2h
Italiano
Illimitato
Strada
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
E' possibile prenotare il servizio di guida turistica chiamando al numero di assistenza movery al 351.5585067
Via Chiaia è una zona a traffico limitato il sabato dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 22:00
Punto di riferimento della movida partenopea è Via Chiaia, collegata a molti dei punti principali della città, come il quartiere San Ferdinando, Piazza Trieste e Trento, fino a Piazza dei Martiri, vicino alla Riviera di Chiaia. Il nome Chiaia deriva dal latino plaga, cioè spiaggia, riportata nel catalano platja, nel castigliano playa e per ragioni linguistiche e dialettali si è trasformata a Napoli in Chiaja, oggi modernizzato in Chiaia.
Wine bar, locali, lounge bar, pub, pizzerie e ristoranti, tutti concentrati qui. Meta ideale anche per lo shopping d’élite, Via Chiaia, insieme a Via dei Mille, è una delle più eleganti strade napoletane. Percorrendo passo dopo passo questo quartiere puoi visitare anche numerosi edifici e chiese monumentali, come la Chiesa di Sant’Orsola, di Santa Caterina, il Palazzo Cellammare, il Ponte di Chiaia e il Teatro Sannazzaro.
Venendo dal mare Via Chiaia si apre con uno spazio alberato e panchine ma può essere imboccata anche da Piazza Trieste e Trento.
Realizzata per volere di Annibale de Troyanis y Montella nel XVI secolo, venne poi donata ai padri dell’Ordine di Santa Maria della Mercede da Alfonso Stigliano. Nel 1576 l’edificio fu demolito per costruire una chiesa più grande insieme ad un convento. Purtroppo nel 1809 i monaci furono espulsi a causa dell’occupazione francese e vi tornarono solo il 1829.<>L’edificio fu restaurato nel 1850. I monaci in seguiti furono nuovamente esplulsi nel 1865: la chiesa venne affidata ad un sacerdote diocesano e il convento a Flavio Piccolini che lo trasformò nell’attuale Teatro Sannazaro.
Situata nella via omonima, la Chiesa di Santa Caterina venne costruita nel 1600. Qui sorgeva l’antica cappella di Santa Caterenella ma nel corso del tempo con vari adattamenti e ampliamenti venne realizzata la chiesa che vediamo oggi. L’edificio è decorato con capitelli ionici e corinzi, il portale d’ingresso in piperno è arricchito con un bassorilievo di Santa Caterina d’Alessandria.
Costruito nel XVI secolo, Palazzo Cellamare, o Cellammare, doveva essere la dimora di campagna di Giova Francesco Carafa. Con la crescita dell’importanza della famiglia Carafa l’edificio venne decorato nel tempo e diventò prima una residenza nobiliare e poi un importante centro culturale che ha ospitato molti letterati.
Il palazzo rimase in mano ai Carafa fino al 1695 quando con la morte di Nicola Carafa fu messo all’asta e comprato da Antonio Giudice, principe di Cellamare. Il restauro fu affidato a Ferdinando Fuga nel 1726 che costruì l’arco d’ingresso con la scritta “Antonius Judice Juvenatii Dux” e realizzò la cappella nel primo cortile. Anche gli affreschi furono restaurati e nel 1760 con la fine del casato Giudice Palazzo Cellammare fu affittato prima a Michele Imperiali, principe di Francavilla e poi nel 1787 divenne proprietà di Francesco Caracciolo, marito di Eleonora Giudice.
Passeggiando per Via Chiaia è impossibile non notare il ponte. Costruito dal viceré Manuel de Acevedo y Zúñiga conte di Monterey per collegare la collina di Pizzofalcone alla collina delle Mortelle. Inizialmente molto semplice, la costruzione fu poi restaurata a causa di problemi di stabilità nel 1834 da Orazio Angelini, acquistando il suo maestoso aspetto.
Sul lato di Piazza Trieste e Trento è possibile ammirare decori in marmo di Tito Angelini e Gennaro Calì, mentre verso Piazza dei Martiri i due cavalli di Tommaso Arnoud. Dopo l’unità d’Italia lo stemma dei Borbone è stato sostituito con quello dei Savoia.
Vuoi assaggiare un pezzo di storia? Lungo Via Chiaia, in un caratteristico vicoletto, è possibile gustare la pizza dell’Antica Pizzeria Brandi. Questo locale è documentato sin dal 1780 circa e si dice che qui, nel 1889 sia nata la prima vera pizza Margherita, ancora oggi preparata come da tradizione.
Via Chiaia era originariamente il letto di un fiume che portava verso il mare le acque delle colline limitrofe. Nel 1400, durante il periodo del dominio aragonese, cominciarono a sorgere qui piccole case di pescatori. Il fiume fu in seguito prosciugato durante l’epoca romana, diventando l’antica strada che portava all’estremo ovest della città e ai Campi Flegrei.
Era l’antica strada che portava all’estremo ovest della città e ai Campi Flegrei via costa. Divenne celebre in seguito al collocamento della Porta di Chiaia e all’inaugurazione della Villa Comunale, detta Petruccia e poi di Santo Spirito, abbattuta nel 1782.
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