I friarielli sono una delle verdure più consumate ed apprezzate della cucina napoletana, anche se sono diffusi un po’ in tutto il sud Italia e sulle tavole delle regioni centrali. Si tratta di un prodotto molto versatile e rappresentano il contorno ideale per accompagnare i piatti a base di carne, su tutti la salsiccia.

I friarielli non sono altro che una parte della pianta delle cime di rapa e nel tempo hanno acquisito un nome differente nelle diverse regioni. Il termine friariello deriverebbe dal verbo napoletano “frijere” (friggere), ovvero dal modo di cuocere la verdura che viene ripassata in padella per darle ancor più sapore.

Quando si mangiano i friarielli

I friarielli sono l’infiorescenza della pianta denominata brassica rapa e la sua coltivazione è diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali. Sono un ortaggio tipico del periodo invernale che cresce anche a basse temperature e la semina avviene in estate. Secondo la diversa varietà che si semina il ciclo colturale può protrarsi da 2 a 6 mesi.

Di solito è possibile acquistare e quindi mangiare i friarielli a partire da settembre e fino a marzo. È bene però raccogliere la verdura quando le infiorescenze sono ancora giovani per ottenerne la massima qualità.

Tanti nomi per la stessa verdura

La produzione di friarielli interessa soprattutto la Campania, il Lazio, la Puglia e il Molise, ma l’infiorescenza ha acquisito poi dei nomi differenti a seconda del territorio nel quale si consuma. Per esempio, in Lazio i friarielli sono chiamati broccoletti e in Puglia sono noti come cime di rapa. Proprio con i friarielli si preparano le famose orecchiette con le cime di rapa, uno dei piatti tipici della gastronomia pugliese.

I friarielli però non devono essere confusi con i friggitelli poiché si tratta di due ortaggi diversi. I friggitelli sono i peperoncini verdi piccoli che in genere si mangiano fritti in padella ed hanno un sapore più dolce e delicato rispetto ai friarielli, molto più amari.

Le proprietà benefiche dei friarielli

I friarielli sono principalmente ricchi di sali minerali e sono dunque un alimento ideale da inserire nel proprio regime alimentare. Naturalmente il contenuto di magnesio, ferro, fosforo, zinco e manganese può variare per ciascuna varietà specifica, ma quasi tutte le tipologie della pianta sono ottima fonte di sodio e potassio.

È bene dire che i friarielli hanno un elevato contenuto di calcio, anche superiore a quello di formaggi e latticini. Proprio l’azione combinata di potassio e calcio è utile per proteggere il cuore dalle malattie cardiovascolari. Quindi i friarielli sono indicati per le persone affette da ipertensione.

Come cucinare i friarielli

Quale che sia la cottura prescelta, è necessario pulire con cura la verdura prima di cucinarla. Dopo averla lavata sotto l’acqua corrente bisogna rimuovere i gambi e le foglie dure. I friarielli si possono cuocere come si preferisce, ma il metodo più diffuso in Campania è la frittura. Di solito a Napoli prima vengono sbollentati in acqua e poi soffritti in padella con olio, aglio e peperoncino per esaltarne il sapore.

L’accompagnamento per eccellenza dei friarielli è quello con la salsiccia, un classico intramontabile della cucina partenopea. Tale abbinamento di gusto viene spesso proposto come condimento sulle pizze e per riempire i panuozzi, tradizionali panini a forma di ciabatta. Infatti, chi vuole assaggiare lo street-food napoletano deve assolutamente provare il panino sasicc’ ‘e frierielli!