepoli, cioè l’antica Parthenope.

Nel giro di pochi anni la colonia di Cuma si sviluppò rapidamente, aiutata dai favorevoli scambi commerciali con i popoli del Lazio e della Campania, infatti si espanse fino alla costa, tanto da avere un importante controllo su tutto il Golfo di Napoli, tale da permetterle di create delle sub-colonie a Baia, Pozzuoli, Napoli, Miseno e Capri. Tuttavia, dopo tale florido periodo la città cadde in una profonda crisi politica interna, che culminò con la conquista da parte dei Sanniti nel 421 a.C.

Nel 338 a.C. fu poi occupata dai Romani, i quali le riconobbero lo stato di municipium per il sussidio dato dalla città durante le guerre puniche: anche il dominio romano non portò molti benefici a Cuma, che continuò il suo lento declino, tanto che tra il IV ed il V secolo d.C. si ridusse ad essere popolata da un esiguo numero di abitanti.

Gli scavi archeologici di Cuma vi riporteranno in un mondo carico di un’atmosfera antica e surreale, dove vita e morte si incontrano spesso: è impossibile non accorgersene non appena oltrepasserete la galleria di accesso al parco.

De : €10.00

  • Bambini
    €12.00
    0

  • Da 2 a 20 pax
    €200.00
    0
Total
€0.00

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Lieu de l'activité

SP 164, 1, 80078, Pozzuoli

Comment arriver

Come raggiungere il parco Archeologico di Cuma con l'auto

Da Piazza Garibaldi prendi l’autostrada A56 da Corso Novara e Corso Malta, poi segui A56 in direzione di Via Toiano a Pozzuoli. Prendi l'uscita 13 verso Cuma. Segui Via Montenuovo Licola Patria, Via Arco Felice Vecchio e Strada Provinciale Cuma Licola fino alla tua destinazione.

Come raggiungere il parco Archeologico di Cuma con i mezzi pubblici

Da Piazza Garibaldi prendi la linea 2 della metropolitana e scendi alla fermata Montesanto, qui fai il cambio con la linea Circumflegrea. Con la Circumflegrea scendi alla fermata Fusaro. Raggiungi la fermata del bus EAV Miseno-Fusaro-Miseno e scendi alla fermata Capolinea Cuma Scavi. In alternativa, dalla fermata Piazzetta Circumvesuviana, presso Piazza Garibaldi a Napoli, prendi il bus EAV Napoli-Monte di Procida e scendi alla fermata via Cuma. Da lì, prosegui a piedi seguendo le indicazioni per il Sito Archeologico.  

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