La Campania è tra le regioni gastronomiche più ricche d’Italia e i Campi Flegrei portano sulle nostre tavole prodotti di elevata qualità, dai sapori unici ed eccelsi.

Questa zona è caratterizzata dal ricco suolo vulcanico che permette lo sviluppo di una variegata vegetazione.

Ma non bisogna dimenticare il mare, con cui il Comune di Pozzuoli ha un legame intenso che si è creato e rafforzato nell’arco di migliaia di anni.

La pesca nelle limpide acque di Pozzuoli

Il Golfo di Pozzuoli presenta un mare dalla bellezza ineguagliabile, una delle attrazioni maggiori dei Campi Flegrei.

La pesca nelle sue acque cristalline è un rituale antico e magico, che si mantiene inalterato sin dai tempi antichi, ripetendosi in modo identico sera dopo sera, notte dopo notte. Dai polpi ai crostacei, dai frutti di mare “raccolti” alle paranze, ciò che caratterizza maggiormente la pesca a Pozzuoli è la cattura delle alici e del pesce azzurro.

Si inizia a perlustrare il mare già dalle prime ore serali, cercando di catturare più pescato possibile, vengono sistemate le reti e la luce delle barche funge da richiamo per i pesci che accorrono numerosi. 

Il territorio dei Campi Flegrei vanta una millenaria tradizione nell’allevamento di vongole veraci, cozze, cannolicchi e telline.

Le carnummole

Il limone di mare è un frutto di mare tipico del Mediterraneo, ma anche dei mari del nord, dal corpo a forma di otre e dall’odore acre. Non è un bivalvo come vongole e cozze, quindi per aprirlo bisogna utilizzare un coltello a punta. Conosciuto con vari nomi, spesso fantasiosi, che variano da regione a regione, come uova di mare, taratufo, spuenzi o addirittura strunsi di mare (usato in Liguria), in Campania gli si fa riferimento con il termine carnummole.

Il limone di mare può essere mangiato sia crudo (se di sicura provenienza e con una spruzzata di limone) che cotto. Vediamo insieme una ricetta per gustarlo.

Ingredienti

– 300 gr. di limoni di mare

– 160 gr. di spaghetti

– 75 ml. olio d’oliva

– n.1 limone

– erbe aromatiche (come il finocchio selvatico)

– sale q.b.

Preparazione

I limoni di mare vanno puliti, poi bisogna aprirli e prenderne il frutto con delicatezza.

Adesso bisogna tagliare in piccolissimi pezzi il frutto con un coltello a punta.

Mettiamo a cuocere gli spaghetti, tenendo l’occhio il tempo di cottura.

Nel frattempo facciamo rosolare uno spicchio d’aglio in una padella con dell’olio extravergine. L’aglio va tolto appena diventa dorato.

Ora scoliamo la pasta e la facciamo mantecare insieme ai limoni di mare precedentemente sminuzzati e alle erbe aromatiche.

Se lo preferiamo, possiamo grattugiare una buccia di limone.

Le alici puteolane

Le alici di Pozzuoli rientrano nella categoria del pesce azzurro, ricche di proteine e acidi grassi Omega-3, con vitamine B ed E.

Le alici sottosale, messe sott’olio e poi macerate in vasi di terracotta sono un prodotto tipico di Pozzuoli e vengono conservate in questo modo da oltre 2000 anni.

Al Padiglione Campania del Seafood Exposition di Bruxelles, tenutosi nella capitale belga dal 6 all’8 maggio 2014, la città di Pozzuoli si è distinta presentando il marchio “Alici di Pozzuoli” dei fratelli Buono.

Vediamo insieme la ricetta delle “alici nzugnàt”, piatto tipico puteolano di semplice preparazione, con alici, strutto di maiale e pane raffermo, largamente consumato dai pescatori che uscivano in mare e vi restavano per diversi giorni.

Ingredienti

– pomodorini freschi

– alici

– strutto di maiale

– pane raffermo

– alloro

– aglio

– sale q.b.

– olio q.b.

Preparazione

Prendere una padella dal fondo largo e metterla sul fuoco aggiungendo lo strutto. Aggiungere un goccio d’olio, poi l’alloro spezzettato e una fetta di pane raffermo leggermente bagnata.

In una pentola mettiamo a bollire dell’acqua e aggiungiamo i pomodorini, l’olio e l’aglio. Aggiungiamo adesso le alici, non devono cuocere più di un minuto. Aggiungiamo un pizzico di sale.

Nel frattempo facciamo tostare il pane messo in padella con lo strutto e l’alloro.

Tostato il pane, impiattiamo con le alici e i pomodorini.

Aggiungiamo un poco d’acqua calda presa dalla pentola. E buon appetito!