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La Grotta della Dragonara è una antica cisterna di età augustea, se sei alla ricerca di un luogo ricco di storia e suggestione non puoi perderti questa grotta artificiale.
La Dragonara è scavata nel promontorio tufaceo che scende a strapiombo sulla spiaggia di Capo Miseno.
Visitando la Grotta di Miseno, noterai inizialmente una volta a botte, suddivisa in cinque navate irregolari da file di pilastri tufacei e rivestita di cocciopesto, un tipico intonaco idraulico impermeabilizzante.
Osservando vedrai aprirsi nella volta tre lucernari dotati di gradini: costituivano, un tempo, l'accesso alla cisterna stessa. La grotta è posta sulla parte più estrema della spiaggia ed è rivolta verso la meravigliosa isola di Procida.
Grazie alle sue gallerie laterali che sembrano intrecciarsi tra loro, la Grotta assume un aspetto molto particolare: assomiglia ad un vero e proprio labirinto.
Per arrivare alla Grotta della Dragonara dovrai attraversare la spiaggia di Miseno. La cisterna è ancora piena d'acqua quindi bisogna attraversare un ponte sospeso.
Le pareti sono illuminate da poche lampade che creano un effetto molto suggestivo. Il gioco delle fievoli luci e la presenza dell'acqua sottostante, rende questo luogo davvero unico e tra le bellezze da non perdere che ci offrono i Campi Flegrei.
Scavi effettuati anni fa hanno portato alla luce dei resti, mal conservati, di un ninfeo. Si tratta di un piccolo edificio sacro che veniva posto nei pressi di fontane o sorgenti d’acqua dolce e dedicato ad una ninfa.
Avvertirai subito l'umidità: l'ambiente si presenta molto umido a causa dell'acqua stagnante.
Saraceni e romani hanno utilizzato il bacino d'acqua della cisterna per approvvigionare le flotte ma non è da escludere un ipotetico utilizzo privato: vicino alla Grotta della Dragonara sorgono, infatti, la villa marittima di Lucullo e la Piscina Mirabile, cisterna più grande e di capienza maggiore che canalizzava funzionalmente le acque del Serino.
Durante il Medioevo, invece, questa cisterna veniva identificata con il nome di Bagno del Finocchio, a causa delle abbondanti coltivazioni dell'ortaggio circostanti, oppure potrebbe essere anche stata utilizzata come luogo di sepoltura.
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