Starting from: 0 per person
2h
English, Italian
Unlimited
Villa or mansion
Suitable for children
Suitable for couples
Pets allowed
Parking available
Barrier-free
Language supports
Il ticket singolo e per gruppi scolastici costa € 5,00
Gruppi adulti (minimo 10 persone) costa €10,00
E' possibile fare il tour con guida turistica, accordarci in privato
You can book a tour with a private tour guide by calling Movery's service department at 351.5585067
The ticket can be purchased both online and on-site
La struttura è aperta il marted', il sabato dalle ore 10:00 - 18:00
La domenica è aperta dalle ore 10:00 alle 13:00
Per i gruppi è obbligatoria la prenotazione
Animals are not allowed
Durante la vostra esplorazione delle maestose ville settecentesche lungo Corso Resina, incontrerete due delle ville più conosciute ed apprezzate del Miglio d’Oro: Villa Campolieto e Villa Favorita.
La Villa Favorita ad Ercolano, più esattamente Real Villa della Favorita, è situata nel tratto di Corso Resina denominato Miglio d’Oro. È una delle più sontuose ville vesuviane del XVIII secolo. Fu realizzata nel 1768 dall’architetto Ferdinando Fuga per la famiglia Beretta, per essere poi acquistata nel 1792 da Ferdinando IV di Borbone che la destinò a residenza reale e vi trasferì l’Accademia degli Ufficiali di Marina.
Attualmente è di proprietà del Ministero di Grazia e Giustizia. Nel 1799 la villa fu restaurata, vennero decorati alcuni interni, si ampliò il parco con l’acquisto della casina dei Zezza a mare e si costruì l’approdo per raggiungerla più facilmente, e proprio qui Ferdinando sbarcò il 27 giugno 1802, di ritorno da Palermo dove aveva trovato rifugio in seguito ai moti rivoluzionari del 1799, dopo la riconquista del Regno ad opera del Cardinale Ruffo.
Da Ferdinando la villa passò a Leopoldo principe di Salerno, suo secondogenito, il quale per abbellirla ed ampliarla fece costruire nel parco un edificio per gli ospiti, nuove scuderie, locali di deposito e volle arricchire il giardino di divertimenti vari che nei giorni di festa apriva ai suoi sudditi, come orchestrine, caroselli, bande militari, montagne russe. Alla sua morte la villa passò a Ferdinando II che incaricò Enrico Alvino di un nuovo restauro. Le sue bellissime sale, come quella in stile arabeggiante al primo piano e quella in cui campeggiano figure e fregi d’ispirazione cinese al secondo, hanno ospitato nel tempo re e principi, vi soggiornarono personaggi come Gioacchino Murat, che usava la villa in occasione di feste di corte, e il viceré d’Egitto Ismail Pascià, ospitato tra il 1879 e il 1885, così come ufficiali della Marina militare e orfani di guerra assistiti dai Salesiani.
Il salone centrale era decorato con un grandioso pavimento a mosaico in marmo proveniente dalla villa di Tiberio a Capri ed oggi conservato presso il Museo di Capodimonte a Napoli. Il parco della villa ha una grande estensione, vi era un lungo viale che attraversava tutta l’estensione del parco tra siepi di bosso, aiuole fiorite e alberature per giungere al piccolo molo sul mare. Le aree adiacenti l’edificio erano coltivate a frutteti disposti a filari regolari. Vi erano anche ampi spazi coltivati a vigneto con filari paralleli ed altri con schema irregolare, interrotti da due piccoli parterres.
Oggi ci resta parte della sistemazione del 1823, quando il bosco fu arricchito da chiostri, da una pagoda cinese e da una peschiera, circondata da alti pini marittimi.
L’imponente edificio venne così denominato da Ferdinando IV di Borbone in omaggio alla regina Maria Carolina d’Austria.
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