A chi non è mai capitato di organizzare un viaggio o un weekend fuori porta con un gruppo di amici, e scoprire che ognuno ha degli interessi diversi? C’è l’amico interessato a una meta culturale, quello sportivo che ama passeggiare nella natura e avventurarsi in luoghi sempre diversi, quello che vede la vacanza come un’oasi di assoluto relax. Sarai felice di scoprire che esiste un percorso che saprà mettere tutti quanti d’accordo. Con il suo ricchissimo patrimonio archeologico, tanti paesaggi mozzafiato da scoprire e acque termali in cui rilassarsi, il Parco Regionale dei Campi Flegrei è sicuramente la scelta giusta per la tua prossima gita.

Senza contare il fatto che, se sei un appassionato di mitologia, non potrai certamente perderti alcuni dei luoghi più affascinanti studiati sui banchi di scuola: pensa solo all’ingresso al mondo degli inferi attraversato da Ulisse o all’Antro della Sibilla citato nell’Eneide di Virgilio.

Perché visitare il Parco Regionale dei Campi Flegrei

Istituito nel 2003, il Parco Regionale dei Campi Flegrei protegge un’area di circa 8000 ettari, coincidente con i comuni di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida. Questo territorio è caratterizzato da un sistema vulcanico (Archiflegreo) in continua evoluzione: se è vero che l’ultima eruzione nei Campi Flegrei si è verificata nel 1538, va detto che invece questa zona è da sempre soggetta a crisi bradisismiche molto intense (l’ultima nel 1983). Proprio questa peculiarità geologica ha contribuito a creare paesaggi estremamente suggestivi nell’area dei Campi Flegrei: il Parco comprende infatti un ampio sistema di laghi, alcuni di acqua salmastra e altri di acqua dolce.

La natura vulcanica di questi luoghi ha dato vita anche alle Stufe di Nerone, antiche terme romane a Baia, frazione di Bacoli. Già nel II secolo d.C. erano note come luogo ideale per rilassarsi e rimettersi in forze, come testimonia il motto delle terme: “Qui se ipsum amat in hunc locum venit” (Chi ama se stesso viene in questo luogo). Ancora oggi è possibile approfittare di questo luogo incantevole per concedersi un weekend di relax e staccare dallo stress quotidiano.

Per gli amanti della mitologia greco-romana

Il Parco Regionale dei Campi Flegrei è una meta obbligata per tutti gli amanti della storia e della mitologia greco-romana. Tra i luoghi più suggestivi da visitare troviamo infatti il Lago d’Averno, luogo citato nell’Odissea come ingresso al mondo degli inferi.

La zona dei Campi Flegrei veniva inoltre considerata dagli abitanti della Magna Grecia come il luogo di sepoltura dei Giganti sconfitti da Ercole; un modo affascinante per tentare di dare una spiegazione all’intensa attività vulcanica e sismica che ha sempre dominato questi luoghi. All’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei ci sono gli scavi di cuma e quindi anche l’Antro della Sibilla, una galleria artificiale ritenuta il luogo in cui la Sibilla Cumana (sacerdotessa del dio Apollo) viveva e diffondeva i suoi oracoli.

Questo luogo fa inoltre da sfondo a una delle scene più affascinanti del film Indivisibili di Edoardo De Angelis, vincitore di ben 6 David di Donatello.

Le residenze dei sovrani nel parco

L’area, oggi protetta dal Parco Regionale dei Campi Flegrei, è stata per secoli scelta da principi e sovrani come residenza o meta di svago. Ne è testimone ad esempio il Castello Aragonese di Baia, eretto su di un promontorio a picco sul mare e nato come fortezza destinata a proteggere le coste dalle incursioni turche e saracene. Il Castello Aragonese ospita oggi il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, ricco di reperti archeologici rinvenuti in quest’area, oltre ad offrire un panorama mozzafiato sul mare (tutelato come riserva marina e anch’esso appartenente al Parco Regionale dei Campi Flegrei).

Un altro esempio è quello della Casina Vanvitelliana, costruita su un’isoletta del Lago Fusaro di Bacoli. L’edificio nasce nel 1782 come casino di caccia per re Ferdinando IV di Borbone e nei secoli è stato visitato da molti personaggi illustri, raffigurati in ritratti oggi appesi alle pareti della Casina: tra gli altri ricordiamo l’Imperatore di Russia Nicola I, i compositori Gioacchino Rossini e Wolfgang Amadeus Mozart e (ultimo in ordine di tempo) il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.