Monte di Procida è un comune di Napoli nonché un promontorio della parte più estrema della regione flegrea. Grazie alla sua posizione, da ogni suo punto si gode di una visuale mozzafiato. La bellezza dei suoi punti panoramici le hanno fatto guadagnare l’epiteto di Terrazza dei Campi Flegrei.
Perché visitare la Terrazza dei Campi flegrei
Qualsiasi punto a Monte di Procida, è un belvedere. Via Panoramica, Via Montegrillo, Via Marconi, Via Roma, Via Corricelle ecc.. sono tutti punti panoramici da cui si può ammirare una bellissima veduta. Volgendo lo sguardo verso Est si vede il Golfo di Napoli con Pozzuoli e i Campi Flegrei, il Vesuvio, la penisola sorrentina e Capri. A sud le isole di Ischia e Procida sembrano vicinissime al piccolo Isolotto di San Martino, un tempo estremità dello stesso promontorio flegreo. Ad Ovest, infine, ci si può spingere con lo sguardo fino a Ponza, Ventotene e il Circeo mentre a Nord la piana di Caserta e Matese concludono l’ampio campo visivo che offre questo belvedere per eccellenza.
Una passeggiata in famiglia o romanticamente col proprio partner, mano nella mano, è il modo migliore per godere appieno di questo patrimonio campano. Difficile resistere nello scattare qualche foto o fare video al tramonto quando la luce calda del sole calante, abbraccia queste vedute incantevoli, rendendole ancora più uniche. Ristorantini e chalet nel suo piccolo porticciolo caratteristico, poi, concluderanno una giornata fantastica con una cena a due passi dal mare.
Le cose più importanti da sapere su Monte di Procida
Monte di Procida è conosciuta da studiosi di vulcanologia e geologia per la caratteristica “breccia museo”. In particolare presso Montegrillo e Acquamorta, è possibile leggere le tappe salienti che hanno caratterizzato la storia vulcanologica dell’intera area dei Campi Flegrei, solo osservando le pareti rocciose. Ogni evento ha infatti lasciato una traccia nella formazione del paesaggio montese. Così, guardando dal basso verso l’alto, le pareti delle sue coste, è possibile vedere, anche ad occhio nudo, i differenti tipi di depositi lasciati dagli eventi eruttivi.
Cenni storici su Monte di Procida
Monte di Procida nacque come villaggio della città di Cuma, chiamato, per questo Monte Cumano.
Dopo la fondazione di Miseno, Monte di Procida, cambiò il suo antico nome di Monte Cumano per divenire Monte Miseno. Fu quando nel V secolo d.C. che i barbari invasero Miseno distruggendola, che il Monte si ricoprì di selva, divenendo una foresta fitta e inaccessibile abitata soltanto da piante e animali.
Nel XV secolo Re Ferdinando destinò il Monte alle sue battute di caccia reali e restò ancora così per lungo tempo fino al XVII secolo, quando fu colonizzato dai procidani divenendo quindi “di Procida”.
I procidani costruirono la prima cappella nel 1600, quella che poi diventerà l’odierna Chiesa di Santa Maria Assunta, meta turistica e di culto che richiama fedeli e turisti anche dagli Stati Uniti nel giorno del 15 Agosto. In quei tempi il Monte venne disboscato e coltivato fino a dare il via alla tradizionale marineria montese con il commercio.
Nel ‘900 nacque il comune e sul finire del secolo, intorno agli anni ‘70 e ‘80, alcuni montesi emigrati verso gli Stati Uniti, tornarono a Monte di Procida dando vita alla tradizionale Cistecca di Monte di Procida.
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