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30minuti
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Illimitato
Piazza
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Una delle piazze piĆ¹ importanti di Napoli, situata in pieno centro storico, ĆØ Piazza Dante. Incrocio tra storia e tempi moderni, questa piazza collega i quartieri collinari al principio di Via Toledo, trovandosi giusto ad un capo anche del decumano maggiore ossia Via dei Tribunali. A questāultimo si congiunge attraverso la maestosa porta della cittĆ antica: PortāAlba. Nel bel mezzo della piazza, si erge imperiosa la statua del grande poeta Dante Alighieri, circondata da tre monumentali chiese che ivi affacciano: la Chiesa di Santa Maria di Caravaggio, la Chiesa di San Domenico Soriano e la Chiesa di San Michele a PortāAlba.
Un tempo situata al di fuori delle mura della cittĆ , Piazza Dante ĆØ oggi una delle principali piazze del centro di Napoli. Conosciuta da tutti anche per la presenza della stazione metropolitana, ĆØ lo snodo principale della vita napoletana. Intorno al suo spazio si ergono, negozi, chiese, bar, teatri e ogni genere di street food oltre che le storiche e celebri: librerie di via PortāAlba. A questo spazio dedicato agli amanti della lettura, si accede attraversando una maestosa porta che contrassegna anche il passaggio sul principale decumano del centro storico di Napoli. Lāingresso di PortāAlba, fu costruito per collegare, infatti lāesterno della cittĆ (ove oggi sorge Piazza Dante) e l’interno, delimitato allāepoca, dalla presenza delle possenti mura angioine. Lāopera fu affidata all’architetto P. Lauria, e fu decorata con tre stemmi: uno del re Filippo III, uno della cittĆ di Napoli e uno del vicerĆØ spagnolo Don Pedro de Toledo, che diede inizio ai lavori. Vari affreschi di Mattia Preti, ne decoravano la superficie. Tra questi vi erano quelli della Vergine con San Gennaro e San Gaetano, e della statua di San Gaetano del 1781. Oggi, attraversando la porta e percorrendo via port’Alba, si giunge ad uno dei centri della movida napoletana: Piazza Bellini.
Piazza Dante possiede una particolare conformazione ad emiciclo che le fu data da Luigi Vanvitelli, per volere del re Carlo III di Borbone. Sulla balaustra dellāemiciclo, vi sono infatti ventisei statue che rappresentano le virtĆ¹ del re.
Al centro della piazza, sorge la Statua del massimo poeta su cui si staglia una dedica di epoca fascista che recita : “All’Italia raffigurata in Dante Alighieri”.
Sullāaltro lato della piazza, invece, si staglia la sagoma di Palazzo Ruffo di Bagnara, palazzo storico, esempio del barocco napoletano. Lāedificio originario fu assalito e distrutto nel ā600 dai lazzari di Masaniello che lo saccheggiarono prima di darlo alle fiamme. Successivamente, perĆ², il cardinale Fabrizio Ruffo di Bagnara ne acquistĆ² i ruderi e fece ricostruire il palazzo.
Infine sullo slargo della piazza si ergono ben quattro monumentali chiese: quella dell’Immacolata degli Operatori Sanitari, di Santa Maria di Caravaggio (ex scuola per i bambini poveri), di San Domenico Soriano e di San Michele a Port’Alba (che conserva al suo interno affreschi e dipinti del ā700).
Oggi in Piazza Dante sono spesso organizzati eventi di ogni genere: dalle gustose fiere in onore delle eccellenze tipiche del nostro territorio, alle importanti iniziative quali il ābookMobā che prevede lo scambio di libri a tema, ad eventi musicali, sportivi e tanti altri ancora. Lāampio spazio della piazza ĆØ pedonalizzato cosƬ come lāannessa Via PortāAlba. La strada su cui affaccia la piazza invece, che corrisponde allāinizio di Via Toledo, ĆØ una ZTL (zona a traffico limitato).
Anticamente la piazza era denominata Largo del Mercatello. Tale nome era dovuto al fatto che nello spazio che oggi corrisponde alla bella piazza, si teneva uno dei due mercati della cittĆ , il mercatello, contrapposto allāaltro , piĆ¹ grande ed antico di piazza del Mercato. NelĀ 1625, fu eretta PortāAlba. Prima della sua costruzione un varco abusivo nella muraglia abusiva era lāunico accesso per facilitare le comunicazioni con i borghi.
La piazza assunse l’attuale struttura nella seconda metĆ del Settecento, grazie all’architetto Luigi Vanvitelli che su commissione del re Carlo III di Borbone, realizzĆ² il monumentale “Foro Carolino”. I lavori iniziarono nel 1757 per finire otto anni dopo, e dare alla piazza lāattuale conformazione ad emiciclo. Alle spalle delle mura angioine, la piazza sorgeva proprio di fianco alla Chiesa di San Michele ad est. La struttura, adorna in alto dalle ventisei statue rappresentanti le virtĆ¹ di Carlo, avrebbe dovuto ospitare nella nicchia centrale, la statua equestre del sovrano che perĆ² non fu mai realizzata, oltre ad una torre d’orologio. Dal 1843, invece, la nicchia centrale costituisce l’ingresso al convitto dei gesuiti, divenuto nel 1861 Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, ospitato nei locali dell’antico convento di San Sebastiano. Di questo sono ancora visibili i due chiostri di cui il piĆ¹ piccolo ed antico ĆØ in stile gotico-romanico, mentre il maggiore conserva la strutture cinquecentesche.
Al centro della piazza si erge una grande statua di Dante Alighieri. Questa fu eretta dagli scultori Tito Angelini e Tommaso Solari, ed inaugurata il 13 luglio 1871, giorno in cui la piazza ha assunto infatti il nome di Piazza Dante.
Sul lato opposto all’emiciclo sono situati anche i conventi di Santa Maria di Caravaggio e San Domenico Soriano. Il primo fu sede dell’istituto per ipovedenti fondato da Domenico Martuscelli di cui ĆØ presente allāinterno dei giardinetti della piazza un suo busto. Successivamente la struttura divenne sede della Seconda MunicipalitĆ di Napoli. Il secondo convento, invece, ĆØ attualmente adibito a sede degli uffici anagrafici del Comune.
Oltre al giĆ citato Palazzo Ruffo di Bagnara, sul lato sinistro di Port’Alba si trova un altro storico edificio di Napoli: Palazzo Rinuccini.
Dopo i lavori della Stazione metropolitana di Dante, l’emiciclo della piazza ĆØ stato totalmente pedonalizzato, mentre nel 2011, lāaccesso alla strada nei pressi della piazza era ad uso esclusivo dei mezzi pubblici. Infine dal 2013, la chiusura al traffico ĆØ stata ridotta tutti i giorni ma solo dalle 9 alle 18 con lāistituzioneĀ della ZTL.
Piazza Dante compare nel testo di una delle celebri canzoni della cultura napoletana, la āTammurriata neraā di Edoardo Nicolardi. Il testo cita cosƬ: āAieressera a piazza Dante ‘o stommaco mio era vacante, si nun era pāo contrabbando, Ƭ’ mĆ² giĆ stevo ‘o campusantoā (Ieri sera in piazza Dante avevo la pancia vuota, non ci fosse stato il contrabbando sarei giĆ andato al camposanto).
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