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Padula è uno dei borghi più caratteristici e visitati della Campania, situato a Vallo di Diano in provincia di Salerno. Conosciuto soprattutto per la famosa Certosa di San Lorenzo, il comune, in realtà, ospita diversi siti di interesse storico-culturale e non solo.
Il nome di Padula deriva dal latino paludem, infatti in passato nella pianura sottostante si estendeva una palude.
La Certosa di Padula è uno dei complessi monumentali di arte barocca più importanti del Meridione e la prima certosa fondata in Campania.
Con un’estensione di circa 51.500 metri quadrati, è la più grande d’Italia e una delle maggiori in Europa. Il suo chiostro grande, ampio 15.000 metri quadrati, è il più grande al mondo.
La certosa è una struttura erede dell’arte barocca, immersa tra un silenzio religioso e maestose architetture. Per l’immenso valore artistico e spirituale, il complesso è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1998.
La bellezza della Certosa risiede nella varietà di colori, nell’eleganza, negli affreschi meravigliosi e nei pavimenti di ceramica vietrese. Il complesso è circondato da una muraglia lunga più di due chilometri, mentre al suo interno ospita una chiesa, 350 camere, 13 cortili, 51 scale e 41 fontane. Ulteriore meraviglia sono gli ampi giardini che circondano la certosa.
La struttura, essendo una certosa, è divisa in due zone: la Casa Bassa e la Casa Alta.
Nella Casa Bassa si trovano i locali dedicati alla produzione, al sostentamento, al lavoro, alla gestione: le scuderie, la lavanderie, il deposito di granaglie, le speziere, le stalle, la farmacia e le officine. Gli ambienti affacciano su un cortile interno, che era adibito a luogo d’incontro con l’esterno.
La Casa Alta, invece, è il luogo più riparato, dove risiedevano i monaci, un complesso di sale destinate alla meditazione e alla preghiera, dove regna un silenzio profondo.
Il Chiostro Grande, protagonista indiscusso del complesso, è il cuore della certosa: punto d’incontro tra interno e esterno, luogo intimo di contemplazione e riflessione, incanta qualsiasi visitatore.
La Certosa inizia ad essere costruita il 28 gennaio 1306 per volere di Tommaso II Sanseverino. Lo scopo è quello di entrare nelle grazie dei sovrani angioini, sostenitori dell’ordine religioso francese dei Certosini, al quale sarebbe stata donata la certosa.
La certosa sarebbe stata costruita sulle fondamenta della preesistente chiesa benedettina di San Lorenzo, per questo motivo la nuova costruzione è stata nuovamente dedicata al santo.
La Certosa di Padula, inoltre, rappresenta un importante snodo nelle vie commerciali che attraversano il Meridione: ed ecco il motivo per cui diventerà, negli anni, non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un centro economico.
Quando, nel Seicento, la casata dei Sanseverino si estingue, la Certosa di Padula inizia ad essere gestita dai monaci: è proprio in questo periodo che il luogo vive il suo periodo di massimo splendore.
Nel corso del Settecento la Certosa subisce una serie di rimaneggiamenti che la trasformano in uno dei più illustri simboli dell’arte barocca nel Regno di Napoli.
La vita della certosa viene sconvolta nell’800, durante il governo di Murat: il complesso viene adibito a caserma e centinaia di opere d’arte vengono perse.
Anche dopo il ripristino dell’ordine certosino sotto il nuovo regno Borbonico, la Certosa di Padula non recupera il fasto e la ricchezza dei primi tempi; dopo l’Unità d’Italia l’ordine viene nuovamente soppresso e costretto ad abbandonare la struttura.
Durante le due guerre mondiali, la Certosa, ormai abbandonata, viene sfruttata come campo di prigionia e concentramento.
La certosa fa da sfondo a un’antica leggenda su re Carlo V: il re, di ritorno dalla battaglia di Tunisi nel 1535, vi soggiornò con il suo esercito. Fu in quest’occasione che i monaci, per accogliere il sovrano, decisero di preparare una frittata con mille uova.
La Certosa di Padula è stata anche protagonista dei set cinematografici: compare in C’era una volta, film del 1967 di Francesco Rosi con Sophia Loren ed Omar Sharif, e in Cavalli si nasce, pellicola del 1989 di Sergio Staino con David Riondino e Paolo Hendel, film ambientato in epoca Borbonica.
Le Grotte di Pertosa-Auletta distano da Padula circa 40 chilometri e sono situate nel massiccio dei Monti Alburni. Le grotte sono uno dei geositi focali del Geoparco “Cilento”: sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, ma sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C.
Il fiume offre la possibilità di intraprendere un suggestivo viaggio in barca immersi in un silenzio magico, tra antri e cavità modellati dalla natura nel corso di migliaia di anni. La barca utilizzata per il tragitto sul fiume è a fondo piatto ed è tirata lentamente a mano dalle guide attraverso un sistema aereo di funi, infatti l’acqua risulta quasi ferma.
La temperatura all’interno delle grotte è costante tutto l’anno ed è di circa 15° con un tasso di umidità elevato, pertanto è consigliabile anche nei periodi più caldi di portare scarpe chiuse e una giacca.
Padula ospita diversi musei di vario interesse socio-culturale.
Un museo particolarmente interessante è il museo-casa dedicato a Joe Petrosino, poliziotto e detective italo-americano che emigrò negli USA portando avanti con determinazione la lotta contro la mafia prima di essere assassinato a soli 49 anni.
Il museo del Cognome è un’interessante iniziativa promossa dal genealogista Michele Cartusciello che, interessato a ricreare l’albero genealogico della sua famiglia, ha condotto una serie di studi e ricerche negli archivi di Padula, per poi dedicarsi all’apertura del museo.
Situato al piano terra di una casa del 1700, il Museo è unico al mondo nel suo genere. Di stampo prevalentemente didattico, prevede al suo interno un percorso diviso in sezioni, appositamente creato per aiutare il visitatore a muovere i primi passi nella ricerca genealogica tra atti, documenti, rappresentazioni grafiche e ricerche online.
Il Museo civico multimediale è ospitato nel Palazzo brando, nei pressi del municipio. Si tratta di un percorso interattivo che attraversa la storia millenaria di Padula e del Vallo di Diano, dalla preistoria all’Ottocento.
I supporti multimediali innovativi consentono un’originale esplorazione virtuale che tratta archeologia, Risorgimento, brigantaggio, ambiente e identità civili composite.
Nell’ultima sala del piano superiore un processo immaginario virtuale invita gli ospiti all’interazione: il protagonista e imputato è Carlo pisacane, l’eroe della spedizione di Sapri del 1857, finita tragicamente in un naufragio tra Padula e Sanza. Proprio in onore dei patrioti risorgimentali che presero parte alla spedizione, è stato realizzato il Sacrario dei Trecento, ospitato nella Chiesa della Santissima Annunziata.
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