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Illimitato
Galleria d'arte
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La Chiesa di Santa Luciella è un gioiello architettonico nel cuore del centro storico di Napoli, una piccola chiesa che si trova nell’omonima via che collega San Biagio dei Librai a San Gregorio Armeno.
L’interno della Chiesa di Santa Luciella ai Librai è a navata unica con un bellissimo pavimento maiolicato sopravvissuto ad anni di abbandono ed incuria. L’altare maggiore, posto alla sinistra dell’entrata, ospitava la statua dell’Immacolata, mentre, frontale all’entrata, si trova la piccola cappella dedicata a Santa Lucia. Sulla parete laterale un varco introduce nella sagrestia. Gli stemmi mariani, realizzati nel rimaneggiamento settecentesco, sono visibili un pò ovunque.
Il quadro che si trova sull’altare ipogeo è stato scoperto a giugno 2020, a seguito di un intervento di restauro. Il Barone Pasca di Magliano, soprintendente del Pio Monte della Misericordia ne è stato il finanziatore. Dal 2016 affidata all’Associazione Respiriamo Arte, la chiesa è stata infatti restaurata ed è possibile visitarla in sicurezza. ll quadro da restaurare era un dipinto a tempera del ‘900 con fiamme e diavoli e una Madonna trionfante. Quando il restauratore si è approcciato all’affresco ha notato che in una parte dell’opera vi era un colore molto più antico, così è stato portato alla luce un quadro di ben 200 anni prima del dipinto a tempera.
La piccola chiesa nel cuore del centro antico di Napoli, fondata nel 1327 da Bartolomeo Di Capua, consigliere di Carlo II d’Angiò e di Roberto I, è divenuta successivamente luogo di culto per la Corporazione dei Pipernieri, Fabbricatori e Tagliamonti, artisti che scolpivano le pietre dure e che a Santa Lucia affidavano la protezione della vista, messa a rischio dal proprio mestiere.
Nel 1748 la Chiesa divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo e in seguito venne abbandonata per decenni.
La particolarità della Chiesa di Santa Luciella ai Librai sta nella leggenda che aleggia tra queste mura. Nell’antico ipogeo, infatti, è custodito il celebre teschio con le orecchie, un raro esemplare, se non l’unico al mondo, di cranio con cartilagini mummificate, al quale i fedeli rivolgevano le proprie preghiere, sperando che da esso fossero udite e portate nell’aldilà: insomma, un vero e proprio messaggero tra il mondo dei vivi e dei morti.
L’identità del teschio è ad oggi sconosciuta, l’unico dato certo riguarda le sue origini, che vengono fatte risalire al Seicento. La leggenda è legata al culto delle anime pezzentelle, i cui scheletri venivano dimenticati nelle fosse comuni.
La Chiesa di Santa Luciella fu chiusa al culto negli anni ’80 ed è stata riaperta al pubblico il 5 aprile 2019 grazie all’Associazione culturale Respiriamo Arte, che ha sviluppato un progetto che intende recuperare e valorizzare la Chiesa da un punto di vista di sviluppo turistico, mediante visite guidate, e realizzando anche eventi di inclusione sociale per le persone del quartiere.