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1h
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Illimité
Zone archéologique
Convient aux enfants
Convient aux couples
Animaux admis
Parking disponible
Sans barrière
Soutien linguistique
De nécropole païenne et cimetière Christian, au cœur de la Rione Sanità, tra Via Foria e la collina di Capodimonte, Napoli ospita uno dei suoi luoghi più suggestivi: il Cimetière de Fontanelle.
Il rapporto che i napoletani hanno con la religione, la morte, i defunti, il destino, il lotto, la fortuna, si può comprendere facendo visita a questo ossuaire, che si sviluppa per più di 3000 mq, in cui sono conservati oltre 40.000 resti umani.
Il Cimitero delle Fontanelle è un pezzo importante dell’anima di Naples. Non è insolito per un napoletano, nel momento in cui vive una situazione di difficoltà, rivolgersi alle anime del Purgatoire, venendo così a crearsi una particolare sinergia tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Alle anime dei defunti non si possono chiedere miracoli, poiché non si tratta di santi e dunque esse non possono intervenire in una situazione tanto eccezionale. A loro è possibile rivolgersi per alcune grazie collegate strettamente alla quotidianità dell’esistenza, quindi ciò che ha a che fare con matrimoni, figli, lavoro o salute.
«Questo guazzabuglio di foi e di errore, di misticismo e di sensualità, questo culto esterno così pagano, questa idolatria, vi spaventano? Vi dolete di queste cose, degne dei selvaggi? E chi ha fatto nulla per la coscienza del popolo napoletano? Quali ammaestramenti, quali parole, quali esempi, si è pensato di dare a questa gente così espansiva, così facile a conquidere, così naturalmente entusiasta? In verità, dalla miseria profonda della sua vita reale, essa non ha avuto altro conforto che nelle illusioni della propria fantasia: e altro rifugio che in Dieu».
Il Cimitero delle Fontanelle si trova in uno dei quartieri più ricchi di storia di Napoli: la Sanità. Nasce in primis come necropoli greca, poco fuori le antiche mura della città di Napoli. Solo in seguito venne trasformato in cimitero cristiano e le cave di tufo giallo della collina di Materdei présents dans la région étaient également utilisés pour enterrer dignement les personnes qui n'en avaient pas les moyens.
C'était en 1656, l'année de la grande fléau che colpì in particolar modo il Regno di Napoli, e nel 1836, anno del choléra, che il luogo venne maggiormente utilizzato come deposito di cadaveri. La pestilenza generò uno scenario a dir poco apocalittico, con cadaveri sparsi per la città, immondizia e malattie varie che si propagavano velocemente. L’utilizzo delle cave permise di togliere i morti dalla città e adottare le giuste misure per debellare anche la peste. Dunque, dal 1656 il Cimitero delle Fontanelle ha accolto le ossa delle tombes ritrovate nelle Chiese bonificate in seguito all’arrivo a Napoli di Joachim Murat, e successivamente accolse anche quelle derivanti dall’epidemia di colera del 1836.
Malheureusement, en raison du système d'égouts quasi inexistant, suite à une inondation de la carrière, les restes sont remontés à la surface, créant un spectacle macabre. Ce n'est qu'après cette catastrophe qu'il a été décidé d'aménager les ossements, de construire un autel et de reconnaître officiellement la carrière comme ossuaire.
Dans le cimetière de Fontanelle, un rituel spécial a eu lieu, connu sous le nom de rite de âmes mendiantes o anime povere, che prevedeva l’adozione e la sistemazione in cambio di protezione di un cranio, chiamato capuzzella, al quale corrispondeva un’âme abandonnéeC'est pour cette raison qu'elle est appelée "pezzentella".
Les soins de crânes présent dans le cimetière n'a pas grand-chose à voir avec les Catholicisme et entre dans cet étrange mélange de sacré et profane qui imprègne toute la tradition napolitaine.
I devoti sceglievano un teschio, lo pulivano e costruivano un altarino con lumini e rosari. Iniziavano a pregare per l’anima prescelta che, mediante il sogno, si manifestava al devoto/a. Lo spirito chiedeva che gli venissero rivolte delle prières per alleviare le pene del Purgatorio, il devoto in cambio chiedeva una grazia. Se la grazia avveniva, il teschio veniva posto in un luogo più protetto: una scatola di latta, per chi non aveva disponibilità, teche di vetro o veri e proprio loculi per chi poteva permetterselo.
Si la grâce ne venait pas, le crâne retournait avec tous les autres et on en choisissait un autre avec lequel on recommençait le même processus. La tradition veut que lorsque l'esprit accomplit la grâce, il teschio inizi a sudare, indicando in questo modo la sua intercessione nel mondo dei vivi. In realtà, l’alto tasso di umidità de la carrière provoque des gouttelettes de condensation sur les crânes, ce qui leur donne l'air de transpirer.
Ci sono delle vere e proprie anime predilette dai napoletani e “specializzate” in alcuni tipi di miracoli, eccone alcune.
Les Crâne du capitaine è adagiato in una vitrine en verre e, a differenza degli altri, è sempre perfettamente lucido. Sono diverse le storie che ruotano attorno al teschio, ma sicuramente quella più famosa è quella dei due jeunes mariés. La leggenda narra di una giovane promessa sposa molto devota al teschio del Capitano, che si recava spesso a pregarlo e a chiedergli delle grazie. Una volta il fidanzato di lei, scettico e insospettito delle attenzioni che la sua futura moglie dedicava a quel teschio, decise di accompagnarla e portò con sé un bastone di bambù che usò per conficcarlo nell’occhio del teschio, mentre, deridendolo, lo invitava a partecipare al loro prossimo matrimonio.
Le jour de leur mariage est apparu parmi les invités un homme habillé en carabinier. Incuriosito da tale presenza, lo sposo chiese chi fosse e questi gli rispose che proprio lui lo aveva invitato, aggiungendo di avergli anche accecato un occhio. Detto ciò, si spogliò e si mostrò per quel che era: uno squelette. Le couple est mort sur le coup.
La légende veut que les restes des mariés soient encore conservés dans la première salle du cimetière de Fontanelle, sous la statue de Gaetano Barbati.
La particolarità di questo teschio è la sua lucidatura. Molto probabilmente ciò è dovuto perchè il teschio raccoglie meglio l’umidità del luogo sotterraneo, che è stata sempre interpretata come sudore. Secondo quanto riporta la tradizione, anche femme Concetta si presta ad esaudire delle grazie. Per verificare se ciò avverrà, basta toccarla e verificare se la propria mano si bagna. Si racconta che quando la capuzzella appare particolarmente umida è perché il defunto sta esaudendo una preghiera. Il teschio, posto all’interno di una teca di legno e senza macchie, si trova all’estrema sinistra in una delle diramazioni della allée des prêtres.
St Vincent Ferrerplus connu sous le nom de le Monacone, è una statua decapitata, dove la testa è stata sostituita da un teschio.
Il Monacone è illuminato da un raggio di luce che entra dall’esterno, dando una connotazione ancora più mistica al luogo. Inoltre, accanto alla statua di San Vincenzo Ferrer fanno la loro comparsa gli unici scheletri interi ben visibili all’interno del Cimitero delle Fontanelle. Si tratta dei nobili, giunti fino ad oggi intatti e ben vestiti, e che in vita erano Filippo CarafaComte de Cerreto et Maddaloni, et son épouse Margaret.
Alla fine dell’800, uno studioso avrebbe contato circa 8 milioni di ossa di cadaveri. Oggi se ne contano 40.000, ma si dice che sotto l’attuale piano di calpestio vi siano compresse ossa per almeno quattro metri di profondità, ordinatamente disposte all’epoca da becchini specializzati.
Il sito è stato per anni in stato di abbandono, venne poi messo in sicurezza e riordinato nel marzo del 2002, ma mai riaperto al pubblico se non per pochi giorni l’anno, come in occasione del Mai des monuments.
Il 23 maggio 2010 una pacifica occupazione degli abitanti del Rione Sanità ha convinto l’Amministrazione Comunale a riaprirlo. Da quel giorno il cimitero è realmente di nuovo accessibile.
Il 29 luglio 1969 un decreto del Tribunale ecclesiastico però proibì il culto individuale delle capuzzelle, a causa dell’eccessiva paganità del culto, consentendo che fosse celebrata una masse Le 2 novembre, jour de la commémoration des défunts, une procession était organisée à l'intérieur de l'église.
Attualmente il cimitero è chiuso al pubblico, in attesa di réouverture.
L'une des salles du cimetière de la Fontanelle, celle dite de la Cour, sembra essere il luogo in cui avveniva l’iniziazione dei giovani camorristes, che qui pronunciavano il loro giuramento, scendendo nella cava come uomini per poi “risorgere” alla luce del giorno come affiliati alla congregazione criminale.
Una delle scene più famose del secondo film par Luciano De Crescenzo “Il mistero di Bellavista” è stata girata proprio all’interno del Cimitero delle Fontanelle. Si tratta della scena dove il dottor Cazzaniga viene inseguito dal nipote delle sorelle Finizio (interpretate dalle bravissime sorelle Fumo), il quale cerca di chiedergli disperatamente un posto di lavoro.
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