L’osservazione ornitologica, conosciuta come birdwatching, è un hobby molto diffuso specialmente nella cultura occidentale.

Attraverso questo passatempo gli ornitologi, gli appassionati o anche solo i curiosi, si cimentano nell’osservazione, ascolto e riconoscimento di varie specie di uccelli. È una passione che può essere condotta ovunque vi siano habitat poco antropizzati nelle zone di litorali, campagne, laghi e boschi. Tutto ciò che occorre è un binocolo o un cannocchiale, una guida da campo per il riconoscimento delle specie, un eventuale taccuino e una macchina fotografica.

Il birdwatching per entrare a contatto con la natura

Praticare birdwatching significa riuscire ad armonizzarsi con la natura. Bisogna munirsi di tanta pazienza per potersi distaccare completamente dalla frenesia della vita quotidiana e ritrovare quei ritmi naturali e quella connessione che ci lega al mondo circostante. È possibile fare birdwatching nelle oasi, dove vi sono delle postazioni in legno costruite esclusivamente per l’osservazione gli uccelli, con cui si resta nascosti ai timidi occhi degli uccelli ed è più facile scattare fotografie e riuscire a vedere le specie che caratterizzano la biodiversità del posto.

I più attrezzati si equipaggiano con un capanno mobile e eventualmente tute mimetiche, mentre coloro che scelgono soluzioni più rustiche utilizzano la propria automobile per restare in attesa nel modo più confortevole possibile.

 È importante inoltre scegliere bene i tempi in cui è più probabile incontrare l’avifauna. Il momento migliore della giornata per organizzare un’escursione di questo genere è sicuramente nelle ore del mattino o del tardo pomeriggio ma bisogna tener conto anche della stagione. Le mezze stagioni come la primavera o l’autunno, sono i periodi migliori per praticare il birdwatching, perché rispettivamente nel periodo degli amori o quello della migrazione, gli uccelli sono più attivi. In inverno, invece, possiamo osservare gli esemplari che migrano nei nostri territori per superare il gelo, dette specie svernanti, come gli anatidi, uccelli che abitano gli ambienti acquatici. In questo caso è meglio organizzarsi durante le ore più calde della giornata.

Ovviamente anche il tempo meteorologico influisce molto nella vita degli uccelli. In una bella giornata di sole o subito dopo la pioggia, si avranno molte più probabilità di incontrare gli uccelli piuttosto che in una giornata di vento o durante un temporale.

Il Birdwatching in Campania

La Campania, con la sua ampia superficie collinare che collega l’Appennino meridionale al morbido profilo costiero lambito dalle acque turchesi del Mar Tirreno, è una delle regioni migliori per praticare o appassionarsi al birdwatching.

Il Parco Nazionale del Vesuvio

Il Parco Nazionale del Vesuvio, oltre ad essere uno dei vulcani più temibili al mondo, è anche un’importante rotta nella migrazione di diverse specie di uccelli. Qui, infatti, sono condotte attività di ricerca, monitoraggio e conservazione dell’avifauna migratoria tra cui spiccano specie quali il falco di palude, Circus aeruginosus, il gallinaccio, Coracias garrulus, il gheppio minore, Falco naumanni, e il gruccione europeo, Merops apiaster.

Il parco dà riparo anche ad una consistente quantità di specie nidificanti e svernanti inserite, insieme ai loro habitat, nella Direttiva Habitat, dove sono elencate particolari specie da tutelare che incontriamo sulle pendici del Vesuvio dove appunto questi animali scelgono di ripararsi.

L’obiettivo della direttiva è la tutela delle specie e il recupero ecologico delle aree naturali dove questi nidificano. Data l’estensione del parco e alla varietà di zone e microclimi da cui è costituito, qui si trovano non solo uccelli che abitano gli ambienti rocciosi, come il tordo di roccia comune, ma anche specie forestali i cui ambienti naturali devono essere difesi dalle pressioni dell’urbanizzazione come: il falco pellegrino , Falco peregrinus, il picchio rosso europeo, Dendrocopos minor, il succiacapre, Caprimulgus europaeus, il falco pecchiaiolo, Pernis apivorus, e il corvo imperiale, Corvus corax.

Il Lago d’Averno

Spostandosi verso un ambiente meno boschivo, magari affiancato da un ampio specchio lacustre, si può optare per l’incantevole Lago d’Averno. Questa antica caldera ha dato vita ad uno dei laghi più belli presenti nella zona di Pozzuoli. Qui intorno prolificano e vivono numerose specie di anatidi stanziali come folaghe, Fulica Linnaeus, germani reali, Anas platyrhynchos, il gabbiano reale del mediterraneo, Larus michaellis, il gabbiano comune, Chroicocephalus ridibundus, e migratori come gli svassi, Podiceps cristatus, e il tuffetto, Tachybaptus ruficollis.

Oltre questi che sono maggiormente presenti, vi sono anche degli ospiti più rari come la gavina, Larus canus, il gabbiano corallino, Ichthyaetus melanocephalus e il gabbiano corso, Ichthyaetus audouinii, entrambi inseriti nella Direttiva Habitat. Si possono incontrare anche specie più schive come il Luì piccolo Phylloscopus collybita, la ghiandaia, Garrulus glandarius, e rapaci quali il gheppio, Falco tinnunculus, e la poiana, Buteo buteo.

Seguendo il sentiero che circonda il lago, è possibile usufruire di diverse postazioni dove praticare il birdwatching in tutta comodità. Unica regola è restare in silenzio e con gli occhi ben aperti.

Il Cratere degli Astroni

Nella zona puteolana, altra punta di diamante è l’Oasi del cratere degli Astroni. La riserva ospita circa 130 specie di uccelli diversi, dai rapaci alle specie acquatiche agli esemplari che abitano i boschi.

Nella zona boschiva si possono ascoltare i richiami degli uccelli canori. Tra gli alti alberi e il verde dei cespugli si nascondono molte specie come il pettirosso, Erithacus rubecula, il Chiffchaff, Phylloscopus collybita, la capinera, Sylvia atricapilla, il merlo, Turdus merula, lo scricciolo, Troglodytes troglodytes, il fringuello, Fringilla coelebs, la cinciarella, Cyanistes caeruleus, il petardo comune, Regulus ignicapillus, la cincia, Parus major, la cinci del carbone, Periparus ater e il picchio rosso, Dendrocopos major.

Nella zona che si sviluppa intorno al lago, dove è presente anche la postazione di avvistamento, è possibile avvistare le diverse specie comuni di anatidi che abitano i nostri specchi d’acqua, ma anche la moretta tabaccata, Aythya nyroca, tra le specie di anatre più rare che è stata reintrodotta nella riserva dal 1998.

Seguendo il sentiero panoramico che affaccia sul maestoso muro di lava e che regala viste davvero mozzafiato, è possibile avvistare varie specie di rapaci sia diurni che notturni. Tra i primi spicca il falco pellegrino che nidifica abitualmente sul costone, il gheppio , la poiana e lo Sparviero, Accipiter nisus. Nelle ore notturne invece è possibile osservare il barbagianni, Tyto alba, la civetta, Athene noctua, e l’allocco, Strix aluco.

Il Lago di Falciano

Altra area naturale protetta è lo splendido Lago di Falciano del Massico, in provincia di Caserta. La riserva si estende per circa 90 ettari di ambiente umido lacustre. Il ricco ecosistema ospita volatili sia stanziali che migratori, rappresentando anche un importante sito di riparo per le specie svernanti.

Qui si trova la già citata poiana, il gheppio, il barbagianni e anche il nibbio bruno, Milvus migrans, l’assiolo, Otus scops, e il picchio verde, Picus viridis.

Altri esemplari dell’avifauna di questa zona, sono anche diverse specie di averla, del genere Lanius, il torcicollo, Jynx torquilla, l’astore, Accipiter gentilis, il cuculo, Cuculus canorus, e l’upupa, Upupa epops, oltre a specie canore come il cardellino, il verzellino e il verdone.

Parco Regionale del Matese

Area protetta della provincia casertana è il Parco Regionale del Matese. Comprende sia una zona di alta quota che un ambiente lacustre dato dalla presenza del Lago Matese, con un eccezionale patrimonio faunistico che conta sulla presenza di specie tipiche dell’Appennino meridionale. Appostandosi tra la ricca vegetazione del parco si possono osservare specie rare come il sordone, Prunella corallis, il rampichino alpestre, Certhia familiaris, il codirossone, Monticola saxatilis, il gracchio corallino, Pyrrhocorax pyrrhocorax,  il fringuello alpino e un buon numero di rapaci come il biancone, Circaetus gallicus, il nibbio reale, Milvus milvus, l’astore e la misteriosa aquila reale, Aquila chrysaetos.

Intorno al lago e alle gole rocciose, invece, si possono osservare anatidi come alzavole, Anas crecca, fischioni, Mareca penelope, averla cenerina, Lanius minor, averla capirossa, Lanius senator, lodolaio, Falco subbuteo, e la moretta tabaccata, Anytya nyroca, oltre ad ospiti di eccellenza nonché specie protette, come il picchio muraiolo, Tichodroma muraria, e il piviere tortolino, Charadrius morinellus.

L’Oasi Variconi

Alla foce del fiume Volturno si estende un’ampia zona di stagni dove molte specie di uccelli hanno trovato il proprio habitat palustre. Un grande capanno di avvistamento si affaccia sullo stagno principale, qui, grazie alla vasta area circostante, sostano numerose specie migratorie sia di acqua salmastra che dolce, alcune delle quali inserite nella Direttiva Habitat. È possibile incontrare la pittima minore, Limosa lapponica e il cormorano, Falacrocorace carbo, ma anche il falco di palude, Circus aeruginosus, e la sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides. Popolazioni di garzette, Egretta garzetta, porciglioni, Rallus aquaticus, sterne, Hydroprogne castra, e cavaliere d’Italia, Himantopus himantopus, aumentano di anno in anno mentre la presenza di specie come quella della moretta tabaccata e il falco pescatore, Pandion haliaetus fanno di questa zona un’oasi di eccellenza. La costa permette anche l’avvistamento di specie prettamente marine fra cui il gabbiano zafferano, Larus fuscus.

L’Oasi di Campolattaro

Nel beneventano sorge un lago intorno a cui è stata istituita un’oasi protetta: l’Oasi di Campolattaro. Si tratta di una piana alluvionale posta alla foce del fiume Tammaro, dove è stato costruito un lago artificiale. L’area protetta ospita una grande popolazione di aironi, tra cui spicca l’airone cenerino, Ardea cinerea, oltre ad altre specie di uccelli acquatici come lo svasso, Podiceps cristatus, il cormorano Phalacrocorax carbo, il germano reale, Anas platyrhynchos. Non mancano i rapaci come il gheppio, la poiana, il falco pellegrino, il nibbio e i predatori notturni come la civetta, il barbagianni, l’allocco, il gufo Asio otus e l’assiolo Otus scops.

L’Oasi Fiume Alento a Salerno

Nel Cilento, sorge un’oasi naturalistica creta in un bacino artificiale del fiume Alento. Un’area naturalistica di inestimabile bellezza in cui vi sono molteplici sentieri che si sviluppano tra ambienti lacustri e macchia mediterranea. Sul bacino d’acqua si stanziano spesso gabbiani, aironi cenerini, Ardea cinerea, cormorani, Phalacrocorax carbo), garzette, e cavalieri d’italia. Mentre tra la vegetazione della macchia mediterranea che caratterizza il resto dell’oasi non è difficile incontrare rapaci come il nibbio, il gheppio, la poiana e tante altre specie di volatili. L’oasi è attrezzata con aree picnic e stazioni di avvistamento. 

L’Oasi di Persano

Lungo il fiume Sele c’è un’altra imperdibile riserva naturale per gli appassionati del birdwatching: l’oasi di Persano. Il percorso naturalistico si articola in sentieri di prati e passerelle, canneti e boschetti su cui sono disposti numerosi capanni per l’osservazione dei volatili. Tra le specie che si possono incontrare in questa riserva citiamo: lo svasso maggiore, Podiceps cristatus, il cormorano, Phalacrocorax carbo, la garzetta, l’airone rosso, Ardea purpurea, la nitticora, Nycticorax nycticorax, la gallinella d’acqua, Gallinula chloropus, il porciglione, Rallus aquaticus, la sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides e rapaci come il gheppio, nibbio bruno, Milvus migrans e il falco pellegrino.

Cosa aspetti? Visita anche tu questi luoghi meravigliosi praticando il birdwatching.