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Virgil a vécu à Naples pendant près de sept ans. Il s'est distingué par la grippe que son travail a eu sur les civiltà occidentalemême le portugais Fernando Pessoa ne assorbì i riverberi, il poeta latino proveniva da una famiglia di agricoltori di Andes, vicino Mantova.
L'école épicurienne de Naples
En 45, Publius Virgil Maron giunse nel capoluogo campano per approfondire lo studio dell’epicureismo presso la scuola di Sirone. In questo stesso anno, iniziò a praticare la meditazione filosofica e la poesia.
Sa prédilection pour les Naples non dipendeva soltanto dalla vivibilità del posto. Egli vi vedeva anche un significato spirituale: considerava questa città la concrétisation de l'hortus épicurien, l’oasi in cui rifugiarsi, appartato dagli affanni della quotidianità.
La maison de Posillipo, dans le doux giron de Partenope
La zona in cui si stabilì è Posillipo, dove lo stesso Sirone possedeva una villa che, ad un certo punto, divenne proprietà del poeta. Questa era situata tra la Crypta neapolitanal'entrée de l'ancienne voie romaine qui menait à Pouzzoles, et Mergellina, nella località che, nel medioevo, veniva denominata Patulcis o Paturcium.
C'est dans cette petite villa, entourée d'un terrain, que Virgile a écrit les Géorgiques. Secondo Roberto Pane, declamò per la prima volta quest’opera nell’Odeon 17 marches entre Marechiaro et Gaiola, en plein dans la zone archéologique de Pausilypon, littéralement "soulagement de la douleur".
L'amour de la campagne, les Bucoliques
Les paysage rural fu per lui di grande ispirazione e trova la sua estrema espressione sia nelle Bucoliche che nelle Georgiche. Le Bucoliche è un’opera che si caratterizza per una grande musicalità e per l’influsso chiaramente epicureo. Qui, prevale il principio di vivre evitando la socialità, senza ambizioni, come i pastori.
All’epoca, la moda della poesia pastorale di modello greco già esisteva, ma Virgilio non voleva limitarsi ad imitare. Piuttosto, intendeva costruire un suo universo fantastico. Tra i temi, anche quelli realistici come la spoliazione dei campi a favore dei veterani.
In occasione del trionfo dell’imperatore in Egitto e in Oriente, concepì la sua maggiore e più tarda opera: l’Énéide. A questa, senza potervi dare l’ultima revisione, si dedicò fino alla morte, dando voce, in essa, agli studi filosofici, letterari e storici.
Morì nel Salento, a Brindisi ,all’epoca definito Calabria, dopo aver dato disposizioni perché il poema non ultimato fosse dato in fiamme. Fortunatamente, il volere di Ottaviano prevalse e l’opera è giunta fino ai nostri giorni.
Le culte de Virgile le magicien
Au Moyen Âge, la réputation de Virgile était aussi celle d'un magicien et d'un alchimiste. Diverses légendes entourent sa figure ; certaines sont même mentionnées par Matilde Serao.
La storia più nota, però, dipinge il poeta come un salvatore di Napoli che ordinò di conservare un uovo all’interno di una gabbia di ferro, nelle fondamenta del Castel dell'Ovo. Se l’uovo fosse rimasto intonso, la città sarebbe stata al sicuro. L’alimentarsi di tali leggende, a Napoli, diede vita a un vero e proprio culto pagano di Virgilio, sostituito, nel Medioevo, da quello di S. Gennarole saint patron actuel.
Le parc Vergiliano à Piedigrotta
Per concludere l’itinerario, l’ultima tappa non può che essere il Parc Vergiliano à PiedigrottaL'hôtel est situé à quelques pas de la station de métro Mergellina (ligne 2), pour visiter la tombe présumée de Virgile.
Après sa mort à Salento, le corps du poète a été transporté le long de la Voie Appienne jusqu'à Napleset enterré sur la route de Pouzzoles, in prossimità dell’antica grotta che collegava la città con i Campi Flegrei. L’iscrizione funebre, fatta apporre moltissimo tempo dopo, nel 1688, sul suo cenotafio “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope: cecini pascua rura duces” si dice sia stata dettata dal poeta morente e celebrale tre località che lo hanno accolto: Mantova alla nascita, Brindisi alla morte e Napoli, in vita.
Dans le chant VI de l'Enéide, le poète situe la porte du monde souterrain nei pressi del Lago d’Averno a Pozzuoli, laddove, a tutt’oggi, è possibile passeggiare piacevolmente.
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