L'Amphithéâtre Flavien de Pouzzoles è una delle due arene che si possono incontrare nella città flegrea. Risalente al I secolo d.C., è stato eretto per contenere l’aumento demografico dell’antica Puteoli. Oggi è una delle principali attrazioni di Pozzuoli ed ogni anno è visitata da migliaia di turisti che vogliono conoscere la millenaria storia dei Campi Flegrei.

Questa imponente struttura per dimensioni era seconda soltanto al Colosseo di Roma e all’Anfiteatro Campano di Capua ed è uno dei migliori esempi dell’architettura Romana. Ancora oggi al suo interno si possono vedere i sotterranei e tutti i meccanismi di carrucole e botole per consentire agli animali e ai gladiatori di combattere.

Le origini dell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

L’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli sembrerebbe essere stato progettato dagli stessi architetti del Colosseo. Secondo alcuni documenti, la sua realizzazione è avvenuta sotto l’imperatore Vespasien, mentre sarebbe stato inaugurato da Tito. C’è però chi ritiene che la presenza della decorazione in opus reticulatum faccia pensare che l’anfiteatro sia in realtà stato costruito sotto Nerone.

In ogni caso, la sua somiglianza con il Colosseo e l’uso dei laterizi fanno comunque ipotizzare che la struttura sia stata eretta in età flavia. A causa delle persecuzioni di Diocleziano nel 305 i cristiani Festo, Gennaro, Sossio e Desiderio sono stati condannati ad essere sbranati nell’Anfiteatro. Il giorno dopo, però, a causa dell’assenza del governatore il supplizio è stato sospeso.

Secondo una leggenda il supplizio sarebbe in realtà stato rinviato per un miracolo. Infatti, le tre bestie si sarebbero inginocchiate davanti ai quattro condannati in seguito ad una benedizione di Gennaro. La scena è stata anche ritratta in maniera sublime da Artemisia Gentileschi in un dipinto esposto nella Cattedrale del Rione Terra di Pozzuoli. In ogni caso i quattro condannati sono stati successivamente decapitati alla Solfatara di Pozzuoli.

Come ricordo della loro presenza nell’anfiteatro, tra il XVII e il XVIII secolo la cella che li aveva ospitati è diventata una chapelle per il culto dei santi imprigionati, soprattutto per San Gennaro, a cui è intitolata. A testimonianza di ciò, si possono vedere due lapidi collocate all’ingresso.

La struttura dell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Il monumento puteolano presenta una pianta ellittica con una facciata esterna comprensiva di tre ordini di arcate che poggiano su pilastri sormontati da un attico non più esistente. All’interno si accedeva attraverso quattro ingressi principali e altri dodici ingressi secondari e sul suo perimetro si aprivano delle botole che poi venivano chiuse con tavole di legno durante gli spettacoli e da cui uscivano le belve.

La cavea dell’arena romana è suddivisa in tre livelli di gradinate e poteva contenere fino ad un massimo di 40.000 persone. A 7 metri di profondità troviamo poi i suggestivi sotterranei dell’Anfiteatro Flavio, dove ancora oggi si possono vedere gli ingranaggi utilizzati per sollevare le gabbie con gli animali feroci e altri componenti della scenografia degli spettacoli circensi.

Oggi per visitare la struttura ti consigliamo questo tour guidato all’Anfiteatro Flavio che ti permette di osservare le sue meraviglie senza tempo. Per quanto riguarda poi gli orari di ingresso, l’attrazione puteolana è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 14:00, ad eccezione del martedì. Invece il biglietto d’ingresso intero costa 5 €, mentre il ridotto costa appena 2 €.