I taralli sugna and pepper are a must for theaperitif Neapolitan. The intense flavor and crunchiness of the almonds make it the perfect snack to accompany an excellent spritz or a beer fresh.

Taralli were born thanks to the inventiveness of the bakers of yesteryear, who as long as they did not throw anything away recycled the leftovers of leavened dough of bread, creating two strips joined together to form a circle. The dough was flavored with lard (la sugna) e pepe per renderlo speziato, e solo in seguito vennero aggiunte anche le mandorle. Ben presto questo alimento iniziò ad essere apprezzato da tutti, soprattutto dai più poor who could afford to cook or buy it as it involved the use of ingredients at low cost.

In Eighteenth century began to roam the streets the so-called "tarallari“, con una cesta sulle spalle colma di taralli da vendere ai passanti. C’è anche una song by Pino Daniele reminiscent Fornutato Bisaccia, said Fortunato o’ Tarallaro, che col suo carretto di taralli girava l’intera città. Ancora oggi nei punti più affollati e frequentati ci sono chioschetti e furgoncini che offrono taralli, soft drinks and snacks various.

The origins of the name

On the origin of the name there are different ideas: some believe it comes from the Latin wordtorrère“, cioè abbrustolire, per il modo in cui vengono cotti al forno; altri, invece, dal francese “toral” (essiccatoio). Ancora più originale è l’ipotesi secondo cui derivi dalla parola italica “tar”, che significa “avvolgere”, in riferimento alla forma tonda che si ottiene annodando i due lembi di pasta.

I principali punti vendita a Napoli

There are many outlets in Naples where you can buy traditional taralli: among them the historic Tarallificio Leopoldo to Via Foria o la Taralleria Napoletana near San Gregorio Armeno: the latter offre una varietà infinita di taralli tra cui scegliere, dai gusti più semplici a quelli particolari. Nella zona antica c’è anche Tarallificio Esposito at Rione Sanità, un piccolo forno a gestione familiare che produce anche “o’ pagnottiello“, una sorta di panuozzo fatto con l’impasto della pizza.

Un altro tarallificio storico è sicuramente quello di Poppella: generalmente conosciuto per i famosi snowflakes, in realtà Poppella possiede una sede vicina alla pasticceria, che continua a tramandare l’antica tradizione dei taralli.

Ricetta

Per preparare circa 20 taralli occorre:

  • 1/2 kg di farina
  • 150 gr di sugna
  • 1 dado di lievito
  • 100 gr di mandorle
  • sale e pepe (circa 5 cucchiaini di pepe e 10 g di sale)

Preparazione:

  1. Disporre sul piano di lavoro la farina creando un buco centrale dove aggiungere sugna, sale, molto pepe e il lievito precedentemente sciolto nell’acqua tiepida. 
  2. Amalgama bene il tutto e stacca dei pezzi di pasta; lavorali con le mani creando dei cordoni abbastanza grandi di circa 20 cm e inserisci all’interno dell’impasto le mandorle, intere o a pezzi a seconda della tua preferenza.
  3. Per ogni tarallo annoda i due cordoni schiacciando una delle due estremità su quella dell’altro schiacciando con il pollice.
  4. Dopo averli lasciati lievitare per circa un’ora inforna a 160° in modalità statica per circa un’ora, preferibilmente facendoli cuocere nel ripiano centrale del forno. Lasciali dorare e gustali una volta raffreddati.