The mountain range of the Lattari Mountains è il prolungamento dell’Antiappennino Campano extending into the Tyrrhenian Sea and forms the Sorrento Peninsula. Sono una ricchezza naturalista davvero sorprendente, da dove si possono ammirare viste mozzafiato e paesaggi sconfinati. Il nome del complesso montuoso deriva dall’antico latino Lactarii e indica il prezioso prodotto dell’allevamento di capre e mucche che da secoli pascolano in queste zone: il latte. La zona è considerata per questo culla dei formaggi a pasta filata ed altri prodotti tipici di alta qualità.

La complessità del territorio dei Monti Lattari

Limestone in nature, the Lattari Mountains are a mountain complex that encompasses the entire Sorrento Peninsula and the Amalfi Coast.

Per descrivere e comprendere la vastità del territorio dei Monti Lattari, basti pensare alla sua conformazione geografica.

Il punto più alto del promontorio è quello del complesso di Mount Santangelo at three laces, formato dalle tre sommità: Mount Catiello, Middle Mount and finally Mount St. Michael, also called Molar, che si distingue per la sua altezza di 1444 metri. Fanno parte della catena montuosa anche le più vette più basse del Mount Faito, of the Mount Window and that of the Monte dell’Avvocata.

Sul Monte Faito si trova la celebre funivia, ideata per incrementare l’offerta turistica e attiva già dal secolo scorso. Questa collega la stazione a valle con quella a monte ed è situata a 1100 metri di altezza. La vetta era collegata similmente anche nell’antichità quando era in funzione la teleferica adibita soltanto per al trasporto di merci: attraverso questo collegamento era possibile portare la neve dalle sommità del monte fino al Massaquano, on the side of Vico Equense.

The high mountain profile then descends toward the sea: on the northern side it forms a plateau, while on the southern side it plunges precipitously into the Tyrrhenian Sea, forming the fascinating, rough outline of the Amalfi cliffs.

 

Nature among the paths of the Monti Lattari Regional Park

The Lattari Mountains are part of a vast protected natural area of about 160 square kilometers, the Monti Lattari Regional Park. Included within it are as many as twenty-seven municipalities in the Sorrento Peninsula and Amalfitana and its vast area stretching between the provinces of Naples and Salerno, può contare anche sulla bellezza dei centri storici e delle zone costiere e panoramiche. Tra queste spiccano quelle di Ravello, Vico Equense and Positano.

Included within the area are interesting natural places connected by trails and routes that are truly unmissable, such as the Path of the Gods che parte da Agerola e attraversa tutta la Costiera Sorrentina e Amalfitana arrivando a Positano, il Ferriere Valley and the Valley of the Mills from the province of Salerno to Amalfi, through citrus groves and completely uninhabited areas where the waters of small waterfalls roar merrily. This environment similar to tropical climates is home to special specimens of dwarf fern, the Woodwardia radicans and the Spectacled Salamandrina, both protected species. There are many trails that can be walked including the path that connects Punta Campanella at Bay of Nerano con una spettacolare visuale sui due golfi di Napoli e di Sorrento o ancora il sentiero montuoso che dopo pochi minuti di funivia, conduce dalla vetta del Monte Faito al Monte Molare.

Partendo dalle pendici verso l’alto la vegetazione è costituita dapprima da esemplari tipici della macchia mediterranea che ben si adattano alla vicinanza del mare e alla forte esposizione solare, come il carrubo e l’olivastro. Man mano che si sale e le temperature sono più fresche, la vegetazione assume l’aspetto degli ambienti boschivi. Qui troviamo orniello, roverella e leccio insieme ad erica e corbezzolo ma anche castagno, faggio, frassino, ontano e carpino. Tra questi ambienti naturali si riscontra tuttavia anche l’influenza dell’uomo che ricorrendo ai terrazzamenti, ha piantato vigneti e agrumeti.

La fauna del parco è invece caratterizzata dalle specie più varie poiché affianco ai comuni esemplari, vi sono animali più difficili da incontrare. Così troviamo tortore, bisce dal collare, volpi, faine, gechi, ramarri, lucertole, lepri e conigli selvatici, rondoni alpini e quaglie, poiane, gheppi e falchi pellegrini, tassi, corvi imperiali e grillai.

Getting the best equipment to visit the Lattari Mountains

Tutti gli itinerari e i sentieri che si snodano all’interno del Monti Lattari Regional Park sono abbastanza agevoli ma non adatti a tutti. È necessario accedervi con il giusto equipaggiamento: oltre alla macchina fotografica, all’eventuale bastoncino telescopico e alla sacca con cibo e acqua, consigliamo di indossare scarponi da trekking o da montagna, pantaloni lunghi, giacca a vento e scegliere un tipo di vestiario abbastanza confortevole.

The typical products of the Lattari Mountains

I verdeggianti territori che costituiscono oggi il Parco Regionale dei Monti Lattari, sono conosciuti fin dall’antichità, quando nel III secolo a.c. i Piacentini utilizzarono alcune zone sottratte ai boschi, per allevare il bestiame. Da allora nacquero anche gli spettacolari sentieri che attraversavano le montagne e che oggi, sostituite dalle più comode strade asfaltate, restano mete turistiche e costituiscono un importante patrimonio naturalistico campano.

In tempi più recenti, l’incrocio tra le numerose razze bovine, come i meticci di Bruna e Podolica con la razza Jersey, hanno dato vita ad una nuova razza: l’Agerolese. È proprio dal latte di quest’ultima che derivano formaggi unici e di alta qualità come il fiordilatte e il burrino, il caciocavallo, la ricotta, il provolone del Monaco e tante altre eccellenze. 

Altri prodotti di rilevanza di questo territorio sono anche i salumi di Agerola: salame, pancette, prosciutti, guanciale, lardo aromatizzato, salsiccia e capocollo. Apprezzati sono anche i prodotti da forno quali il tarallo ed il pane biscottato, entrambi portatori del marchio De.Co. which identifies its Municipal Denomination.

Finally, the riches of the land include the dark ecotype of pear Pennata and the Agerolese tomato, red, round, pinched, and petite that has a sweet flavor and rich flesh to enjoy raw or with which to make excellent sauces.

Provolone del Monaco PDO

L’antica produzione e trasformazione del latte sui Monti Lattari, si è tradotta negli innumerevoli caseifici che oggi sono presenti sul territorio. Questa zona può essere, infatti, considerata la culla dei formaggi a pasta filata.

Tra tutti i formaggi prodotti sui Monti Lattari, di particolare importanza è il Provolone del Monaco PDO. This cheese has been produced since the 1700s when shepherding families in the Vomero, dovettero trasferirsi da questa zona che si andava sempre più urbanizzando, spostandosi tra le verdeggianti vette dei Monti Lattari. Qui producevano un particolare tipo di caciocavallo che vendevano poi a Napoli. A differenza del caciocavallo tradizionale questo si otteneva da una cagliata più cotta, doveva stagionare per più tempo e la forma è più tondeggiante e senza testina. L’origine del nome che contraddistingue questo formaggio, deriva dalla pesante mantella con cui si vestivano i pastori, che li faceva somigliare verosimilmente a dei “monaci”. Dal 2010 il Provolone del Monaco acquisisce la certificazione di Denominazione di Origine Protetta a livello europeo.