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Vico Lungo Gelso

Vico Lungo del Gelso, 80134, Napoli

Durata esperienza: 20min

Accesso gratuito
  • Nessun supporto in lingua straniera

    Supporti in lingua

  • Parcheggio non disponibile

    Parcheggio disponibile

  • Non adatto ai bambini

    Adatto ai bambini

  • Con barriere

    Senza barriere

  • Animali non ammessi

    Animali ammessi

Insieme alla più conosciuta Via Toledo, Vico Lungo Gelso è l'asse mare-terra della centuriazione castigliana dei Quartieri Spagnoli. Il vico inizia in una traversa di Via Giuseppe Simonelli e si interrompe a 700 metri di distanza su Vico D'Afflitto, strada molto conosciuta che diventa poi Via Santa Brigida.

L'interruzione del percorso di Vico Lungo Gelso ha permesso la sequenza immobiliare del vasto programma liberale della città del Novecento, dando vita a Piazzetta Augusteo con il suo omonimo teatro, conosciuta anche come Piazzetta Duca d'Aosta.

Perché visitare Vico Lungo Gelso

Prima della costruzione degli alloggi dell'esercito tutta la zona così come la vediamo oggi non esisteva, era chiamata dal popolo "in piede lo pendio di San Martino". Vico Lungo Gelso è una delle zone più famose dei Quartieri Spagnoli.

Lo scrittore, giornalista e storico italiano Gino Doria dice che l'intera area era circa 50000 m² ed era di proprietà dei frati della Certosa di San Martino.

Intorno alla metà del 500 Luigi Spinelli, principe di Cariati e conte di Castrovillari che non badò a spese. Fece piantare in tutte l'area i gelsi (o celsi) bianchi e mori, per alimentare i bombici della seta e sostenere quindi la cultura della seta ma anche quella popolare della zona che oggi tutti noi conosciamo come Quartieri Spagnoli.

Nel 500 purtroppo dilagava il fenomeno della prostituzione e Vico Lungo Gelso era il luogo dove si recevano le meretrici per attirare gli "avventori". Era facile incontrare donne sostare sotto i fiori dei gelsi. Ancora oggi si dice "e che si sta, ai Celsi?" in riferimento alla compagnia di donne dai facili costumi.

Il fenomeno diventò così diffuso che lo stesso vicerè duca di Osuna, nel 1616 si recò sul posto per capire come limitare l'attività delle meretrici. Neanche l'innalzamento dei palazzi per le guardie vicereali scoraggio l'attività. Quando gli alberi furono abbattuti nel XVII per far posto agli alloggi spagnoli l'attività terminò.

I murales di Maradona

Nei pressi del civico 40 di Vico Lungo Gelso si trovano due murales dedicati al Pibe de oro Diego Armando Maradona. Un pixel-mosaico in ceramica (realizzato in pixel art) realizzato da Francesco e Bruno, due artisti italo-francesi meglio conosciuti come I Puffi di Oplontis e lo stencil realizzato dallo street artist argentino San Spiga in omaggio ai 30 anni dal primo scudetto del Napoli. L'opera ritrae Maradona gioioso nel 1987 dopo la vittoria contro il Milan allo Stadio San Paolo, oggi Stadio Armando Maradona in suo onore e accanto c'è un altro stencil realizzato dallo stesso artista che ritrae Diego che palleggia, nel 1984 dopo l'arrivo a Napoli.

Curiosità su Vico Lungo Gelso

Qui vicino si trovano la famosa Trattoria da Nennella, molto conosciuta per la pasta al formaggio con patate e la carne alla brace e il bar Cammarota Spritz. molto conosciuto tra i più giovani dove è possibile consumare stuzzichini e drink.

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