A partire da: 0 a persona
30minuti
Italiano
Illimitato
Chiesa
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Ingresso gratuito
La basilica si trova in Piazza Plebiscito
È possibile prenotare un tour con una guida turistica privata chiamando il servizio di assistenza di Movery al numero 351.5585067
Orari di apertura da lunedì a sabato: dalle 6:45 alle 12:00 e dalle 16:30 alle 19:30
Orari di apertura di domenica: dalle 8:00 alle 12:00
La Basilica minore di San Francesco di Paola a Piazza del Plebiscito è uno degli esempi più importanti di architettura neoclassica in Italia, costruita dall’architetto Pietro Bianchi per volere di Ferdinando II delle Due Sicilie come voto nei confronti del santo.
Simile al Pantheon di Roma al quale l’architetto si ispirò, la facciata è preceduta da un pronao con sei colonne e due pilastri di ordine ionico che reggono un architrave sula quale è scolpita la dedica a San Francesco di Paola. Un timpano sormonta il pronao: qui si trovano la statua raffigurante San Francesco di Paola di Giuseppe del Nero e le statue di San Ferdinando di Castiglia e della Religione scolpite da Heinrich Konrad Schweickle.
La chiesa presenta tre cupole sorrette da un colonnato di ordine corinzio: la centrale è alta 53 metri ed è costruita su un ampio tamburo. Entrando si accede all’atrio ai cui lati ci sono due cappelle con rispettive cupole. La cappella sinistra è dedicata alle anime del Purgatorio e qui è possibile ammirare una tela di Luca Giordano raffigurante Sant’Onofrio, una tela di Paolo de Matteis de La Trinità e altre opere di Raffaele Postiglione e Giuseppe Bonito. La cappella destra è dedicata al Santissimo Sacramento: al suo interno conserva un altare in marmi policromi del XVIII secolo, sormontato da una tela di un artista ignoto raffigurante San Francesco di Paola.
Dopo l’atrio si entra nel corpo centrale della chiesa di forma rotonda e con colonne in marmo di Mondragone lungo tutto il perimetro. Le colonne reggono il tamburo al cui interno si trovano le tribune utilizzate dai reali per assistere alle funzioni religiose.
Continuando, sulla parte sinistra e destra si aprono altre tre cappelle con diverse opere come le tele di Tommaso de Vivo ritraenti la Morte di Sant’Andrea d’Avellino, l’Immacolata, il Transito di San Giuseppe di Camillo Guerra, cartoni monocromatici come l’Ultima comunione di San Ferdinando di Castiglia di Pietro Benvenuti e il quadro di San Francesco di Paola realizzato da Natale Carta.
Nella zona absidale c’è l’altare maggiore disegnato da Ferdinando Fuga, originariamente destinato alla Chiesa dei Santi Apostoli a Napoli: realizzato in porfido, ai suoi lati si trovano due colonne in breccia egiziana utilizzate come candelabri ed è stato abbellito con lapislazzuli e pietra d’agata. Sull’altare è possibile ammirare il dipinto di Vincenzo Camuccini, San Francesco di Paola che resuscita il giovane Alessandro.
Sotto la basilica si trova un ipogeo di oltre mille metri quadri: cunicoli e corridoi che si diramano attorno ad una sala circolare con volta di copertura sorretta da una struttura a fungo. Liberato dal detriti nel corso di restauri nel 2018, si ipotizza fosse destinato ad accogliere le tombe dei Borbone.
Con l’arrivo di Gioacchino Murat a Napoli ci fu un progetto di sistemazione urbanistica della città: il generale ordinò la costruzione della piazza che si sarebbe dovuta chiamare Gran Foro Gioacchino, con conseguente abbattimento di tutti gli edifici lì presenti. Nel 1809 cominciarono i lavori però non furono terminati con la cacciata del generale da Napoli e la restaurazione del regno dei Borbone. Ferdinando II delle Due Sicilie decise la costruzione della chiesa nella piazza, come voto a San Francesco di Paola che aveva sostenuto il suo ritorno al trono: il concorso fu vinto dall’architetto Pietro Bianchi e nel 1846 fu portata a compimento.
Ferdinando II fece erigere questa chiesa con una precisa richiesta: la cupola non avrebbe dovuto superare in altezza e maestosità il Palazzo Reale, di fronte nella stessa piazza. La Chiesa di San Francesco di Paola, grazie al privilegio concesso da Papa Gregorio XVI, fu la prima chiesa a Napoli ad avere l’altare rovescio.
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