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Quando si parla di Napoli è impossibile non pensare a Totò, aka Antonio de Curtis, che nacque e visse nella città partenopea per ventiquattro anni.
Naples and the Rione Sanità hanno visto Totò sin da piccolo fino ai suoi primi passi nel mondo dell’arte. I suoi concittadini non gli hanno mai voltato le spalle, cogliendo spesso l’occasione di ricordarlo ed omaggiarlo. Totò vive ancora a Napoli attraverso le opere che gli sono dedicate.
Iniziamo la nostra passeggiata con Totò
Exiting the subway at Cavour Square, we take a look at the magnificent structure of the National Archaeological Museum of Naples to our right and then proceed south on Via Foria.
Dopo pochi metri basterà voltarci per scoprire una prima dedica dei napoletani al Prince de Curtis, it is a marble plaque placed next to the subway entrance.
Proceeding along Via Foria we reach the entrance to the Rione Sanità, posto alla nostra sinistra. Di giorno è difficile notarla, ma proprio all’ingresso vi è una sagoma di Totò fatta di tante piccole luci. Di sera quando si accendono è bellissimo osservarla, è come se Totò ci aprisse la porta di casa, le porte della Sanità, il quartiere che lo ha visto nascere e crescere.
Proseguiamo la nostra passeggiata ed entriamo nel quartiere, circondati dai tanti suoni, odori e colori che lo contraddistinguono. Sembra di immergersi in un luogo distaccato dal resto della città, un mondo a sé.
La casa di Totò in Via Santa Maria Antesaecula
In Via Santa Maria Antesaecula, al civico 109, è cresciuto Totò. Per essere precisi è nato al terzo piano del civico 107 il 15 febbraio 1898 ma dopo qualche mese si trasferì con la mamma Anna e l’amorevole nonna Teresa al civico 109, fino al 1922. Si spostò poi a Roma, dove abitò fino alla sua morte, il 15 aprile 1967.
Ci accorgiamo subito del balcone di casa Totò, con accanto una lapide di marmo in sua memoria, apposta lì il 5 luglio 1978.
Poco più avanti, salendo per la stessa strada, notiamo una nicchia con all’interno un busto realizzato in argilla a lui dedicato. L’opera è stata realizzata nel 1990 dallo scultore Antonio Januario By the St. Vincent Ferreri Association.
The scene of "Il Guappo" on Guido Amedeo Vitale Street.
Continuing all along Via Santa Maria Antesaecula and turning left at the end of the street, we arrive at the Church of St. Severus Outside the Walls. Next door we find the famous Ascent of the Chinese, che prende il nome dal Sacerdote Matteo Ripa che dopo essere stato missionario in Cina ritornò alla Sanità portando con sé anche alcuni cinesi.
Walking up the Ascent of the Chinese, we arrive in Guido Amedeo Vitale Street. Osservando l’edificio di fronte a noi ci tornerà subito alla mente il film diretto nel 1954 da De Sica, The gold of Naples, in particolare la scena de “Il Guappo” dove Totò interpreta il “pazzariello”. Come dimenticarlo, circondato da ragazzi a festa mentre canta e balla!
Piazza Totò e il monolite
We turn back, walk down the Salita dei Cinesi again and head toward Via San Severo arriving in Piazza Sanità, proprio come Totò-pazzariello nel celebre film. Da qui proseguiamo verso Piazza Totò, dedicated a few years ago to the famous Neapolitan artist.
Passiamo sotto al ponte di Santa Teresa degli Scalzi e poco più avanti vediamo di fronte a noi un monolite rosso con il centro vuoto, intagliato seguendo la sagoma di Totò con tanto di di bombetta. Quest’opera viene percepita da molti come il vuoto lasciato dall’artista napoletano. La scultura è stata realizzata dal maestro Giuseppe Desiato.
A Totò si legano anche due famosi teatri di Napoli, il Trianon Theater in the Forcella area, not far from Corso Umberto I and the Teatro Totò Cavara Street.
Totò si esibì al Teatro Trianon poco prima di trasferirsi a Roma con la sua famiglia, mentre al Teatro Totò non ha mai recitato ma, trovandosi poco distante dal Rione Sanità, nel 1996 fu dedicato a lui.
Concludiamo la nostra passeggiata in compagnia di Totò nella bellissima Church of Santa Maria del Carmine at Market Square, dove si tenne il suo funerale, a cui partecipò buona parte della città di Napoli.
Prince de Curtis rests in a family chapel at the St. Mary of Wailing Cemetery.
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