Indice dei contenuti
La tradizione enogastronomica campana conta su moltissimi prodotti tipici sia primari che artigianali. Questi, insieme alla ricchezza culturale e paesaggistica della nostra terra, fanno della Campania una meta turistica di pregio sia a livello internazionale che rispetto al turismo locale.
Tra le eccellenze della terra e i grandi classici partenopei, nella tradizione più recente si inserisce un altro prodotto gustoso e molto particolare: il Panuozzo di Gragnano. Sembra un panino schiacciato e di grandi dimensioni ma osservandolo meglio e lasciandosi catturare dal suo fragrante sapore, si percepisce la perfetta fusione tra la pizza, da cui deriva la sua nascita e il pane casereccio.
Ogni ristorante della zona, offre una vasta scelta di possibili farciture tutte rigorosamente fatte di prodotti tipici della zona dell’Agro Nocerino con i suoi profumatissimi salumi e gli innumerevoli formaggi a pasta filata, nonché i pomodorini e le altre verdure coltivate nei dintorni.
Le recenti origini del Panuozzo
Il favoloso Panuozzo di Gragnano, divenuto ormai simbolo indiscusso dello street food della Penisola Sorrentina, fu inventato nel 1983 dalla famiglia Mascolo. Si racconta, infatti, che una sera, nella sua storica pizzeria gragnanese, il capostipite Giuseppe, lo preparò per cena ai propri figli ideando, con l’impasto della pizza, un panino dalla forma stretta e allungata farcito di pancetta e mozzarella.
I figli, furono talmente entusiasti della fragrante bontà di questo maxi panino che uno di loro, Pasqualina Mascolo, ne scelse il nome e il prodotto fu subito aggiunto al menù.
I clienti, incuriositi da questo super panino di circa trenta cm che si presentava come una sfiziosa alternativa alla classica pizza, ben presto lo assaggiarono.
Ne seguì un indiscusso successo. Gragnano, da sempre famosa per la sua celebre pasta e l’omonimo vino, ebbe un’ulteriore forte spinta economica. Le poche pizzerie della zona fecero infatti del panuozzo la loro fortuna a tal punto che, nel giro di un paio di decenni furono aperti almeno una quarantina di nuovi ristoranti.
Le squisite varianti di Panuozzo e i “grandi classici” del gusto
Seppure sia la famiglia Mascolo a detenere il brevetto di questa irresistibile eccellenza campana, il panuozzo viene proposto in ogni pizzeria e ristorante della zona, attirando ancora oggi moltissimi turisti a livello internazionale e nazionale ma anche gli stessi abitanti campani. Ogni anno dal 1996 si detiene la sagra del Panuozzo, una vera e propria festa del gusto che testimonia le innumerevoli evoluzioni delle sue varianti.
Ciononostante i panuozzi pionieri del gusto sono quattro. Il primo resta quello con mozzarella e pancetta, così come venne ideato dal suo inventore. C’è poi quello classico che riprende tutto il gusto campano, farcito con salsicce e friarielli. Per i consumatori più attenti alla linea o alla ricerca di sapori più freschi è possibile gustare quello con mozzarella, pomodori e rucola.
Un classico pensato probabilmente dai buongustai più “anticonformisti” è quello farcito con provola e melanzane (bianche o a funghetto).
Infine, oltre alle varianti proposte dai ristoranti e ai grandi classici esiste anche un’altra versione sempre nuova e inaspettata, quella che si ordina al bancone composta a piacere.
L’inimitabile sapore del panuozzo
Il panuozzo deve la grande fortuna e fama guadagnata così velocemente anche alla sua unicità. Come la pizza da cui deriva, dato l’impiego dello stesso impasto, è difficile riprodurre esattamente sapore e consistenza di quello fatto in pizzeria. Va cotto tassativamente in forno a legna per permettere all’impasto di gonfiarsi e creparsi per poter disperdere il vapore accumulato all’interno.
Il segreto della sua croccantezza esterna, nonostante la mollica interna risulti morbida ed elastica, è dato dalla seconda cottura: il cosiddetto “ripasso” di pochi minuti che il pizzaiolo esegue subito dopo averlo tagliato e farcito. Questa fase serve anche ad amalgamare meglio i sapori degli ingredienti utilizzati. La farcitura deve essere categoricamente fatta con i prodotti genuini della zona dell’Agro Nocerino Sarnese.
Un’altra variante proposta, anche se meno comune, è quella preparata con l’impasto del tipico pane cafone campano.
Insomma il panuozzo può essere consumato come cibo da asporto o comodamente seduti in una delle molteplici pizzerie di Gragnano. Resta però una prelibatezza locale che va assaporata sul posto o al massimo in poche altre pizzerie campane che sono riuscite ad assimilarne i segreti proponendolo in una versione molto simile all’originale.
0 Commenti