Piccolo Comune salentino della provincia di Lecce, Otranto è una località turistica molto ambita per le sue meravigliose coste, ma è anche un centro urbano con oltre 800 anni di storia alle spalle, durante i quali si sono alternate diverse influenze culturali, tra cui quella romana, greca, bizantina e aragonese. Non a caso Otranto è considerata la porta tra Oriente e Occidente e uno dei suoi simboli per eccellenza è il Castello Aragonese.

Si tratta di una imponente fortezza militare strettamente collegata alle mura della città, con cui compone un unico apparato difensivo. È stata edificata principalmente con lo scopo di difendere il porto dagli attacchi dei nemici provenienti dal mare. Oggi la struttura è molto ben conservata e può essere visitata fino ai suoi sotterranei. Volendo, però, il Castello è visitabile anche semplicemente dall’esterno, camminando lungo il fossato.

La storia del Castello Aragonese di Otranto

Anche conosciuto come Forte a Mare, il Castello Aragonese occupa buona parte del borgo antico di Otranto. L’odierna costruzione è stata edificata su un precedente edificio danneggiato nel 1067 e riparato per volere di Roberto il Guiscardo. Nel 1228 una ulteriore opera di ristrutturazione è stata promossa da Federico II di Svevia, di cui sono ancora visibili le tracce nella torre del corpo mediano cilindrico e nella cortina muraria a nord-est.

In seguito al Sacco di Otranto del 1480, il Castello è stato nuovamente ricostruito per volontà di Alfonso d’Aragona Duca di Calabria. Le operazioni cominciarono nel 1485 e sono state affidate agli architetti Francesco di Giorgio Martini e Ciro Ciri. In questi anni è stata modificata l’intera cinta muraria e la porta Alfonsina. L’aspetto attuale è però attribuibile soprattutto ai viceré spagnoli che ne hanno fatto un piccolo gioiello di architettura militare.

Il castello è diventato quindi la roccaforte della città e ciò spiega i frequenti danni e le svariate opere di fortificazioni e riparazione, come quella del 1647 per mano dell’architetto Saponaro che ne ha consolidato la struttura. Oggi il Castello mostra una pianta pentagonale ed è circondato da un fossato con 4 torri circolari e una che si protende verso il mare. Su di un lato si apre il ponte levatoio e si possono osservare vari particolari architettonici, come il bastione Punta di Diamante o lo stemma di Carlo V.

Internamente c’è una piazzetta d’ingresso e un ballatoio al primo piano che segue tutto il perimetro, mentre le sale circolari delle torri presentano delle finestre con bocche di fuoco. Una delle più interessanti è la Sala Triangolare, progettata dall’architetto Ciro Ciri. Attualmente in alcune di queste sale si svolgono delle mostre temporanee.

Le sale inferiori alla piazzetta sono piene di scorciatoie e vie di fuga. Infatti, sotto al piano terra si estende un fitto reticolo di gallerie e cunicoli che compongono i sotterranei del Castello Aragonese di Otranto. Sono spazi di enorme valore storico poiché rimasti immutati dalla loro edificazione. Qui si possono leggere le differenti fasi di costruzione della fortezza.

Leggende e curiosità sul Castello Aragonese di Otranto

Intorno al Castello Aragonese di Otranto ruotano moltissime leggende e superstizioni e non mancano quelle che hanno come protagonisti i fantasmi. Per esempio, si racconta che il castello pugliese sia abitato da un fantasma senza testa, quello di Giulio Antonio Acquaviva, conte di Conversano, il quale è stato ucciso dai Turchi nel corso di un’imboscata durante la battaglia per la riconquista di Otranto nel 1481. La sua testa sarebbe stata spedita a Costantinopoli come trofeo. Ci sono molte altre storie di condanne a morte ed esecuzioni dentro la fortezza militare. Dal bastione di Punta Diamante venivano buttati in mare tutti quelli che provavano a scappare dai sotterranei o che commettevano altri reati.

Invece un’altra leggenda narra di un militare spagnolo che, dopo avere perso tragicamente la moglie di parto, è caduto in preda alla pazzia provocata dal lutto. Il fantasma dell’uomo tornerebbe a piangere sulla tomba della donna dentro il castello. Infine, il Castello di Otranto è noto per avere dato il titolo e l’ambientazione a quello che è considerato il primo romanzo gotico della letteratura, ovvero The Castle of Otranto, pubblicato dallo scrittore inglese Horace Walpole nel 1764. Nel libro si racconta dei membri della signoria di Otranto e della profezia legata al vero erede di Alfonso d’Aragona.