Chi ha la fortuna di girare la Puglia non potrà fare a meno di notare la presenza di costruzioni in pietra dal tetto molto particolare. Si tratta dei celebri trulli, il cui nome deriva dalla parola greca trullos, ovvero cupola.
È una tipologia di edificio dalla forma conica, realizzato in pietra a secco tipica della Puglia centro-meridionale. In genere i trulli venivano eretti per fungere da ricoveri temporanei di campagna o come case permanenti per i contadini.
La maggior parte dei trulli si concentra nel Comune di Alberobello, in provincia di Bari. Costruzioni di questo tipo sono un’evoluzione del modello greco arcaico della tholos, già presente in molte zone italiane e del Mediterraneo.
A dispetto di quel che si può pensare, non ci sono trulli particolarmente antichi. Infatti, quelli più datati risalgono alla fine del XVII secolo, distribuiti soprattutto nell’Altopiano delle Murge. Queste curiose strutture dal tetto a punta sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996.
Storia e origini dei trulli
Fino al 1870 i trulli non sono stati oggetto di studio e ricerca. Solo alla metà del XIX secolo sono state avviate le prime ricerche e sono state formulate le prime teorie sulla loro origine e costruzione. La gran parte degli studi si è concentrato sul nucleo principale di Alberobello.
Nella forma del trullo si può comunque intravedere lo schema tradizionale della tomba a tholos del Tesoro di Atreo della cultura micenea, risalente al periodo tra il 1500 e il 1250 a.C. Anche se non può escludersi del tutto un’origine autoctona, gli studiosi concordano nel ritenere che l’architettura del trullo provenga dal Vicino Oriente. I popoli fenici, messapici e pelasgici in età preistorica hanno colonizzato la Puglia, costruendo monumenti megalitici (dolmen e menhir) e microlitici (trulli e specchie).
Ad oggi però non ci sono prove evidenti di trulli millenari e quelli più antichi hanno la semplice forma di trullo di campagna eretto su un sottosuolo calcareo composto in superficie da strati sottili. Sono stati quindi edificati da pastori e contadini con le pietre del posto, magari provenienti dai poderi dei dintorni.
Il trullo si componeva di un unico vano e veniva utilizzato come abitazione temporanea o deposito per gli attrezzi. Nel tempo poi la forma si è sviluppata, allargandosi ad altri vani minori. La diffusione dei trulli è dovuta principalmente al frazionamento dei fondi feudali che ha comportato un insediamento sparso in campagna e lo sfruttamento di aree agricole prima incolte.
La zona sulla quale sorge il centro di Alberobello, che ospita ben 1500 trulli, è stata un feudo dei duchi Caracciolo di Martina Franca, per poi passare nelle mani dei conti Acquaviva di Conversano. Il bosco di Alberobello è stato bonificato e urbanizzato dal conte Giangirolamo II di Acquaviva detto il Guercio di Puglia.
Il villaggio da lui costruito è rimasto per decenni un insediamento abusivo su cui i signori locali potevano vantare qualsiasi diritto e pretesa. Solo nel 1797 Alberobello è stata liberata dal sistema feudale grazie al re di Napoli Ferdinando IV. Nel settembre del 1910 la città è diventata un monumento nazionale.
Dove trovare i trulli in Puglia
Se ti stai chiedendo dove poter ammirare i trulli in Puglia è presto detto. Infatti, il numero maggiore di questi edifici così caratteristici si concentra nell’Altopiano delle Murge, la subregione carsica che sorge tra la Puglia centrale e la Basilicata nord-orientale.
Per la natura calcarea dei loro terreni, le Murge hanno rappresentato il territorio ideale dove edificare i trulli che si concentrano principalmente nella Valle d’Itria. Nello specifico, il paese di Alberobello presenta un intero quartiere composto di trulli che corrisponde al suo centro storico. Per questo, la cittadina è considerata la “capitale dei trulli”.
Fino agli anni Cinquanta anche il paesino di Villa Castelli, vicino Brindisi, era composto per lo più di trulli, quasi tutti demoliti nel decennio successivo. Altre zone che accolgono esemplari di trullo sono le aree rurali dei Comuni limitrofi di Alberobello come Conversano, Putignano, Monopoli e Castellana Grotte.
Altri trulli sono presenti nei Comuni della provincia di Brindisi, tra cui Ostuni, Fasano, Ceglie Messapica e San Michele Salentino. Altra grande area ricca di trulli in Puglia è la provincia di Taranto, specialmente nei Comuni di Manduria, Sava, Avetrana, Maruggio, Torricella e Lizzano. Qui i trulli hanno una forma geometrica leggermente differente e sono chiamati truddi o trodduri.
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