1h
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Illimitato
Sito Sotterraneo
Adatto ai bambini
Senza barriere
Supporti in lingua
Parcheggio disponibile
Animali ammessi
Adatto alle coppie
La Galleria Borbonica ĆØ uno dei siti sotterranei più conosciuti di Napoli, in origine costruito per volere di Ferdinando II di Borbone nel 1853 con l’intento di progettare un cunicolo sotterraneo che collegasse il Palazzo Reale a Piazza Vittoria, assumendo al contempo uno scopo militare ed evasivo.
La visita alla Galleria prevede tour e percorsi differenti.
Le vie di accesso al percorso classico sono due: il parcheggio Morelli o il Vico del Grottone nei pressi di Piazza del Plebiscito. Si tratta di un viaggio nel passato alla scoperta delle soluzioni ingegneristiche adottate in epoca borbonica e le problematiche di natura geologica riscontrate durante i lavori. Passerai tra ponti e muri realizzati dai Borbone per attraversare le cisterne, rifugi bellici della Seconda Guerra Mondiale, incontrando frammenti di statue, auto e moto d’epoca.
Il tour classico viene effettato venerdƬ, sabato e domenica e festivi alle 10:00, 12:00 15:00 e 17:00. Il costo ĆØ 11Ā euro per gli adulti, 7Ā euro dagli 11 ai 13 anni e gratuito fino ai 10 anni. Il percorso ĆØ accessibile anche alle persone con disabilitĆ motoria per il 60% del percorso entrando dall’accesso di Via D. Morelli 61 (ingresso pedonale del Parcheggio Morelli). Il percorso dura circa 1 ora.
A questo percorso si può accedere dall’Interno A14 del Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio. Ripercorrerai gli ultimi cinquecento anni di storia, partendo dal cortile per poi visitare quella che un tempo fu la falegnameria del Palazzo e le altre sale adibite a museo della guerra, ma non finisce qui! Al di sotto della struttura si nasconde un altro mondo, fatto di cave di tufo, un acquedotto e una cisterna.
Il tour classico viene effettato venerdì, sabato e domenica e festivi alle 11:00 e alle 16:00. Il costo è 11 euro per gli adulti, 7 euro dagli 11 ai 13 anni e gratuito fino ai 10 anni. Il percorso non è accessibile a tutti per la presenza di scale. Il percorso dura 1 ora e 15 minuti.
Il percorso avventura, come indica il nome stesso, ĆØ per i più temerari e curiosi: indosserai un elmetto arancione e avrai con te una torcia, utili ad attraversare una serie di cunicoli, come quello di Pizzofalcone, che ti condurrĆ direttamente alla famosa sala delle auto, con macchine e moto d’epoca riportate alla luce dalle macerie.
Visiterai una cisterna realizzata alla fine del 1400 e raggiungerai il fondo di una seconda, dove affiora la falda acquifera; sarai stupito dagli archi settecenteschi che attraverserai lungo il cammino, ma ancor di più dall’esperienza in zattera, su cui salirai per navigare lungo le acque della galleria dell’antica Linea Tranviaria Rapida, i cui lavori non furono mai completati. Fai attenzione alle pareti, anche quelle hanno un’anima: su di esse, infatti, noterai delle scritte, i nomi e i pensieri dei napoletani che da Piazza Carolina trovavano nelle viscere della cittĆ un rifugio dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Il tour classico viene effettato venerdƬ, sabato e domenica e festivi alle 10:00, 12:00 15:00 e 17:00. Ć sconsigliato a chi soffre di claustrofobia e a chi ha problemi motori. I bambini possono accedere dai 10 anni compiuti, accompagnati da un adulto. I ragazzi di etĆ compresa tra i 10 ed i 15 anni dovranno esibire un documento d’identitĆ o il codice fiscale. Il costo ĆØ 15 euro per gli adulti e 10 euro dai 10 fino ai 15 anni. Il percorso dura 1 ora e 25 minuti.
Un po’ come il percorso avventura, anche questa esperienza sarĆ un affascinante viaggio nella storia.
Come un vero speleologo sarai dotato di elmetto speleologico con luce frontale, pronto per esplorare i cunicoli dell’antico acquedotto sotterraneo alla scoperta dei simboli misteriosi incisi sulle pareti di antiche cisterne in parte ancora riempite d’acqua.
Protagonista di questo percorso ĆØ l’acquedotto della Bolla, su cui i pozzari erano soliti realizzare delle incisioni anche di carattere religioso. C’ĆØ la possibilitĆ di visitare, inoltre, nuovi ambienti frutto delle attivitĆ di scavo di volontari, che hanno riportato alla luce delle scoperte fino ad ora nascoste nel sottosuolo.
Il percorso è disponibile il venerdì, sabato, domenica e festivi alle 11:00 e alle 16:00. Dal 19 aprile al 5 maggio tutti i giorni agli stessi orari. Non è accessibile a chi soffre di claustrofobia, supera un peso di 100 kg e a chi ha problemi motori anche di lieve entità . Possono partecipare solo gli over 18 ad un costo di 15 euro. Il percorso dura circa 1 ora e 30 minuti.
Questa grandissima opera fu progettata dall’architetto Errico Alvino. Lo scavo prevedeva la divisione in due gallerie che corrispondessero ai due sensi di marcia, separate l’una dall’altra da un parapetto per i lampioni e dei marciapiedi laterali.
La galleria diretta a Chiaia sarebbe stata chiamata “Galleria Realeā o “Strada Regiaā, mentre la galleria opposta “Strada Reginaā; entrambe sarebbero partite dalla vecchia caserma di cavalleria presso l’ex Via Pace, ma una avrebbe raggiunto il Largo Carolina dietro il colonnato di Piazza del Plebiscito, mentre l’altra Via Santa Lucia.
I lavori iniziarono nell’aprile del 1853: si attaccò la montagna nell’odierna via Domenico Morelli dallo slargo che coincideva con un precedente piazzale di cava dove si trova l’attuale accesso alla galleria. Da esso partivano due gallerie, una carrabile e l’altra pedonale, che procedevano parallele per 84 metri, per poi fermarsi all’interno delle Cave Carafa, giĆ esistenti a partire dal Cinquecento.
Nonostante la galleria fosse stata costruita letteralmente a mano, con picconi, martelli, cunei, e solo torce e candele come fonte d’illuminazione, i lavori si conclusero dopo soli 3 anni, nel maggio del 1855. Il 25 dello stesso mese ci fu l’inaugurazione della Galleria Borbonica in occasione della visita di Ferdinando II di Borbone in cittĆ .
I sotterranei furono una salvezza durante la Seconda Guerra Mondiale. Trail 1939 e il 1945, infatti, dai 5000 ai 10.000 cittadini trovarono rifugio nella galleria, che venne resa maggiormente accessibile grazie a nuove aperture e una scala a chiocciola. Fino al 1970 la galleria venne utilizzata come deposito giudiziale del comune, per questo ancora oggi troviamo dei resti al tempo rinvenuti sotto le macerie causate dai bombardamenti; nonostante ciò, gli antichi cunicoli rivelano testimonianze appartenenti anche ad altre epoche, ad esempio il monumento funebre del capitano Aurelio Padovani, risalente alla Prima Guerra Mondiale.
I lavori del 2007 hanno rivelato altri passaggi murati e cavitĆ utilizzate come ricovero e, ancor prima, dai pozzari nel Seicento. Secondo la tradizione popolare, iĀ pozzariĀ erano conosciuti per le loro abilitĆ di calarsi nei cunicoli più stretti per la loro piccola statura: per questo motivo erano incaricati di alimentare l’acqua dei pozzi per uso abitativo, accedendo alle case dei cittadini senza alcun preavviso; la loro figura, infatti, veniva spesso associata a quella enigmatica del munaciello.