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Il Tempio di Serapide è uno dei tesori più preziosi del patrimonio archeologico dei Campi Flegrei. Le sue tre colonne che si stagliano maestose verso il cielo rappresentano un simbolo per la città di Pozzuoli, un'immagine iconica che testimonia il florido passato di quest'area in epoca romana.
Incastonato all'interno di Pozzuoli, a pochi passi dal mare cristallino del Golfo di Napoli, il Tempio di Serapide è un vero e proprio museo a cielo aperto. La sua imponente struttura non può che incantare i visitatori, regalando loro un tuffo nel passato.
Ad affascinare i visitatori del Tempio di Serapide è soprattutto la possibilità di rimirare uno scorcio della vita quotidiana di quasi 2000 anni fa: sono infatti ancora ben visibili i diversi spazi in cui era suddiviso l'immenso edificio.
A saltare all'occhio è senza dubbio il vasto cortile che occupa il centro del sito archeologico, originariamente circondato da un portico di 36 colonne con capitelli corinzi decorati da conchiglie contenenti dei piccoli delfini, in parte visibili ancora oggi.
Quattro colonne si distinguevano per le loro dimensioni e per il marmo pregiato con cui erano state costruite; una giace a terra, mentre le altre tre si ergono ancora imponenti verso il cielo, divenute il simbolo del Tempio di Serapide e dell’intera città di Pozzuoli.
Tali colonne costituivano la facciata monumentale di un grande ambiente semicircolare che originariamente conteneva delle statue rappresentanti l'imperatore Alessandro Severo, figure mitologiche e divinità (tra cui il dio Serapide, figura che integrava la religione greca con quella egiziana).
Sui lati lunghi del rettangolo che costituisce il sito archeologico sono ancora visibili i resti delle botteghe, le tabernae.
Il luogo più affascinante e misterioso è la thòlos, l'edificio circolare posto all'interno del cortile: sebbene fortemente danneggiato, i frammenti rinvenuti al suo interno hanno dato agli studiosi la possibilità di comprendere che si trattava della zona più riccamente decorata dell'intero edificio. Essa costituiva una sorta di santuario dedicato al culto delle divinità protettrici delle fortune e dei commerci della città.
Il sito è stato per lungo tempo ritenuto un luogo di culto: durante il primo scavo, effettuato nel 1750 per volontà del Re Carlo III di Borbone, venne infatti rinvenuta una statua del dio greco-egizio Serapide (il cui culto era diffuso a Pozzuoli) che diede a questo luogo il suo nome così suggestivo.
Solo nel 1907 fu compresa la reale funzione di questo antico edificio: lo studioso francese Charles Dubois individuò infatti nel Tempio di Serapide un macellum, un mercato alimentare coperto, probabilmente costruito tra la fine del I secolo e gli inizi del II secolo d.C. Nonostante questa scoperta, il luogo continua ad essere conosciuto con il suo nome originario.
Oltre all'indubbio interesse archeologico, il Tempio di Serapide è un luogo di forte interesse scientifico. Come abbiamo visto, il mercato pubblico dominava il centro dell'antica Puteoli (il nome con cui i latini chiamavano l'attuale Pozzuoli), costruito a ridosso del mare.
Proprio il mare conferisce al Tempio di Serapide una particolarità che ha reso questo sito celebre tra i geologi: sin dal XVIII secolo infatti gli scienziati notarono che le colonne erano state erose dai litodomi, un tipo di molluschi marini, ciò significava che le colonne erano state sommerse dal mare fino ad almeno 7 metri della loro altezza.
Gli studi condotti qui furono essenziali per arrivare a definire il fenomeno del bradisismo, che consiste in lenti movimenti di sollevamento o abbassamento del terreno causati dalle maree e dal magma incamerato nel sottosuolo.
Il bradisismo è un fenomeno estremamente diffuso nell'area dei Campi Flegrei, e il Tempio di Serapide ne è l'esempio più evidente al mondo.
Ad aggiungere una nota romantica a questo sito di grande fascino, c'è il famoso cartello "Kiss Please", la cui dicitura è stata sostituita da una frase romantica che rende ancora più suggestivo l'invito a baciarsi.
Questa dolce iniziativa è un modo orginale per valorizzare il territorio e invogliare i passanti e i visitatori a godersi con più attenzione e calma le bellezze del posto, infatti sono stati installati altri cartelli in giro per la città.
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