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Verità o leggenda? Miracolo forse, ma una cosa è certa: nei vicoli di Napoli si respira la speranza e il desiderio delle coppie che desiderano concepire un figlio.
Il culto della fertilità trova casa in un luogo di fede e mistero che si trova nei Quartieri Spagnoli.
Attraversiamo la città a cuore aperto e senza pregiudizio, con un paio di scarpe comode.
La sedia di Maria Francesca
Il sesto giorno ogni mese potreste veder scorrere tra i vicoli stretti e rumorosi dei Quartieri spagnoli una folla di aspiranti genitori, o di passeggini con bambini che vengono a rendere omaggio a Santa Maria Francesca per il miracolo ricevuto. Il culto di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe vive in questa zona di Napoli, a cominciare dal Vico Tre Re a Toledo, dove vi è la casa della Santarella dei Quartieri Spagnoli.
La vita di Santa Maria Francesca
La vergine, patrona di Napoli, nacque il 25 marzo nel 1715 e, insieme a San Gennaro, appartenne al terz’ordine di San Francesco.
Fu la prima donna del Sud Italia canonizzata da Pio Nono, il 29 giugno del 1967, dopo essere stata dichiarata beata da San Gregorio Sedicesimo.
Per tutto il corso della sua vita, la santa soffrì molto a causa di malattie di vario tipo, e alla sofferenza fisica si sommò il dolore psicologico provocato dalle persecuzioni di suo padre, delle sorelle e di molti altri.
A sedici anni, il padre cercò di farle sposare un giovane benestante, ma davanti al suo deciso rifiuto reagì violentemente, picchiandola e maltrattandola. Alla fine, tuttavia, nulla piegò Maria Francesca, le fu concesso il permesso di entrare nel Terz’ordine francescano nel settembre del 1731.
Santa Maria Francesca ricevette le stigmate, ed ogni venerdì, specialmente nei venerdì di Quaresima, sentiva nel suo corpo i dolori della Passione.
La santa della maternità
A lei si rivolgono le donne sterili o con gravidanze difficili. È considerata l’unica santa napoletana canonizzata e a lei è dedicato un santuario che custodisce la sua sedia miracolosa.
In una sala del convento è custodita una fitta esposizione di ex voto in argento, coccarde colorate di azzurro o di rosa, che raccontano le nascite avvenute dopo la preghiera rivolta alla a Santa Maria Francesca: segni della riconoscenza per la grazia ricevuta o anche per affidare i nuovi nati alla sua protezione.
Nella sala accanto, invece, bisogna mettersi in fila per sedersi su quella che fu la sua sedia, dove lei riposava per i dolori della Passione: chi desidera avere un figlio, si siede lì, abbraccia la reliquia e chiede la grazia, prega e spera; la chiamano la “sedia dei miracoli“.
La preghiera per diventare mamma
Ecco la preghiera che le donne pronunciano durante il rito a Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe:
“Mi congratulo con Voi, o prima Vergine Santa della città di Napoli, gloriosa S. Maria Francesca, per i copiosi favori dal cielo a Voi compartiti; e vi prego a moltiplicare su di me gli effetti della vostra carità e protezione, con l’ottenermi dal Signore quella grazia, che tanto io desidero (qui si chiede la grazia). Ed acciochè vi impegnate con le vostre preghiere innanzi a Dio ad ottenermela, io adoro, benedico e ringrazio la Santissima Trinità per le tante grazie che vi fece, specialmente con l’avervi, non ancora uscita alla luce, fatta preannunciare con due distinte profezie, qual poi foste una Santa; inoltre adorare Gesù Sacramento fin dal seno materno, adornata di doni e virtù sovrumane, ed onorata dalla sua familiarità e compagnia quasi per tutta la vostra vita, decorandovi di tutti i tratti, della sua Passione, fregiando il vostro cuore di quella somma carità serafica verso Dio ed il prossimo. Deh adunque o diletta Sposa di Gesù Cristo, se il vostro Sposo tanto vi amò, fatemi sperimentare gli effetti della vostra protezione ora che state alla sua presenza, per trovare la pace del mio cuore nel conseguimento della grazia richiesta”.
Maria Francesca e la guerra
La Santa è particolarmente venerata dal popolo napoletano che oggi si rivolge a lei per ottenere ogni tipo di grazia e invocò la sua protezione durante la seconda guerra mondiale.
Si narra che durante il conflitto mondiale, la Santa protesse le case del popolo dalla furia della distruzione.
Altri riti napoletani per la fertilità
Negli scritti che da secoli tramandano queste tradizioni, si racconta di altre due sedie della fertilità: quella della cappella di San Tommaso d’Aquino nella chiesa di Santa Maria della Sanità e una seconda, nella chiesa di Santa Maria della Catena, in via Santa Lucia, ma anche in altre zone di Napoli troviamo riti di questo genere.
Il culto della Venere a Piedigrotta
A Piedigrotta, nei tempi antichi c’era il culto della “Venere Genitrice”, praticato dalle spose che invocavano fecondità grazie all’effetto di potenti afrodisiaci.
Nel III secolo d. C., la celebrazione della Vergine prese il posto delle baccanali (festività romane a sfondo propiziatorio), mantenendo però alcune colorate caratteristiche come carri allegorici, fuochi d’artificio e canti.
Oggi l’effige della madonna è custodita all’interno della chiesa, qui le donne che sperano di trovare marito o in dolce attesa la omaggiano con ex voto a forma di scarpetta: il cosiddetto “scarpunciello d’a Maronna”.
È in questa magica e spirituale continuità tra mondo pagano e cristiano che si tengono le celebrazioni della “Madonna di Piedigrotta”.
Il bacio a San Raffaele
Esiste anche il tradizionale “vaso a ‘o pesce ‘e San Rafèle”, in italiano “bacio al pesce di San Raffaele. Il Santo, in una scena del Libro di Tobia, è rappresentato con in mano un pesce, considerato da Napoli, città di mare, simbolo della virilità, così nella Chiesa di San Raffaele a Materdei le donne si recano a baciare la statua del Santo.
Donna Concetta nel Cimitero delle Fontanelle
Tra le tante capuzzelle, così i napoletani amano chiamare i teschi del Cimitero delle Fontanelle a Napoli, c’è quello di Donna Concetta: secondo il rito bisogna accarezzarla per ricevere il dono della fertilità.
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