A partire da: €6.00 a persona
1h
Deutsch, English, Espanol, Francais, Italiano
Illimitato
Chiesa
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Il costo del biglietto è 12 € a persona. È possibile utilizzare l'app 'Guida tesoro San Gennaro'
Il costo del biglietto è ridotto a 9 € per over 65 e gruppi di almeno 8 persone
L'ingresso è gratuito per i bambini sotto i 12 anni, giornalisti accreditati (con tesserino, testata e contatti), disabili dal 75%, insegnanti accompagnatori delle scolaresche, guide autorizzate
È possibile prenotare una visita con guida abilitata privata al costo aggiuntivo di 62 € (per un gruppo max 35 pax.)
Per famiglie composte da 3 persone; per ogni componente in più maggiore di 12 anni acquistare tariffa ridotta 'familiare aggiuntivo') il costo è di 24 €
Per componenti maggiori di 12 anni in aggiunta alla tariffa 'famiglia' il costo è di 6 € a persona
Per i gruppi che superano le 8 persone il costo è di 8,50 € a persona
Per le scolaresche il costo è di 6 € ad alunno
Sconto del 50% al cliente SNAV che presenterà presso il botteghino il biglietto nei tre giorni successivi o antecedenti alla partenza da o per Napoli. Il costo è di 6€
Riscatto buono visita con audioguida e gift bag (per 2 persone) al costo di 48€
Sconto del 50% a tutti i possessori di un biglietto Freccia con destinazione Napoli con data di viaggio antecedente al massimo 3 giorni da quella della visita. Il costo è di 6€
Il costo del biglietto è 15 € a persona per gli adulti
Il costo del biglietto ridotto è 11 € a persona per over 65, accompagnatori disabili, religiosi
L'ingresso è gratuito per i bambini sotto i 12 anni, giornalisti accreditati (con tesserino, testata e contatti), disabili dal 75%, insegnanti accompagnatori delle scolaresche, guide autorizzate
Per famiglie composte da 3 persone; per ogni componente in più maggiore di 12 anni acquistare tariffa ridotta 'familiare aggiuntivo') il costo è di 29 €
Per componenti maggiori di 12 anni in aggiunta alla tariffa 'famiglia' il costo è di 7 € a persona
Per le scolaresche il costo è di 8,50 € ad alunno
Per i gruppi religiosi e parrocchie il costo è di 8,50 € a persona
Per i gruppi che superano le 8 persone il costo è di 11 € a persona
Il costo del biglietto è 20 € a persona per la visita collettiva con guida abilitata
Il ticket è gratuito per i bambini fino ai 12 anni
Il costo del biglietto è 20 € a persona
Il ticket è gratuito per i bambini fino ai 12 anni
Il costo del biglietto è di 20€ a persona
Il ticket è gratuito per i bambini fino ai 12 anni
È possibile modificare gratuitamente la data di prenotazione del biglietto entro 24 ore dalla visita
Il servizio audioguida è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco per le visite individuali
La visita guidata è disponibile in italiano e inglese
Gli animali al guinzaglio sono ammessi
La guida che accompagna il gruppo ha diritto alla gratuità
L'ingresso prevede la visita al museo del tesoro con i doni dei devoti e dei sovrani, alle Sacrestie e alla Cappella di San Gennaro
La visita dura un'ora
Il Museo è aperto tutti i giorni
La visita è consentita dalle 9:30 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:00 per il percorso individuale)
Le visite guidate collettive sono previste dal lunedì al venerdì alla 12:00 e il sabato e la domenica alle 10:30 e alle 12:00
L'audioguida è inclusa nel costo del biglietto
Si consiglia di arrivare almeno 30 minuti prima dell’inizio dell’esperienza
Il numero massimo di partecipanti previsto per la visita di gruppo è 35 (scuole, gruppi religiosi)
La prima domenica del mese l'ingresso non è gratuito
Il costo della guida privata non comprende il biglietto d'ingresso
La cancellazione del biglietto è gratuita entro 24 ore dalla visita
Il Tesoro di San Gennaro conserva una collezione unica al mondo che racchiude circa settecento anni di storia, nata grazie alle numerose donazioni di devoti e al lavoro di tutela della Deputazione. Questo gioiello di arte ed architettura barocca è riconosciuto a livello mondiale. Fanno parte della collezione alcuni dei capolavori più significativi del Seicento e Settecento. Tra i capolavori del Tesoro spiccano la Mitra Gemmata e la collana di San Gennaro, opere di inestimabile valore artistico e storico.
Il percorso comprende la visita della Cappella del tesoro di San Gennaro attigua al Duomo di Napoli, luogo simbolo della devozione popolare in cui sono custodite le reliquie del Santo. Un esempio di riconoscibilità degli argenti del tesoro sono sicuramente gli Splendori, candelieri settecenteschi che troneggiano di fronte all’altare maggiore.
Vale la pena osservare con attenzione, oltre a questi e al leggendario busto di San Gennaro, le quasi cinquanta sculture: le diciannove sculture in bronzo a figura intera rappresentano i Santi compatroni, e in corrispondenza di ognuna delle sculture vi sono busti in argento che portano sul petto una reliquia, una milizia sovrannaturale di cinquantaquattro santi. Tra il Seicento e il Settecento, per lavorare l’argento e realizzare queste opere, in città erano attivi oltre trecento orafi, le cui squadre, formate da artigiani d’eccelenza, competevano l’una con l’altra.
L’Altare Maggiore fa da sipario a un tabernacolo d’argento, incassato nel muro e nascosto da una tenda rossa, dove è custodita l’ampolla del sangue del San Gennaro: la liquefazione del sangue, o miracolo di San Gennaro, è attesa dai fedeli per ben tre volte l’anno come segno di buon auspicio.
L’archivio storico del museo, che conserva documenti, spartiti e registri, è uno dei pochi ad essere giunto intatto ai nostri giorni, superando i conflitti della Seconda Guerra Mondiale.
La storia della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro è stata scritta dal rapporto viscerale tra il popolo di Napoli e il proprio Santo protettore. La Cappella, che si trova all’interno del Duomo di Napoli, non appartiene, infatti, alla Diocesi, bensì ai napoletani. Varcato il cancello monumentale che la separa dal duomo, si apre uno spazio sacro governato da un organo laico: la cosiddetta Deputazione.
Nel 1526 Napoli era stremata da una lunga serie di disgrazie: la guerra tra gli Angioini e gli Spagnoli, il Vesuvio che, tra eruzioni e terremoti, costringeva i Napoletani in una situazione di costante pericolo e, non ultima, una tremenda peste che aveva provocato la morte di diecine di migliaia di persone.
I napoletani, ormai sfiniti, decisero di rivolgersi a San Gennaro con un voto pubblico affinché ponesse fine a queste calamità e gli promisero che, in cambio della grazia, gli avrebbero dedicato una Cappella senza pari.
Fu così che, il 13 gennaio 1527 il popolo di Napoli, alla presenza di un notaio, s’impegnò solennemente con il Santo, chiedendogli l’intercessione per la cessazione della peste e firmando, in tal senso, un vero e proprio contratto. San Gennaro era considerato fisicamente presente attraverso le sue reliquie e, davanti ad esse e ad altri tre notai, i componenti di quella che è stata nominata Deputazione, firmarono a nome della città.
La progettazione della cappella è stata affidata a Francesco Grimaldi, un architetto molto famoso in quell’epoca.
Nonostante fosse stato deciso di invitare pittori da altre città, la scelta non fu condivisa dai pittori napoletani, offesi per essere stati esclusi da uno spazio simbolicamente così importante per la capitale del regno; alcuni addirittura minacciarono i pittori inizialmente incaricati. La Deputazione a quel punto contattò Domenico Zampieri, detto il Domenichino, uno dei grandi padri della pittura barocca in Italia. Nel 1631 fu finalmente stipulato il contratto, oggi conservato nell’archivio della deputazione.
Non tardarono ad arrivare, anche all’artista, minacce e intimidazioni. Il Domenichino decise di fuggire da Napoli e rientrò solo su insistenza degli amici e a causa dell’imprigionamento della moglie e della figlia che furono tenute in ostaggio dai napoletani. A quel punto il pittore completò i suoi lavori, che comunque suscitarono consenso ed entusiasmo unanimi, ma il 6 aprile 1641 la morte lo colse improvvisamente; si pensa che la causa della morte sia avvelenamento.
Il completamento della cupola fu quindi affidato a Giovanni Lanfranco, che vi rappresentò il paradiso. Successivamente Jusepe de Ribera, chiamato lo Spagnoletto, fu incaricato di dipingere il San Gennaro illeso nella fornace ardente, situato sull’altare della cappella di destra.
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Visita in napoletano