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1h
Anglais, Français, Italien
Illimité
L'île
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Sans barrière
Soutien linguistique
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Barano d’Ischia, il cui nome risale probabilmente già al 1374, è un’antico comune dell’isola d’Ischia.
Situato nella parte sud-ovest dell’isola, questo luogo fu colonizzato dai greci presso la Fonte delle Ninfe di Nitrodi, un ninfeo, edificio sacro dedicato ad una ninfa, in cui sono stati ritrovati antichi reperti costituiti da bassorilievi iscrizioni marmoree, monete dell’impero romano e cocci di utensili di uso giornaliero.
Inizialmente il comune era chiamato solo Barano, poi nel 1862 il nome fu cambiato in Barano d’Ischia. Diverse sono le località che lo compongono: Vatoliere, Piedimonte, Fiaiano, Testaccio, Maronti e Buonopane.
L’ingresso a Barano d’Ischia è segnato dall’antico Acquedotto Romano Pilastri.
Ogni località di questo meraviglioso comune ha una sua particolarità.
Buonopane è famosa per le sue acque curative delle sorgente Nitrodi e il Borgo di Testaccio dal 1806 al 1879 è stato il settimo comune dell’isola. Questo borgo marinaro vanta molte bellezze naturalistiche tra cui il Sentiero delle Baie, uno dei quattro itinerari escursionistici di Barano d’Ischia, chiamato così poiché dalla cima è possibile scorgere le insenature dei Maronti et San Pancrazio.
Barano d’Ischia è stato nel corso dei secoli meta di personalità importanti venute qui per curarsi nel celebre sudatorio, come il vescovo irlandese George Berkley e il conte Giorgio Corafà. Si tratta di una casa abbandonata in cui all’interno c’è una stufa dalle proprietà curative. Da qui è cominciata la rinascita turistica di Barano d’Ischia.
Sempre in località Testaccio troviamo la Torre Saracena che affaccia sulla Baia dei Maronti e da Piazza Mar del Plata è possibile percorrere il Sentiero delle Baie sul Monte Cotto o per i più religiosi visitare la Chiesa di San Giorgio, il cui culto è molto sentito a Barano d’Ischia.
Altra località degna di nota è Fiaiano con la sua pineta, originatasi sulla bocca del cratere nato dalla cosiddetta Colata dell’Arso che raggiunse la spiaggia tra il Porto d’Ischia e Ischia Ponte e distrusse l’antico centro urbano della Geronda.
La spiaggia dei Maronti secondo molti è la più bella dell’isola d’Ischia. Questa spiaggia è l’unica del comune di Barano ma la più estesa di tutta l’isola, incastonata in uno spettacolare intreccio di mare e monti.
Nel XVI fu scelta dai Saraceni come punto di approdo sull’isola, infatti i cittadini eressero delle torri di avvistamento nel borgo di Sant’Angelo e a Testaccio.
L’ultimo tratto di questa meravigliosa spiaggia è caratterizzato da un’acqua termale che si mantiene a temperature altissime fino al bagnasciuga, qui è infatti presente il prolungamento della sorgente di Nitrodi a Buonopane, la sorgente di Olmitello. In alcuni punti della spiaggia sono presenti delle caratteristiche fumarole che raggiungono temperature molto elevate.
Dalla Spiaggia dei Maronti è possibile raggiungere anche la sorgente di Cavascura, bacino naturale scavato nella pietra che offre un pittoresco gioco di colori man mano che ci si addentra nella sala termale.
La Spiaggia dei Maronti è attrezzata per attività sportive e sono presenti molti stabilimenti termali e ristoranti.
In occasione di Pasquetta, a Buonopane viene recitata la ‘ndrezzata, letteralmente intrecciata, un canto rituale con spade e bastoni detti mazzarielli. L’origine di questo particolare canto non è chiara, si dice che sia nato nel medioevo oppure che le sue origini siano legate alla mitologia greca.
Pare che la danza fosse praticata dalle ninfe al ritmo di spade di legno. Apollo, pizzicando la cetra, si innamorò della ninfa Coronide e dal loro amore nacque Esculapio. Il dio greco, innamorato della ninfa, concesse alla sorgente Nitrodi dove si svolgevano le danze, la proprietà di offrire bellezza e guarigione.
L’amore durò ben poco poiché Coronide s’innamorò del fauno Ischi, allora Apollo preso dalla gelosia gettò la ninfa in mare, scatenando l’ira del figlio Esculapio che si vendicò sciogliendo nella sorgente delle erbe esotiche che rendevano litigioso e geloso chiunque si abbeverasse lì.
Prima di far ritorno nel loro mondo, le Ninfe vollero infondere in dono agli abitanti del luogo il ritmo della ‘ndrezzata. Gli abitanti di Barano, abbeveratisi alla sorgente di Nitrodi, vissero in continuo litigio con la frazione di Buonopane fino al 1540.
Un giorno una fanciulla perse una cintura di corallo donatale dal fidanzato, rinvenuta poi da un giovane di Buonopane. Il ragazzo si rifiutò di riconsegnarla alla proprietaria e ne scaturì un’altra guerra che raggiunse il culmine sul ponte di Buonopane dove finalmente le due fazioni decisero di siglare la pace ai piedi della statua della Madonna della Porta.
Il lunedì di Pasquetta le due parti riunitesi bruciarono la cintura davanti alla Chiesa di San Giovanni. La pace fatta fu poi festeggiata ballando una ‘ndrezzata.
Da allora, la danza viene ballata ogni anno il giorno di pasquetta e durante i festeggiamenti di San Giovanni, il 24 giugno.
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