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Piazza Trieste e Trento, ha avuto tanti nomi, l'ultimo fu deciso dai Savoia nel 1919, in seguito alla vittoria nella Prima Guerra Mondiale.
Piazza dalla forma irregolare, è stata testimone di importanti avvenimenti storici, da non confondere con Piazza Plebiscito.
Piazza Trieste e Trento si trova al centro di molti importanti edifici di Napoli, fra cui troviamo Palazzo Zapata, ricco di decorazioni neoclassiche, il Teatro San Carlo nell'omonima strada adiacente alla Piazza in cui c'è la famosa Galleria Umberto I; all'angolo con la famosa Via Chiaia troviamo lo storico Caffè Gambrinus, meta turistica perfetta per tutti coloro che vogliono gustare un buon caffè in una elegante caffetteria storica.
Dirigendosi verso Via Toledo è possibile vedere la Chiesa di San Ferdinando che dava il nome alla Piazza.
Nella vicinissima Piazza Plebiscito troviamo la Chiesa di San Francesco di Paola, basilica minore di Napoli, anch'essa importante esempio di architettura neoclassica.
Inoltre a Piazza Trieste e Trento sorgeva il Palazzo Vicereale realizzato da Ferdinando Manlio per volontà del viceré Don Pedro di Toledo nel 1543, poi abbattuto nel 1837, in seguito denominato Palazzo Vecchio, per distinguerlo dal nuovo Palazzo Reale edificato in seguito a Piazza Plebiscito, al cui interno troviamo la Biblioteca Nazionale di Napoli.
Al centro della Piazza sorge la caratteristica Fontana del Carciofo, chiamata così per lo strano fiore che troviamo al centro.
Costruita negli anni '50 del '900 per volere del sindaco Achille Lauro, la Fontana del Carciofo è stata chiamata così per la strana forma del fiore al centro, che sembra appunto un carciofo, infatti i giovani napoletani sono soliti dire "Ci vediamo al carciofo!".
Inizialmente qui doveva essere collocata la Fontana di Monteoliveto, proposta però bocciata dal Consiglio Superiore delle Belle Arti, allora il sindaco Lauro donò alla città questa fontana, progettata da Carlo Comite, Mario Massari e Fedele Federico.
Voluta dai Gesuiti nel 1622, il progetto attuale viene attribuito a Cosimo Fanzago per mancanza di fonti, il quale ha sicuramente costruito la facciata e si è occupato del rifacimento interno. La Chiesa fu inizialmente dedicata a San Francesco Saverio, poi con la cacciata dei gesuiti, subentrarono i Cavalieri Constantiniani e la chiesa fu decidata a San Ferdinando III di Castiglia.
Da notare sono i marmi di Domenico Antonio e Lorenzo Vaccaro, come il Mosè e il Davide.
Il Real Teatro San Carlo è uno dei teatri più famosi al mondo. Edificio dallo stile neorinascimentale, costruito nel 1737 per volere di Carlo III di Borbone, con una capienza di 3000 posti su sei ordini di palchi, a forma di ferro di cavallo, è un teatro dall'acustica perfetta.
Palazzo Zapata fu costruito nel XVII secolo dal Cardinale e Viceré Antonio Zapata, tristemente ricordato per lo spietato temperamento verso i suoi sudditi. Oggi qui troviamo il Museo Giuseppe Caravita Principe di Sirignano che ospita alcuni dipinti di artisti napoletani tra il XIX e il XX secolo.
Il Caffè Gambrinus è un'antica e prestigiosa caffetteria di Napoli, luogo di ritrovo di artisti intellettuali e nobili sin dal 1860, come Oscar Wilde, Benedetto Croce, Gabriele d'Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti. Qui nel 1892 è stato inaugurato Il Mattino, importante quotidiano di Napoli, da Matilde Serao e suo marito Edoardo Scarfoglio. In questo storico locale sono anche esposte numerose opere d'arte.
Il primo nome della Piazza era Largo Santo Spirito, poi chiamata Piazza San Ferdinando e infine Piazza Trieste e Trento, ma quest'ultimo non è stato mai accettato completamente dai napoletani, che ancora oggi la chiamano Piazza San Ferdinando.
Piazza Trieste e Trento potrebbe essere considerata il primo nucleo della futura e ora famosissima Piazza Plebiscito, da qui infatti prese forma il primo spazio, poi allargato.
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