A partire da: 0 a persona
30minuti
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Illimitato
Mercato
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Nel bel mezzo del centro storico di Napoli , a pochi passi da Via Toledo, sorge il Rione Pignasecca . Da Piazza Carità il rione si estende fino ai Ventaglieri, comprendendo anche Montesanto. Passeggiando su Via Toledo non trapela nulla della frenetica attività che si svolge ogni mattino tra le vie del rione. Solo addentrandosi per quella strada ci si trova immersi in uno dei tradizionali mercati più antichi e ricchi di Napoli: il Mercato della Pignacca .
Non si tratta solo del mercato rionale dei Quartieri Spagnoli. Il rione della Pignasecca, con le strade affollate dalle bancarelle dei venditori che compongono il suo mercato tradizionale, costituisce il cuore pulsante del centro storico napoletano. Gli ignari passanti che percorrono le strade di questo rione, magari solo di passaggio e diretti alle vie del centro di Napoli, non possono che essere travolti dall’entusiasmo energico dei commercianti della Pignasecca. Attraversando il mercato si trova davvero di tutto e di più: verdure, pesce fresco e ogni altro tipo di generi alimentari, oltre che negozi di abbigliamento, accessori e cd musicali, bar e i migliori street food di Napoli come le fantastiche tripperie o le friggitorie che offrono spettacolari “cuoppi fritti”. Il tutto a prezzi davvero accessibili, immerso in una contagiosa atmosfera vivace e allegra.
La zona della Pignasecca è davvero centralissima e ben collegata sia attraverso la funicolare e la linea 2 metropolitana di Montesanto, che dalla linea 1 metropolitana presente su Via Toledo. Trattandosi di un mercato all’aperto, poi, esso è visitabile tutti i giorni fino a sera. Nei dintorni vi sono anche molti punti d’interesse turistico. Innanzitutto vi è il famoso Ospedale Pellegrini, nato nel 1578 dall’Arciconfraternita e ospedale S.S.Trinità di Pellegrini e convalescenti. In piazzetta Tarsia, invece, vi è lo storico palazzo monumentale Palazzo Spinelli di Tarsia commissionato al famoso Domenico Antonio Vaccaro dal Principe di Tarsia, Ferdinando Vincenzo Spinelli. Infine proprio a Montesanto potrete visitare la seicentesca Chiesa di Santa Maria di Montesanto e quella di San Nicola alla Carità.
Matilde Serao ne descrive uno spaccato nel suo libro “Il ventre di Napoli” del 1884.
Pino Daniele, nel suo album “Terra mia” del 1977, viene inspirato dalla figura storica di Fortunato Bisaccia, venditore di taralli, nella composizione della sua canzone, intitolata appunto “Fortunato”. Invece il videoclip del brano “Chi beve, Chi beve” di Edoardo Bennato del 1987, è stato girato appunto nel mercato della Pignasecca e lo stesso cantautore interpreta sia un pescivendolo che un venditore di sigarette di contrabbando. Infine “A rumba d’e scugnizzi” di Raffaele Viviani descrive a pieno la vivacità del mercato della Pignasecca.
Tra i palazzi del quartiere Pignasecca, precisamente in via Portamedina, guardando in alto potrete vedere un grande murales azzurro che attirerà sicuramente la vostra attenzione. Realizzato dallo street artist Davide Vecchiato, il murales rappresenta il volto del piccolo Mattia Fagnoni, scomparso all’età di soli 7 anni dopo aver combattuto contro la malattia di Sandhoff. Il murales fa parte di una serie di eventi e progetti volti a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei bambini che lottano ogni giorno contro una malattia rara. L’intero quartiere Pignasecca si è mobilitato per questi progetti, supportando i genitori del piccolo Mattia. Questi ultimi hanno fondato una onlus a nome del loro bambino, con la quale raccolgono fondi per l’acquisto di attrezzature specifiche da destinare agli ospedali partenopei. Anticamente e ancor prima di diventare l’importante mercato rionale che è oggi, l’area apparteneva alla famiglia Pignatelli di Monteleone. Questa era conosciuta con il nome di Biancomangiare, nome di una particolare meringa prodotta in zona. Nel rione vi erano anche complessi religiosi e palazzi nobiliari mentre nella vicina Piazza Montesanto sorgeva un ippodromo con toreros e picadores sorto durante il vicereame spagnolo. A partire dal 1500 assunse l’odierno nome di Pignasecca.
Il mercato sorgeva, allora, nella vicina Piazza Dante ma fu ben presto abolito. Così commercianti e bancarelle si spostarono nella zona vicina a Montesanto. Nel corso dei secoli, il mercato della Pignasecca si è esteso sempre più invadendo marciapiedi e strade e divenendo il grande Mercato tipico che è oggi, nel pieno centro dei Quartieri Spagnoli.
Sembra che l’attuale nome di Pignasecca derivi da una simpatica leggenda. Si narra che l’area, al tempo dei Pignatelli, fosse occupata, tra l’altro, anche da orti e una pineta. Quest’ultima era popolata da tantissime gazze. Fu proprio uno di questi uccelli, ladri per antonomasia, che durante uno dei suoi numerosi furti, intenta a rubare l’anello vescovile, scoprì lo stesso vescovo a letto con la sua perpetua. Le gazze furono quindi tutte scomunicate e dopo tre giorni l’intera pineta seccò lasciando solo una distesa di terra arida e secca: la Pignasecca. Un’altra versione, invece, vuole che nel 1500 gli orti che occupavano la zona vennero tutti spianati per permettere la costruzione della sontuosa Via Toledo. Un solo pino sopravvisse all’opera, chiamato dai napoletani Pigna. Questo era popolato da molte gazze ladre che derubavano continuamente gli abitanti della zona, nascondendo tra i rami dell’albero la refurtiva. Così furono gli stessi napoletani a scacciar via gli uccelli che abbandonarono quindi il pino. L’albero si seccò e così la zona assunse il nome di Pignasecca.
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