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Arteria principale del centro storico di Napoli, è la bella Via Toledo. La lunga strada si snoda per 1,2 chilometri, ed è una delle tappe dello shopping napoletano nonché meta turistica. Negozi di abbigliamento, bar e fast food, puntellano la strada su cui sorgono hotel, monumenti e chiese quali la Basilica dello Spirito Santo e il lussureggiante Palazzo Zevallos. Parallelamente a questa storica via napoletana, poi, si sviluppano gli antichi Quartieri Spagnoli dove trova ingresso la celebre Napoli Sotterranea.
A qualsiasi ora del giorno la bella Via Toledo è animata di persone. Turisti con il naso all'insù la percorrono scrutando gli antichi palazzi e riscoprono tutta la meraviglia dell'arte e della storia napoletana. La strada attraversa il pieno centro storico della città, e intorno ad essa, quindi, sorgono numerosi monumenti, chiese e siti di interesse turistico.
Da Piazza Dante, con la sua imponente Port’Alba, ai Quartieri Spagnoli con l'antico Mercato della Pignasecca e Napoli Sotterranea. Dall'altro lato, l'antica via costeggia cardi e decumani ove sorgono la Chiesa di Santa Chiara e il suo incantevole chiostro, Palazzo Venezia, la Cappella di San Severo e i Musei dell'Università.
Nel bel mezzo di Via Toledo, poi, spunta l'omonima stazione metropolitana che è anch’essa una meta turistica. Non a caso da molti è considerata la più bella stazione metro al mondo!
È inoltre possibile visitare la Basilica dello Spirito Santo, che sorge lungo il percorso, mentre poco più avanti è situato l'artistico Palazzo Zevallos.
Proprio su Via Toledo, si apre uno dei quattro ingressi della maestosa Galleria Umberto I, alle spalle della quale, domina il più importante teatro storico di Napoli: il Teatro San Carlo. A pochi passi troviamo il porto sovrastato dall'alta sagoma del Maschio Angioino che si trova praticamente alla fine del Lungomare Caracciolo con tutte le sue bellezze.
Via Toledo termina in Piazza Trieste e Trento, nei pressi dei giardini del Palazzo Reale e della Biblioteca Nazionale, che accolgono i visitatori dal loro ingresso principale che affaccia sullo slargo della vasta Piazza Plebiscito.
Non solo i turisti sono affascinati dalla ricchezza di Via Toledo. Molti napoletani, infatti, amano a tal punto questa strada, che scelgono di percorrerla anche per recarsi al lavoro. A tutte le ore c'è chi invece s'incontra a Via Toledo per passare un pò di tempo libero tra shopping e bar, o semplicemente per fare una bella passeggiata, anche in serata, fino al mare.
La stazione metropolitana di Via Toledo è una delle stazioni metro più belle al mondo. Denominata per la sua bellezza anche come Stazione dell'Arte, fu inaugurata il 17 settembre del 2012. Il progetto è stato ideato dal designer Óscar Tusquets Blanca.
Esternamente alla stazione, sono presenti tre particolari piramidi con base esagonale, rivestite da pannelli color ocra e blu. Queste forniscono luce naturale al primo livello. Inoltre, in corrispondenza dell’ingresso da Via Diaz, i visitatori vengono accolti dalla statua in acciaio di William Kentridge, il cavaliere di Toledo. All'entrata l'ambiente è dominato dal nero. Pavimento e pareti, richiamano con questo colore, l'asfalto della civiltà.
Ai piani inferiori si può scendere sia con le scale mobili, sia con l'ascensore, rivestito da pannelli in vetro e posizionato proprio vicino alla prima scala mobile.
Si consiglia di utilizzare le scale mobili per godere appieno della bellezza della stazione. La scala è adornata da una copertura ondulata.
Passando dall'atrio ai primi livelli, ci si accorge subito di essersi immersi in una vera e propria opera d'arte in cui domina il motivo del mare. Nei livelli superiori, infatti, l'ocra delle pareti richiama alla mente la sabbia, mentre più giù l'azzurro e il blu del mare conducono ad una suggestiva passeggiata sotterranea.
Nel piano banchine, invece, è presente un monumentale ambiente sotterraneo, in cui si apre la bocca ovoidale del Crater de luz, un grande cono che attraversa tutti i piani della stazione. Guardando al suo interno, si intravede la luce del sole arricchita da un gioco di luci led.
Tali installazioni sono opera di Robert Wilson, artista poliedrico impegnato in diversi campi espressivi a cui si deve, tra l'altro, anche l'installazione nel corridoio che conduce verso il piano banchina dei pannelli che utilizzano la tecnologia lenticolare, riproducono il movimento delle onde. Una coinvolgente opera intitolata "By the sea... you and me".
Voluta dal viceré Pedro Álvarez de Toledo nel 1536, Via Toledo fu progettata ed ideata dagli architetti Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa.
La strada, originariamente, correva lungo la vecchia cinta muraria occidentale di epoca aragonese. Questa tuttavia, a causa degli ampliamenti difensivi voluti dallo stesso don Pedro, fu resa obsoleta e quindi eliminata. Dell'antica cinta, resta solo la porta delle mura dell'antica città: Port'Alba.
Il 15 maggio 1848 la via fu testimone della terribile repressione operata dal re Ferdinando II contro i liberali napoletani che difendevano la Costituzione da poco ottenuta. Barricate e lotte causarono numerose morti.
Tra gli anni trenta e la metà del XX secolo, la zona ove oggi sorge la imperiosa Galleria Umberto I, fu modificata dalla massiccia opera di bonifica per il "risanamento" di diversi rioni tra cui anche lo storico Rione Carità che vide la costruzione dei moderni edifici al posto di quelli vecchi.
Dal 18 ottobre del 1870 al 1980 la strada fu denominata Via Roma in onore della neo capitale del Regno d'Italia, mentre nel 2012 è stata inaugurata lungo la via l’omonima stazione metropolitana.
Nel corso dei secoli la fama della meravigliosa Via Toledo è stata accresciuta dai viaggi del Grand Tour, come si legge tra le annotazioni di Stendhal, che descrisse la sua esperienza a Napoli così: "Parto. non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo".
Fama che si riscontra anche nelle antiche canzoni napoletane. Innanzitutto in "Reginella" del 1917. Nel suo testo, scritto da Libero Bovio, Via Toledo è lo scenario di un incontro d’amore: "Fuje ll'autriero ca t'aggio 'ncuntrata? Fuje ll'autriero, a Tuledo, gnorsì…" (Fu l'altro girono che t'incontrai, fu l'altro giorno a Toledo, sì signore).
Via Toledo compare anche in un'altra delle celebri canzoni partenopee: "Tu vuò fà l'americano" del 1956, di Renato Carosone. Nel testo del paroliere Nisa, il personaggio viene così raccontato: "passa scampaniann' pe' Tulet' comm'a nu guapp p' se fa' guardà" (cammina pavoneggiandosi chiassosamente per via Toledo per farsi guardare).
In origine denominata Via Toledo dal viceré che ne commissionò la realizzazione, è conosciuta da molti e da sempre, anche (o solo) con il nome di Via Roma.
Circa 300 anni dopo, infatti, a seguito dell'Unità d'Italia, l'amministrazione comunale decise di dedicare il nome della più importante strada cittadina, alla capitale del nuovo Regno. Per andare incontro a quanti rifiutavano quell’idea, la giunta in carica ribattezzò la strada con il nome di “Via Roma già Via Toledo”.
Da quel momento in poi, però, ogni napoletano la chiamava in uno solo dei due modi. In base a come preferiva, utilizzava il nome con cui simpatizzava maggiormente. E così è stato per quasi un secolo, fino al 1980. Questo fu l'anno in cui la giunta comunale di sinistra, guidata dal sindaco Maurizio Valenzi, decise di restituire alla strada il nome originario, lasciando quindi solo quello di Via Toledo.
Dunque, nonostante ormai sono circa 40 anni che Via Toledo ha ripreso il suo nome originario, ancora molti sono rimasti legati al nome che tradizionalmente gli hanno affibbiato. Ed ecco il motivo per cui, comunemente questa strada che collega piazza Dante a piazza del Plebiscito, viene chiamata ora Via Toledo, ora Via Roma.
Cose importanti da sapere
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