Starting from: 0 per person
2h
Italian
Unlimited
Waterfront
Suitable for children
Suitable for couples
Pets allowed
Parking available
Barrier-free
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Romantico e spettacolare con i suoi meravigliosi panorami sul Golfo di Napoli dal Vesuvio alle isole: è il lungomare di Mergellina da Caracciolo a Piedigrotta, famoso in tutto il mondo grazie a dipinti, poesie e canzoni.
Mergellina è un nome molto originale: alcuni dicono derivi da mergoglino, uccello marino tuffatore per la sua posizione sul golfo, altri da mare ialinum, mare chiaro, per la bellezza delle sue acque o ancora da margella, corallo, forse per la presenza in passato di colonie di coralli. È facilmente raggiungibile grazie alla stazione metropolitana di Mergellina, ricca di punti di interesse, luoghi dove rilassarsi, bere e mangiare.
La stazione è un imponente edificio in stile Liberty risalente agli inizi del 900, eretto su disegno di Gaetano Costa. Presenta decorazioni a stucco, pilatri, colonne e il pian terreno è decorato da un bugnato rustico realizzato da Raffaele Caputo: è possibile accedervi da due archi laterali, riccamente decorati e dalla parte centrale attraverso una vetrata con un orologio di notevole pregio, sorretto da da angeli in stucco. All’interno ci sono due saloni, uno per gli arrivi e uno per le partenze, anche questi in stile liberty con pavimento marmoreo e ai lati biglietterie in legno in stile classico.
Costruita nel XVIII secolo in occasione del rifacimento del Casino reale, chiamata anche del Mergoglino, è stata voluta da Ferdinando I delle Due Sicilie per la sorgente d’acqua fresca che sgorgava sotto l’altura di Monteleone, era utilizzata dalla famiglia reale quando risiedeva a Mergellina.
A pianta semicircolare, ha due livelli con al suo interno un leone su basamento e ai due lati rampe di scale che portano al piano inferiore dove c’erano due cannule dalle quali fuoriusciva l’acqua che riempiva le vasche inferiori.
Eretta dallo scultore Onofrio Buccini in collaborazione con il giovane Francesco Jerace per ornare i giardini della stazione ferroviara,, oggi si trova invece in Piazza Sannazzaro. La fontana è caratterizzata da un’ampia vasca con al centro una sorta di scoglio sul quale poggiano quattro animali simbolici: il cavallo, il leone, il delfino e la tartaruga, sovrastati dalla Sirena Partenope che stringe con una lira il braccio destro e punta il braccio sinistro verso l’alto.
La leggenda narra che la sirena Partenope cercò di ammaliare Ulisse con il canto per attirarlo verso il profondo del mare, ma l’eroe si fece legare all’albero della nave e riuscì a resistere. La sirena, disperata di non essere riuscita a portare l’innamorato con sé, si uccise e il suo corpo fu raccolto sullo scoglio di San Leonardo.
Pizzerie, ristoranti e bar, è una delle piazze più eleganti della città, con al centro la celebre Fontana della Sirena. Risale alla fine XIX secolo, realizzata in seguito ad una grande colmata che ampliò la linea di costa ed è un punto d’incontro vicino al centro, al Vomero, a Posillipo e Fuorigrotta, popolato da napoletani e turisti.
Simbolo della zona sono le Rampe di Sant’Antonio, dette anche Tredici discese, volute nel 1643 dal viceré Ramiro Nunez de Guzman, duca di Medina de Las Torres. Prendono il nome dalla Chiesa di Sant’Antonio a Posillipo e furono realizzate per rendere il percorso più agevole ai pellegrini che volevano raggiungere la chiesa. In cima alle discese ci si trova di fronte alla terrazza di Posillipo. dove poter ammirare un panorama davvero mozzafiato tra Mergellina e il Vesuvio.
Chiesa monumentale di Napoli costruita per volere di Jacopo Sannazzaro poeta e umanista italiano su un terreno ricevuto in dono da Federico D’Aragona. Così chiamata da uno dei suoi capolavori, De Partu Virginis, al suo interno ospita la tomba del poeta e il presepe di Giovanni da Nola, scultore e architetto italiano.
Al termine del Lungomare Caracciolo, troviamo la Fontana del Sebeto, una delle numerose fontane monumentali di Napoli, voluta dal viceré Emanuele Zunica y Fonseca conte di Monterey nel 1635. Questo tratto fa parte della zona conosciuta come Mergellina, parallela all’omonima strada, dove si trovano famosi chalet e bar, meta serale preferita dai giovani. Attribuita a Cosimo Fanzago, e realizzata da Carlo Fanzago, fu inizialmente collocata in Via Cesario Console e poi trasferita a Mergellina nel 1939.
La fontana è composta da una base in piperno, su cui poggia un basamento in marmo con tre vasche. Nella vasca centrale vi sono due mostri marini da cui sgorga l’acqua. Al centro troviamo la scultura di rilievo, un vecchio barbuto posizionato sul fianco destro in una grande conchiglia, che simboleggia il fiume Sebeto, antico corso d’acqua della città. Ai lati troviamo due tritoni che suonano le buccine, strumento musicale romano a fiato. Dalle buccine veniva gettata acqua nelle vasche laterali. Al centro della fontana, su un arco a sesto ribassato, vi è una lapide con i tre stemmi del vicerè, del Re di Spagna e della città di Napoli. Ai lati per completare la struttura troviamo due obelischi a sezione piramidale.
Fino alla fine dell’800 il lungomare di Napoli non esisteva ma è stata costruito e modificato nel tempo con le colmate che hanno avanzato la linea costiera. L’ultimo intervento è stato fatto prima della Seconda Guerra Mondiale e ha permesso il prolungamento di Via Caracciolo fino a largo Sermoneta: prima affacciava direttamente sul mare, oggi invece è diventata una strada più interna.
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