Figura carismatica dalla forte personalità, nota anche come il primo principe-donna, Giulia Agrippina Augusta della dinastia giulio-claudia, è stata una delle donne più potenti dell’Impero Romano.

Figlia di Agrippina Maggiore e Germanico Giulio Cesare, nacque ad Ara Ubiorum (oggi città tedesca di Colonia) nell’accampamento militare del padre.

Sin da giovane Agrippina odiava il suo prozio Tiberio, che certo con i suoi atti non si dimostrò meritevole dell’affetto della pronipote. Tiberio infatti, probabilmente per invidia verso le conquiste militari di Germanico Giulio Cesare le sterminò la famiglia. Sopravvissero solo lei, le sorelle Giulia Livilla e Giulia Drusilla e Gaio Cesare, meglio noto come Caligola, terzo imperatore romano, succeduto a Tiberio.

Lo stesso prozio obbligò poi Agrippina a sposare il politico romano Gneo Domizio Enobarbo. Da questo matrimonio nacque Lucio Nerone.

Alcuni anni dopo la morte del marito, nel 49 d.C, venne scelta come moglie dall’imperatore Claudio, esercitando una sempre maggiore influenza sulle decisioni politiche della famiglia, arrivando a far designare come erede suo figlio Nerone. In questo periodo le fu attribuito il ruolo di flaminica, massima sacerdotessa dello Stato Romano.

Il carattere intraprendente della donna, però, andò presto a scontrarsi con una sempre maggiore necessità di indipendenza del figlio, in quanto Nerone, ormai imperatore, si sentiva troppo oppresso dalla presenza costante della madre, anche nella sua vita privata.

Così decise di uccidere la madre, o almeno questo è quello che dicono le fonti più accreditate. Alcuni studiosi, attraverso le incongruenze notate negli scritti di Tacito, storico, oratore e senatore romano, sostengono che Agrippina fosse riuscita a fuggire a insaputa del figlio, altri ancora che si fosse suicidata.

Agrippina ricevette anche il titolo di Augusta che, nonostante non rispondesse direttamente al significato di imperatrice, era sicuramente una carica dall’onorevole prestigio risultato della sua tenacia e forza. Ella è stata la fondatrice della città romana di Colonia sul Reno.

Leggenda e storia si incontrano

Sembra che il figlio Lucio Nerone un giorno decise di far affondare la nave che portava la madre Agrippina da Baia, lungo la costa flegrea, ad Anzio. Il caso volle che sulla nave fosse presente anche un’altra donna che precipitata in mare sostenne di essere Agrippina per essere tratta in salvo. I marinai allora, complici di Nerone, la uccisero colpendola con i remi.

Agrippina assistette alla scena e nuotando raggiunse la propria villa a Lucrino. Lì fu in seguito trovata dai sicari di Nerone e uccisa. Si narra che l’imperatrice abbia chiesto spontaneamente di essere colpita al ventre, dove aveva dato alla luce il figlio.

Ci sono molti dubbi riguardo il luogo di sepoltura della donna. Tacito parla di una collina tra Baia e Bacoli, ma in assenza di un ritrovamento viene indicata come tomba un complesso ben diverso che si trova lungo la spiaggia della marina bacolese, un antico odeion (teatro) di una villa romana, chiamato la Tomba di Agrippina

È proprio qui che si consumano le voci che parlano di questa figura spettrale che vaga attorno alla sua tomba pettinando i suoi lunghi capelli specchiandosi nelle limpide acque del mare.

Considerando la caparbietà di Agrippina, non ci è difficile credere a questo racconto popolare, che regala al luogo un’atmosfera misteriosa.