La leggenda della Regina Verde
La prossima leggenda parlerĆ di una donna,Ā Ermegalda, conosciuta per essere stata l’unica donna di Agropoli durante lo sbarco dei Saraceni.
Nonostante il suo viso dal colorito verde, era di bell’aspetto e divenne ben presto la donna più bella della cittadina. Secondo la leggenda, nonostante le sue origini nobili, Ermegalda si innamorò di un umile pescatore dellaĀ Baia di Trentova. Il suo viso iniziò ad assumere un colorito rosa e sano a mano a mano che il suo affetto per il giovane pescatore cresceva sempre più. Purtroppo, però, il destino non fu gentile con loro: durante una tempesta il suo amato annegò in mare; passarono tre giorni e tre notti, ma non tornò.
Secondo la leggenda, Ermegalda, straziata dalla perdita, decise di lanciarsi da una rupe per porre fine alla sua vita. IlĀ dioĀ delĀ mare, però, decise di salvarla, trasformandola in una ninfa. Ancora oggi si dice che tra l’eco delle onde del mare riecheggino anche le sue urla disperate.
La tempesta
Durante il XVIII secolo Agropoli era consumata da carestia e pestilenza. Nonostante laĀ grave tempestaĀ che infuriava sul litorale, i pescatori decisero comunque di avventurarsi in mare, infatti il cibo scarseggiava e il pesce era la loro unica fonte di sostentamento. Armate di coraggio e altruismo, tre barche partirono con i marinai più forti e giovani. La pesca sembrava promettere bene ma un’onda immensa li travolse, segnandone il triste destino. Le leggende, però, raccontano anche altro.
Si narra che San Pietro e San Paolo, commossi dalla tristezza degli eventi e dalle grida disperate delle donne in attesa dei mariti, trasformarono i marinai annegati in mare inĀ gabbiani, uccelli fieri e indomiti, che nemmeno la più forte delle tempeste avrebbe potuto uccidere. Ancora oggi i gabbiani ad Agropoli sono animali rispettati, anche perchĆ© i nobili volatili segnalano le tempeste in arrivo ai marinai che si spingono al largo. I pescatori della cittadina, infatti, non li lasciano mai senza cibo quasi come a ringraziarli della loro premura. Ancora oggi si pensa che i gabbiani siano l’anima dei defunti marinai, e che chiunque li tratti male possa attirare su di sĆ© l’ira del Signore.
La storia di San Francesco ad Agropoli
Negli annali dei Frati Minori si narra del passaggio di San Francesco nel Cilento intorno al 1222. Durante uno dei suoi discorsi religiosi, il santo si rivolse agliĀ animali: i pesci e gli uccelli lo ascoltavano, destando lo stupore degli abitanti di Agropoli, quasi indifferenti alla sua predicazione.
Per questo motivo fu costruita una croce su una pietra che fuoriusciva dal mare: in modo quasi miracoloso lāacqua durante l’alta marea o le tempeste più burrascose non supera mai loĀ scoglioĀ dove risiede la croce per San Francesco, quasi a testimoniare la resistenza della sua parola e della fede.
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