La Cappella Sansevero è uno dei musei più famosi e importanti di Napoli. La sua facciata si trova in Via De Sanctis, nelle vicinanze di Piazza San Domenico Maggiore. Oggi è una chiesa sconsacrata ed è adiacente al palazzo di famiglia dei principi della casata dei di Sangro.

La cappella attualmente ospita alcuni incantevoli capolavori dell’arte, su tutti il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, noto a livello mondiale per il suo velo marmoreo scolpito con tecnica sopraffina e le Macchine Anatomiche, corpi scarnificati su cui si può vedere l’intero sistema circolatorio umano.

La Cappella Sansevero non è stato soltanto un luogo di culto, ma anche un tempio massonico decorato con tantissimi elementi simbolici che rispecchiano il genio di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, committente e ideatore artistico del complesso.

Storia e origini della Cappella Sansevero

Secondo una leggenda la chiesa sarebbe stata edificata su un preesistente tempio intitolato alla dea Iside, ma esiste un’altra storia antica secondo la quale un innocente in procinto di essere messo in prigione vede cadere un muro e apparire l’immagine della Madonna. L’uomo promette alla Vergine di dedicarle un’iscrizione, se sarà dichiarato innocente e così sarà.

L’immagine sacra diventa meta di pellegrinaggio e lo stesso Giovan Francesco di Sangro, duca di Torremaggiore, chiede alla Madonna di intercedere per la propria salute. Dopo la guarigione, decide di far costruire un tempio votivo con il nome di cappella di Santa Maria della Pietà, anche nota come Pietatella.

Indipendentemente dalla vera origine della Cappella Sansevero, è certo che i lavori edili di costruzione della chiesetta sono iniziati nel 1593. Il suo aspetto gentilizio è stato riorganizzato da Raimondo di Sangro nel Settecento e oggi rimane poco delle forme seicentesche. Infatti, l’impostazione originale è stata modificata a partire dagli anni Quaranta del Settecento, quando il principe di Sangro decide di ampliarla e rifinirla con opere d’arte per celebrare la grandezza del suo casato.

Potrebbe interessarti

Per questo scopo il nobile napoletano ha ingaggiato diversi artisti di fama internazionale, tra cui Giuseppe Sanmartino, Francesco Queirolo e Antonio Corradini. Il principe ha speso gran parte delle sue fortune per completare tali lavori e in alcuni casi ha dovuto anche contrarre dei debiti. L’uomo era però un committente molto generoso, ma al contempo esigente e molto spesso preferiva dirigente personalmente i lavori.

Nel 1889, a causa di un’infiltrazione d’acqua, il ponte che univa la cappella al palazzo di famiglia è crollato e una parte degli affreschi e dei disegni del pavimento sono andati perduti. I restauratori non sono riusciti a ricreare la pavimentazione originale danneggiata e nel 1901 hanno preferito ripavimentare con cotto napoletano. Invece lo stemma dei di Sangro al centro del pavimento è stato ricostruito con smalto azzurro e giallo, i colori del casato.

Cosa vedere nella Cappella Sansevero

La Cappella Sansevero è un concentrato di opere d’arte che includono dipinti, affreschi, sculture e decorazioni marmoree di grande pregio. La principale attrazione al suo interno è il famoso Cristo Velato, posizionato nella navata centrale. In origine la statua era stata commissionata ad Antonio Corradini, morto prematuramente nel 1752 e l’incarico è passato a Giuseppe Sanmartino.

Si tratta di una statua di marmo a grandezza naturale che raffigura il corpo di Cristo coperto dal sudario dopo la sua morte. Guardano attentamente l’opera si possono cogliere tutti i dettagli del sottile velo di marmo, le cui pieghe e increspature sono davvero realistiche. La vena sulla fronte e i chiodi su mani e piedi sono solo alcuni dei particolari che lasciano i visitatori senza parole.

Poiché Raimondo di Sangro era anche un alchimista legato al mondo della massoneria, una leggenda dell’epoca racconta che il velo sarebbe una vera stoffa convertita in marmo attraverso un processo alchemico chiamato marmorizzazione. Questa però è solo una credenza popolare e non ci sono dubbi sul fatto che la scultura sia stata realizzata interamente in marmo.

Si possono poi osservare le Macchine Anatomiche nella Cavea Sotterranea. Sono esposte in due teche di vetro e si compongono di due scheletri umani il cui apparato circolatorio è accuratamente riprodotto nei minimi dettagli.

Le macchine sono state costruite dal medico Giuseppe Salerno alla metà del Settecento e sono state poi acquistate dal principe Raimondo di Sangro dopo un’esibizione del dottore a Napoli. Una leggenda narra che il nobile avrebbe fatto uccidere due servi, per poi farli imbalsamare e utilizzarli per fini scientifici. In verità, uno studio ha confermato che i due corpi sono composti da diverse sostanze, tra cui coloranti e cera d’api.

Lungo la navata principale della Cappella Sansevero sono disposte 10 statue che simboleggiano le virtù da rispettare: Liberalità, Decoro, Zelo della Religione, Pudicizia, Disinganno, Soavità del giogo coniugale, Sincerità, Amor Divino, Educazione e Dominio di sé stessi.

In aggiunta, è possibile ammirare diversi monumenti funebri dedicati ai vari esponenti della famiglia di Sangro. Tra queste opere spicca soprattutto la tomba del Principe Raimondo di Sangro, la quale appare abbastanza sobria e austera.

Per quanto riguarda invece i biglietti di accesso alla cappella, il ticket intero costa 10 €, mentre quello ridotto (ragazzi da 10 a 25 anni) costa 7 €. Invece i disabili pagano il biglietto 7 € e i bambini sotto i 9 anni entrano gratuitamente.

La Cappella Sansevero è dunque un tesoro di inestimabile valore artistico e storico che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Per farlo ti suggeriamo questo tour della Napoli esoterica alla scoperta della Cappella Sansevero. L’escursione a piedi comincia da Piazza San Domenico Maggiore, per poi spostarsi verso la cappella per conoscerne tutti i segreti. Non perdere tempo e vieni con noi a conoscere uno dei posti più misteriosi di Napoli!