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Può capitare che si sia costretti a stare lontani, purtroppo a volte anche il giorno di Natale, dalla città di Napoli e dalla propria famiglia. Scrivo questo articolo per chi non può rivedere le proprie famiglie e vuole portare un po’ di Partenope a casa. Ricordiamo insieme come sono a Napoli i giorni di Natale e non solo a tavola.
Un tipico Natale napoletano
A Natale, le strade della città di Napoli brulicano di persone e voci, le code sono un po’ ovunque e anche i sorrisi, tutto questo è già la norma ma viene amplificato notevolmente dalla gioia delle feste natalizie.
Il posto migliore per sentire l’atmosfera natalizia è sicuramente il centro storico, in particolare il mercato: i più esperti si recano lì giorni in anticipo per accaparrarsi i prodotti migliori, lontano dalla calca delle feste.
I pescatori sono i grandi eroi della festa, infatti, restano aperti ad orario continuato. Le loro sono attività di famiglia e vivono il Natale come un momento in cui alla gioia si accompagna la fatica. Si concedono nei rari momenti di pace, con un occhio ai capitoni che puntualmente cercano di sgusciare via dalle vasche, un momento dedicato alla tradizione mangiando la classica pizza con le scarole. Immancabile, in attesa delle abbondanti cene natalizie, è infatti la presenza della pizza a pranzo. Questa come molte delle tradizioni, non è seguita da tutti: c’è chi preferisce tenersi leggero in attesa dei lauti pasti serali.
Le case di Napoli si riempiono di profumi e suoni di Natale
Quando sei cresciuto al sud, nei ricordi di bambino hai l’immagine di queste grande tavolate, piene di persone festanti, aperte ai parenti ma anche a chi è di passaggio nelle loro vite. Perché a Natale, si sa, si aprono i cuori e le porte addobbate dalle ghirlande a chiunque voglia portare gioia.
I meridionali, ma in generale tutti gli italiani, hanno sempre fatto dell’accoglienza un vanto e la magia delle feste la fa diventare quasi un dovere.
Le protagoniste indiscusse delle cucine sono solitamente le zie che ospitano a turno il 24, 25 e 26 dicembre. Indaffaratissime e pronte a sfornare i loro piatti migliori, mentre i mariti vengono inviati in missione per i doni dell’ultimo momento o quell’ingrediente dimenticato e assolutamente necessario a rendere tutto perfetto. In alcune case la situazione si ribalta e a farla da padrone è lo zio chef, chiamato solo nelle grandissime occasioni ai fornelli: nessuno oserebbe provare a fornire agli ospiti la pallida imitazione dei paccheri ai frutti di mare che fa lui.
Quando si è adulti, lasciamo dietro regali, poesie e ricompense per averle dette, quello che rimane impresso, oltre alla sensazione di protezione dell’essere in molti nella stessa casa, è quel profumo particolare che creano le cotture fatte in abbondanza e in contemporanea di un pasto luculliano, un misto di dolce e salato, fritto e bollito, caldo e freddo.
Il cenone del 24
Ecco alcune delle ricette dei piatti tradizionali della Vigilia di Natale napoletana perfette per chi vuole portare un po’ di Partenope a tavola. Accomodatevi ai fornelli e iniziamo dagli antipasti.
Gli antipasti
Non possono mancare i classici fritti napoletani e le entrée come le bruschette. Diffusissima è l’insalata di mare, un polpo scaldato immerso in un pinzimonio di limone, aglio, prezzemolo e olio, a cui spesso vengono accompagnate le pizzette di alghe.
Le pizzette di alghe
Ingredienti delle pizzette di alghe (o frittelle di alghe): 250gr di farina, 200 ml di acqua, 12gr di lievito di birra, 8gr di sale, 40gr di alghe (per acquistarle basta recarsi dal pescivendolo più vicino), olio di semi per la frittura.
Disponete la farina in una ciotola con l’acqua in cui avrete già sciolto il lievito, si consiglia di metterci sempre una puntina di zucchero che aiuta la lievitazione. Iniziate poi ad impastare e aggiungete il sale. Lavorate la pastella fino ad ottenere una consistenza liscia e fatela lievitare per un’ora. Dopo la lievitazione, aggiungete le alghe sminuzzate. Ora non resta che friggerle!
Versate l’impasto con dei cucchiai nell’olio bollente e friggetele fino a doratura, un paio di minuti dovrebbero bastare. Una volta pronte posizionatele su un piatto foderato con carta assorbente e servitele calde.
I paccheri ai frutti di mare
Per preparare i paccheri ai frutti di mare vi servono: 500gr di paccheri, 200gr di calamari, 200 gr di seppie, 400gr di vongole veraci, 400gr di cozze, 200gr di gamberi, 300gr di zucchine, 800gr di pomodorini, 3 spicchi d’aglio, olio extravergine d’oliva q.b., sale e pepe q.b., vino bianco q.b.
Bollite cozze e vongole in una grande pentola per farle aprire, poi filtrate e conservate l’acqua di cottura. In una padella fate soffriggere l’olio con l’aglio tritato e cuocete la seppia e i calamari che avrete tagliato grossolanamente. Saltate in padella le zucchine tagliate sottili con aglio, olio e prezzemolo. Quando i calamari sono cotti aggiungete i gamberi, il peperoncino, i pomodorini e sfumate con vino bianco. Subito prima di spegnere la fiamma aggiungete le vongole, le cozze e le zucchine diluendo con l’acqua di cottura conservata.
Cuocete i paccheri in abbondante acqua, poi conditeli con i frutti di mare, e i paccheri saranno pronti da gustare.
Il capitone
Per cucinare il famoso capitone di Natale vi serviranno 3 spicchi d’aglio, 5 foglie di alloro, 1 limone, olio, sale, e pepe q.b.
Si consiglia di comprarlo già pulito, poi lavatelo e tagliatelo a pezzi di circa sei centimentri. Disponetelo in una teglia da forno, poi sbattete il succo di limone con 3 cucchiai d’olio, l’aglio e l’alloro sminuzzati, sale e pepe, cospargete il capitone con quest’emulsione e poi infornate in forno medio per circa 40 minuti.
Il baccalà fritto
Un altro secondo di pesce tradizionale napoletano è il baccalà fritto. La preparazione è molto semplice, vi serviranno 1 baccalà, 400gr di farina e 1l di olio di arachidi.
Lavate il baccalà e adagiatelo su uno strato di carta assorbente, poi preparate in una ciotola la farina dove appena sarà più asciutto immergerete il baccalà. Una volta impanato mettete a riscaldare l’olio e friggete il baccalà a fuoco medio girandolo finché non sarà ben dorato.
La minestra maritata
Gli ingredienti della minestra maritata sono il mascariello, l’orecchio di maiale, il lardo, la verza, la scarole, le torzelle, l’aglio, il sale, il formaggio e il pane.
Prendete il mascariello e l’orecchio di maiale e fatelo cuocere in una casseruola con acqua poi tagliatelo a pezzettini e rimettetelo nel brodo insieme al lardo e all’aglio, che avete precedentemente allacciato. Lavate la verdura e cuocetela, da parte, aggiungete il sale, dopo mettetela nel brodo e fatela cuocere mescolando il tutto. Mettete nei piatti del pane raffermo e versate sopra la minestra con un poco di cacio.
Insalata di rinforzo
Ingredienti per fare l’insalata di rinforzo: 200gr di olive, bianche e nere denocciolate, 1 cavolfiore, 70gr di acciughe, 200gr sott’aceti, sale, olio, aceto di vino rosso q.b.
Pulite il cavolfiore, tagliarlo a pezzetti e scaldarlo in acqua e sale per circa 20 minuti fino a quando sarà cotto ma ancora croccante e passatelo in una ciotola con ghiaccio per fermare la cottura. Una volta raffreddato mettetelo in un piatto largo con il sale, olio, sott’aceti, le acciughe e le olive; se lo preparate qualche ora prima verrà ancora più buono.
Roccocò
Per fare i roccocò occorrono questi ingredienti: ½ kg farina, ½ kg di zucchero, 300gr di mandorle sgusciate, la buccia di un limone grattugiata, una bustina di cannella, sale, 5gr di carbonato ammonico per dolci, 2 uova di cui uno intero e uno solo il rosso, 1 bustina di vanillina.
Mettete la farina su una spianatoia e fate un buco al centro, aggiungere poi lo zucchero e rifate il buco, aggiungendo ancora le mandorle a pezzetti, la buccia del limone grattugiata e poco più della metà della busta di cannella, un pizzico di sale e impastate finalmente il tutto. Aggiungete, se occorre un po’ di acqua tiepida. Dopo aver impastato bene unite i 5gr di carbonato ammonico (lasciarne un po’ da parte) e impastate ancora. Una volta pronto l’impasto fatene tanti roccocò. A parte preparate una teglia stendendo sul fondo un po’ di sugna e, lasciando un po’ di spazio tra l’uno e l’altro, sistemateci i roccocò. Battete in una terrina le uova con la bustina di vanillina e versare il composto sui roccocò stendendo bene con la mano: ciò servirà a farli venire lucidi. Infornate e lasciate cuocere per 40 minuti circa. Ultimata la cottura lasciate raffreddare. Per chi non ha denti molto forti si consiglia di bagnare i roccocò in un po’ di marsala all’uovo.
Struffoli
Per fare gli struffoli vi servono questi ingredienti: 3 uova, 50gr di burro, 100gr di zucchero, un bicchierino di anice, una bustina di zucchero vanigliato, la buccia grattugiata di un limone (o la buccia grattugiata di un’arancia) un po’ di sale, un po’ di bicarbonato, farina 400 gr, 250 gr di miele.
Formate con la farina una fontana, mettete le uova intere, il burro, lo zucchero, un bicchierino di anice, una bustina di zucchero vanigliato, la buccia di limone (o di arancia) grattugiata, un po’ di sale, un pizzico di bicarbonato ed impastare. Lavorate fin quando l’impasto si stacca dalle mani, all’occorrenza è possibile aggiungere un altro po’ di farina. Formate dei bastoncini tubolari e tagliarli a pezzetti molto piccoli, friggerli in olio bollente fino a doratura, alzarli e metterli in una colapasta. Quando tutti i pezzetti sono stati fritti, prendere una teglia e mettere 4 o 5 cucchiai di zucchero, farlo sciogliere un po’ a fuoco lento, aggiungere poi gli struffoli e il miele girando per una decina di minuti. Toglierli dalla teglia e caldi disporli in un piatto. Decorarli con cedro, frutta candita, diavolini, confetti bianchi ed argentati.
Mostaccioli di Natale
Per fare i Mostaccioli di Natale napoletani vi occorrono questi ingredienti: 1kg di farina, 1kg di zucchero, 350gr di noci tostate e tritate, 2 limoni grattugiati, ½ bustina di cannella, un po’ di sale, acqua q.b.
Mischiate tutti gli ingredienti e impastate con acqua tiepida. La pasta piuttosto morbida non va lavorata molto, si taglia in piccoli rombi dello spessore del dito mignolo. I mostaccioli si cuociono a forno medio per circa 15 minuti.
Anche il torrone, solitamente comprato in pasticceria, non manca mai sulle tavolte delle famiglie napoletane.
La tombola
A fine pasto, o aspettando la mezzanotte non può mancare la tombola. Chi “tira” i numeri ha un importante compito: deve conoscere bene la smorfia e intrattenere gli ospiti componendo una storia.
I numeri vengono segnati con le scorze delle clementine. Spesso, infatti, uno degli ospiti si presenta con un grosso cesto di frutta di stagione, tutta lucidata a festa per l’occasione.
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