A partire da: 0 a persona
20minuti
English, Italiano
Illimitato
Piazza
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Accesso libero
Accessibile alle persone disabili in carrozzina
Parcheggio disponibile a pagamento e custodito
È possibile prenotare un tour con una guida turistica privata chiamando il servizio di assistenza di Movery al numero 351.5585067
Guida disponibile in lingua inglese e italiana
I cani possono accedere alla piazza, se sono muniti di guinzaglio e paletta per i bisogni
Prima ancora di divenire una Piazza, quando al tempo era solo uno dei tanti spazi irregolari della città, Piazza del Plebiscito era il cuore della vita cittadina. I napoletani vi si riunivano per le più varie motivazioni: matrimoni, tornei, gare e qualsiasi altro evento veniva annunciato o celebrato in questo spazio che da sempre, quindi, è il vero centro della città.
Piazza del Plebiscito è tra le più grandi di Napoli e tra le principali piazze d’Italia. Simbolo della città e meta turistica per eccellenza, situata nel centro storico cittadino, è circondata da importanti edifici come Palazzo Salerno, la Basilica di San Francesco di Paola, Palazzo della Prefettura e Palazzo Reale.
Passeggiando in Piazza del Plebiscito non è difficile vedere delle persone che, ad occhi chiusi o coperti, tentano di attraversare la piazza. Turisti e napoletani si cimentano in questo curioso gioco che consiste nel percorrere bendati i 170 metri che intercorrono tra l’ingresso di Palazzo Reale e le due statue equestri.
Piazza del Plebiscito è la piazza più grande di Napoli ed è uno dei simboli della città. Essa sorge subito alla fine di Via Toledo, la via dello shopping napoletano, a due passi dal celebre Lungomare Caracciolo e da Piazza Trieste e Trento. La sua importante superficie di 25000m² si sviluppa in due parti contrapposte. Una parte semicircolare è delimitata dal lungo colonnato della Basilica di San Francesco di Paola, mentre la parte opposta, ove l’emiciclo si chiude, si presenta rettangolare a seguire la forma degli importanti palazzi che ne limitano l’area: Palazzo Reale al centro e i due palazzi gemelli (Palazzo Salerno e Palazzo della Prefettura) ai lati.
Praticamente al centro della piazza, poi, si trovano due statue equestri isolate. Una di esse raffigura il re Carlo III di Borbone che regge lo scettro mentre nell’altra ha le briglie del suo destriero ancora ansante dopo la battaglia. Tale maestosità fu impressa nella scultura dal celebre Antonio Canova secondo la moda neoclassica del suo tempo. Tuttavia la statua in origine doveva raffigurare Giuseppe Bonaparte. Quando la scultura della sua cavalcatura era già pronta, il re fu succeduto prima da Gioacchino Murat e poi da Carlo III di Borbone e da suo figlio, Ferdinando I delle Due Sicilie, che in ultimo commissionò l’opera definitiva allo scultore nel 1815 e gli ordinò di realizzarne una seconda che lo raffigurasse al fianco del padre.
La seconda statua, e cioè quella che appunto doveva rappresentare Ferdinando I in persona, non fu però portata a termine dal Canova che morì nel 1822. Egli riuscì a eseguire solo il cavallo mentre la statua del reale fu commissionata al suo allievo Antonio Calì.
Perché tutti giocano a superare le due statue equestri di Piazza del Plebiscito passando nello spazio che le separa? Si tenta di ripetere la prova che leggendariamente è attribuita alla regina Margherita e che nessuno è mai riuscito a superare. La regina Margherita concedeva ai suoi prigionieri di sostenere questa prova e se fossero riusciti a superare la sfida, avrebbe concesso loro la libertà.
Sicuramente è umanamente difficile camminare diritti tra due statue, bendati e in uno spazio così ampio e leggermente inclinato ed evitare la perdita dell’orientamento. “Difficile ma non impossibile”… quindi non resta che tentare!
Come un tempo anche oggi l’ampiezza della piazza è un importante centro di raccolta dei cittadini: sono molti gli eventi, le manifestazioni e i concerti che vengono organizzati in questa bella piazza resa completamente pedonalizzata.
Anticamente la piazza che oggi possiamo percorrere non era altro che uno slargo irregolare posto alla fine dell’antica città Paleopoli che ospitava le mura difensive.
Queste furono poi distrutte nel XIV secolo per consentire la costruzione di conventi. Il primo tra questi fu quello di S.Croce di fronte al quale venne costruito anche il convento dello Spirito Santo. Intorno le case che vennero erette andarono a costituire il Borgo Santo Spirito. Nel 1482 fu costruito un altro convento per volere di un monaco che sarebbe poi divenuto San Francesco di Paola. Il convento, dedicato inizialmente a S. Giovanni, fu chiamato “dell’Orto dei Santi Luigi e Martinello”. La Basilica edificata in onore del Santo, venne costruita solo successivamente nel XVII secolo.
Durante la dominazione spagnola del 1500, invece, fu costruita una reggia per il vicerè spagnolo: Palazzo Vecchio (che fu abbattuto nel 1837). Dopo un secolo all’architetto reale Domenico Fontana, fu affidata l’opera di costruire Palazzo Reale che fu appellato “Nuovo” per contrapporlo appunto al Vecchio. In questi anni il semplice slargo, assunse il nome di Largo di Palazzo e molte furono le manifestazioni che esso ospitò come feste popolari, giochi tra soldati e la particolare Cuccagna. Quest’ultima consisteva nel mettere in scena un luogo come un castello o una collina con cibarie e animali vivi. Allo scoccare delle 22, enunciato con due colpi di cannone, il popolo che assisteva poteva lanciarsi ad arraffare quante più cose riusciva a portare via dalla messa in scena. Nel 1647 la piazza vide il duca d’Arcos fuggire dai lazzari di Masaniello e mettersi in salvo nella Chiesa di S.Luigi. La stessa piazza vide ancora il massacro del 15 Maggio 1848.
Particolari sono le otto statue dei re d’Italia (Ruggero il Normanno, Federico II, Carlo d’Angiò, Alfonso d’Aragona, Carlo V, Carlo III, Gioacchino Murat e Vittorio Emanuele III) che si affacciano sulla piazza e furono esposte lì nel 1888.
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