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Chi non ha mai gustato almeno una volta il pomodoro? Una bacca molto particolare dal rivestimento liscio e dalla polpa acquosa, conosciuta in molte parti del mondo.
Said Solanum lycopersicum, è un frutto edibile morbido, carnoso e molto colorato. Pianta nativa d’America consumata già al tempo degli Aztechi e coltivata ancor prima dai Maya. Originariamente vi erano solo due generi conosciuti: il pomodoro vero e proprio era chiamato xi-tomatl, che si differenziava dal tomatillo, più piccolo e dall’aspetto tondeggiante e verde-giallo, per una sola sillaba, chiamato infatti mil-tomatl.
Tomatillos grew on corn plantations, the main staple of Aztec cuisine, and were used in the preparation of many dishes. When in the 1500s the conquistadors Spaniards came to these lands, did not pay much attention to the different names and collected the seeds of both types of tomatoes to import them to the West under the single name of tomate.
The spread of the tomato and its uses
Appena giunto nel continente euroasiatico, il pomodoro non trovò grande fortuna in campo alimentare poiché si ipotizzava che fosse indigesto per l’alta concentrazione di solanina, sostanza prodotta da alcune piante per proteggersi dai parassiti.
It was initially used as a plant ornamental e medicinale o a scopo di ricerca scientifica negli orti botanici. Secondo la nomenclatura botanica, fu attribuito al pomodoro il nome di Lycopersicon, cioè frutto del lupo per sottolineare la profonda ed iniziale diffidenza che si aveva nei confronti di questo nuovo frutto.
In campo medicinale il pomodoro è stato poi riscoperto un grande alleato per la health. Possiede numerose proprietà utili per contrastare e prevenire l’aterosclerosi, le calcolosi renali e biliari, le infiammazioni alle vie urinarie, l’insufficienza epatica e la gotta. Garantisce un alto apporto di vitamine e minerali ed è un valido aiuto contro l’inappetenza, la ritenzione idrica e la stitichezza mentre il suo contenuto di licopene svolge attività antiossidante e antitumorale contrastando l’accumulo di radicali liberi nelle cellule.
Il suo consumo alimentare inoltre aiuta a regolare i valori ematici di azotemia, albumina, uricemia e colesterolo. In alcuni paesi si associavano a questa pianta anche proprietà afrodisiache che gli valsero il nome di frutto dell’amore, pomme d'amour, love apple and liebesapfel France, England and Germany, respectively. In fact, the tomato was used in the preparation of potions and love potions.
A bit of history
The tomato arrives in Italy già nella seconda metà del ‘500. Fu infatti uno dei primi paesi europei dove questo frutto approdò, per via delle dominazioni spagnole. Si diffuse in Sicilia con il nome di pomm d'amuri che si tramutò successivamente in pummarummi. Instead, in Sardinia it came to be known by the Spanish name of tomate and eventually came to the central and southern regions of Italy where he was called golden apple because of its vibrant coloring. In 1548 there is documented evidence of the arrival of the tomato in Pisa grazie a Cosimo de’ Medici. Questi ricevette dal suocero nonché Vicerè spagnolo del Regno di Napoli una cesta decorativa di colorati pomodori o pummarole così come erano chiamati nella regione partenopea. La diffusione del pomodoro nel resto d’Italia proseguì successivamente con tempi più lunghi. Solo tra il ‘700 e l’800 inizia il suo impiego in ambito alimentare che porterà al suo largo consumo specialmente tra i popoli del Meridione.
Le molteplici varietà del pomodoro
In the Italian cuisine il pomodoro è utilizzato in molti modi: fresco nelle insalate, su friselle and bruschetta or cooked as the main ingredient in many dishes. It is widely consumed in the form of artisanal or industrial preserves (passata, pulp, cherry tomatoes or peeled tomatoes), with which tasty sauces are prepared that are also the basis of first courses, main courses and especially the fabulous pizza. Also preserved as a dried tomato seasoned with oil, garlic and herbs, it is served at the table as a tasty accompaniment.
Esistono almeno 5000 specie diverse di pomodoro che differiscono per forma, grandezza, colore e specifiche caratteristiche organolettiche. In Italia la produzione più alta di pomodoro da industria si concentra nelle regioni dell’Emilia Romagna, Puglia e Caserta.
Per quanto riguarda invece la coltivazione di varietà da tavola più pregiate, a livello nazionale si produce il pomodoro ox heart and the potato, while the cultivation of the date è legata alle regioni meridionali. Altre varietà sono delle specie autoctone coltivate in aree ad estensione limitata. Queste sono il risultato di una lunga selezione avvenuta nel corso di tanti anni, spesso frutto dell’ibridazione di specie diverse. Un lungo processo che ha portato a cultivar dalle caratteristiche uniche, divenute talvolta presidi slow food, cioè comunità che lavorano per preservarne la conservazione.
The tomato in Campania
Prodotti degni di nota della nostra Campania, sono le numerose varietà di pomodorini coltivate in diverse zone della regione e largamente apprezzate dagli italiani. Tra le eccellenze campane troviamo il noto pendolino, o Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP così come è chiamato localmente. Questo particolare tipo di pomodoro presenta piccoli frutti rossi dalla forma tondeggiante che terminano con un particolare punta, il caratteristico lace.
Oltre al gusto dolce e deciso e al suo profumo, il piennolo può essere conservato come prodotto fresco per un periodo abbastanza lungo. Da qui la tradizione di legare insieme più grappoli di pomodorini per poi appenderli in cucina e consumarli anche durante l’inverno. Un’altra varietà è il pomodorino yellow piennolo simile al precedente ma dal sapore più delicato e dolciastro, tipico delle zone di Herculaneum.
A Salerno, invece, si producono altre varietà come il Corbarino Tomato, traditionally grown in Corbara and the Lattari Mountains, with the typical elongated and oval shape common to another local excellence: the well-known San Marzano Tomato PDO. Nonostante la provenienza salernitana, quest’ultimo viene coltivato largamente anche nelle zone di Avellino e Napoli. La sua polpa carnosa e dalla peculiare consistenza lo rende adatto sia al consumo fresco, impiegato nelle insalate, sia alla preparazione di sughi casalinghi e industriali.
The tomato in northern Italy
Oltre alla Campania, il pomodoro, trova diverse zone di appartenenza nel resto d’Italia. A cominciare da Nord ricordiamo la Liguria per la produzione della migliore qualità di pomodoro ox heart. Un pomodoro costoluto da insalata dalle dimensioni notevoli, un solo frutto può raggiungere infatti anche i 500 g alla raccolta, coltivato anche in altre zone del territorio nazionale quali Toscana, Sicilia e Sardegna. In Piemonte, invece, è rinomato il Chivasso ribbed tomato, tipico frutto dalla forma leggermente appiattita e segmentata, prodotto nell’omonimo comune sia all’aperto nei periodi più caldi che in serra in inverno.
The tomato between Tuscany and Lazio
In Tuscany we find the Valdarno Serbian Tomatoes, simile al piennolo vesuviano ma dalla forma più tondeggiante e dal sapore più acidulo. Prodotto affine ma senza la forma appuntita è il tuscan cherry chiamato anche pallino, proprio per la peculiare sfericità, dalle piccole dimensioni.
Nella regione Lazio, precisamente nelle zone di Gaeta e Formia, invece si coltiva la varietà Spagnoletta. With a ribbed appearance, it is consumed as a fresh product either when it reaches full maturity and has a beautiful bright red color, or during the earlier stage, when it still possesses some green tinge.
The tomato in the rest of the South
Il pomodoro è un prodotto tipico dell’estate e delle temperature più miti. Solitamente è disponibile anche in inverno ma con un sapore più delicato, perché coltivato in serra, questo discorso però non vale per il sorprendente yellow winter tomato characteristic of Molise but also grown in Puglia. Called pmdor of viern from append, a dialect locution that stands for winter hanging tomato, are cherry tomatoes with a typical yellow or orange color that can be stored throughout the winter period, either in clusters or arranged in crates.
In Puglia, invece, si coltivano diverse altre varietà che rientrano nei presidi slow food. Uno tra questi è il tomato from Manduria, o pomodoro manduriano. Si tratta di un frutto dalla forma ovale, di piccole dimensioni e colore rosso, che viene consumato principalmente fresco nelle insalate, ma è adatto anche alla preparazione delle salse.
Nella provincia di Brindisi è coltivato il Fiaschetto Tomato of Torre Guaceto che rappresenta una piccola produzione locale, destinata per lo più, al consumo limitato. Con questo pomodorino tipico pugliese si preparano anche delle ottime e gustosissime passate.
Sempre nelle zone brindisine, abbiamo anche la varietà “da serbo” denominata Queen of Torre Canne, dal particolare sapore sapido conferitogli dalla vicinanza del mare alle terre in cui viene coltivato. In Calabria è famoso il grande Belmonte Tomato. Tanta notorietà non deriva soltanto dalla peculiare dimensione dei suoi frutti, un solo pomodoro può arrivare a pensare anche 1 chilogrammo alla raccolta, ma anche dalla consistenza della polpa e dal colore rosato. Viene consumato principalmente crudo.
The tomato in Sicily and Sardinia
Everyone, at least once, has heard of the Pomodoro Pachino di Sicilia. Con questa denominazione, però, si indicano diverse varietà di pomodoro coltivate nell’omonimo comune siculo, tutte PGI (di Indicazione Geografica Protetta). Sono pomodori costoluti o lisci ciliegini a grappoli e tondeggianti, dalle caratteristiche organolettiche uniche. Altra eccellenza del territorio, è il pomodoro Licata's Faino, dalla forma tondeggiante e leggermente allungata e di piccole dimensioni. Caratteristica principale oltre al colore rosso brillante è l’alto contenuto di sali minerali.
Finally, we have the Siccagno, also called pizzutello di Paceco or delle valli Ericine. Niche product belonging to the presidia slow food dallo spiccato sapore aromatico che lo rende ideale per il consumo fresco ma è impiegato anche per la produzione di concentrati e conserve. Dalla Sardegna, invece, si è diffuso su tutto il territorio nazionale, il particolare pomodoro Camone. Ha dimensioni medie e una forma tondeggiante, mentre il colore va dal verde al rosso-arancione, destinato principalmente al consumo fresco.
Tomato-related legends
Diffuso fin dai tempi antichi, il pomodoro ha dato vita a molteplici leggende. La prima che citiamo, è scaturita dall’arte della scrittrice Matilde Serao e riguarda l’invenzione del simbolo mondiale della cucina italiana: la pasta al pomodoro. Si racconta che durante il regno di Federico II viveva a Napoli un potente magician Capable of preparing mysterious magical potions.
Il mago agiva in gran segreto, incuriosendo il popolo grazie alle sue doti. Un giorno però una donna riuscì a sbirciare il mago e ad impossessarsi della strepitosa ricetta. Il mago, infatti, altro non era che un grandioso cuoco che aveva inventato la tomato pasta.
Other legends set in Naples concern the Piennolo del Vesuvio cherry tomato. In fact, it seems that the tradition of gathering together the various clusters of Vesuvian tomatoes is derived from an ancient custom of the women of Torre del Greco. Queste, da sempre esperte rammendatrici e intrecciatrici di reti da pesca, si allenavano ad intrecciare qualsiasi cosa capitasse loro a tiro. Così, un giorno, vedendo i lunghi grappoli di pomodorini, non resistettero alla tentazione di intrecciarli, conferendo loro il tipico e tradizionale aspetto che li caratterizza ancora oggi.
Si dice anche che il pomodoro è arrivato a Napoli quale regalo che il Vicerè del Perù fece al re Ferdinando IV per la sua incoronazione. Il re, gradì a tal punto il gesto che decise di far coltivare la pianta sul Vesuvio. Qui le piante produssero frutti piccoli e profumati dal sapore unico, che furono immediatamente apprezzati da tutti. Così nacque il pomodoro del Piennolo.
Un’altra leggenda, invece, è legata all’antica credenza secondo cui il pomodoro possedeva proprietà afrodisiache. Un giorno, un giovane ragazzo innamorato pazzo della sua serva, decise di porre rimedio a questo amore non corrisposto. Corse allora in giardino a raccogliere dei pomodori e si mise all’opera per creare il più grande filtro d’amore. Schiacciò i frutti e li mischiò a pochi altri ingredienti fino ad ottenere la grandiosa salsa di pomodoro. Si recò poi dalla ragazza e le fece assaggiare la pietanza. Vedendo un crescente entusiasmo da parte di lei, il giovane provò ad afferrarla ma immediatamente la ragazza si difese colpendolo bruscamente con la padella e fuggendo via.
Il giovane rimasto solo, non poté fare altro che assaggiare ciò che rimaneva della salsa. Subito fu pervaso da un senso di benessere e allegria. Fu così che la salsa di pommes d’amour divenne una pietanza gustosa che metteva tutti di buon umore.
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