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Piccolo borgo di pescatori nel quartiere Posillipo a Napoli, si trova a picco sul mare: anticamente prendeva il nome di Santa Maria ma con il periodo svevo diventò mare plalum, poi mare chianu e oggi Marechiaro. Contrariamente a quanto molti pensano non viene chiamato così per la trasparenza delle sue acque ma per la tranquillità del posto.
Famoso in tutto il mondo, ha un'atmosfera unica tra reti di pescatori, vecchi gozzi di legno e ristorantini sul mare: nel corso degli anni '60 è stato uno dei simboli della dolce vita italiana ed era frequentata anche dai divi di Hollywood.
È un luogo unico dove poter trascorrere una bella serata cenando in riva al mare circondati da un meraviglioso panorama ma non solo: qui si trova anche una piccola spiaggetta, lo Scoglione, il misterioso Palazzo degli Spiriti e A' fenestrella e Marechiare.
Lo Scoglione è un luogo magico, un paradiso roccioso con acqua limpida e cristallina, raggiungibile via mare in pochissimo tempo, attraverso una delle tante barchette che partono quotidianamente. Ci si può sdraiare e rilassare su metri di rocce pianeggianti bagnate da piccole onde dalle quali si può ammirare uno splendido panorama dal Vesuvio all'isola di Capri.
Conosciuto da alcuni come Villarosa o Villa di Virgilio, il Palazzo degli Spiriti è uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi di Napoli. È un'antica struttura di epoca romana nell'area protetta archeologica e ambientale di Pausilypon e si dice sia abitata da spiriti e fantasmi antichi. Qui ci sarebbero misteriose apparizioni che alcuni attribuiscono al poeta Virgilio che tanto amò Napoli: di notte si sentirebbe un dolce lamento di una figura luminosa che suona la cetra e recita poesie in versi latini.
"Quanno spónta la luna a Marechiare, pure li pisce nce fanno a ll'ammore", è il celebre verso del poeta Salvatore di Giacomo che, vedendo una piccola finestra con un garofano sul davanzale, compose insieme al maestro Francesco Paolo Tosti quella che è diventata una delle più celebri canzoni napoletane, Marechiare, componimento d'amore per una donna di nome Carolina.
Oggi proprio sotto quella fenestrella si trova una targa commemorativa e qualcuno va sempre a porvi un garofano fresco.
Il borgo di Marechiaro è protagonista di quasi duecento canzoni classiche secondo l'Archivio della Canzone Napoletana ma anche nominato in un gran numero di versi poetici.
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