Il 19 settembre a Napoli viene celebrata la Festa di San Gennaro, Santo Patrono della città. San Gennaro deve la sua fama e la sua elezione a Patrono di Napoli in particolar modo al fenomeno dello scioglimento del sangue.

Il martirio di Gennaro

Secondo un’antica tradizione tramandata dalla Chiesa, Gennaro nacque il 21 aprile 272 a Benevento.

Nei primi anni del IV secolo Gennaro, all’epoca vescovo di Benevento, si recò in visita ai fedeli di Pozzuoli insieme al diacono Festo e al lettore Desiderio, durante la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano.

In quei giorni il suo amico Sossio, diacono di Miseno, venne arrestato per ordine del governatore della Campania Draconzio. Gennaro, Festo e Desiderio tentarono allora di intercedere per la sua liberazione, per questo furono arrestati e condannati ad essere sbranati dai leoni nell’anfiteatro di Pozzuoli.

San Gennaro e le belve

Secondo la tradizione, al momento del supplizio avvenne un miracolo: le belve si prostrarono al cospetto di Gennaro, iniziando a lambirgli i piedi, questo episodio compare anche in un dipinto di Artemisia Gentileschi datato al 1636 ed attualmente conservato nel Duomo di Pozzuoli.

Dinanzi a questo prodigio, il persecutore Dragonzio ordinò che Gennaro ed i suoi amici venissero decapitati. Furono quindi condotti nei pressi del Forum Vulcani (l’attuale Solfatara di Pozzuoli), dove subirono il martirio. Era il 19 settembre 305.

Dopo la decapitazione, una pia donna di nome Eusebia raccolse il sangue del martire, secondo la consuetudine dell’epoca, raccogliendolo in due ampolle.

Sepoltura di San Gennaro

Il corpo di Gennaro fu sepolto nell’Agro Marciano (area compresa tra Fuorigrotta, Agnano e Pianura) e solo un secolo più tardi, precisamente tra il 413 ed il 431, fu spostato dal vescovo di Napoli Giovanni I nella parte inferiore delle catacombe napoletane di Capodimonte (oggi dette appunto Catacombe di San Gennaro).

Il sangue di San Gennaro

Le due ampolle contenenti il sangue di San Gennaro si trovano nel Duomo di Napoli, all’interno di una piccola teca rotonda conservata dietro l’altare della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Una delle ampolle è riempita per 3/4 mentre l’altra, quella più alta, è quasi vuota, poiché il re Carlo di Borbone ne portò il contenuto a Madrid quando divenne re di Spagna.

Il miracolo di San Gennaro

Il miracolo di San Gennaro consiste nella liquefazione del sangue contenuto nell’ampolla.

Avviene tre volte all’anno, durante una solenne cerimonia religiosa presieduta dall’arcivescovo: il 19 settembre (giorno in cui la Chiesa cattolica celebra il culto del Santo), il sabato precedente la prima domenica di maggio, ed il 16 dicembre.

Nonostante le numerose teorie a riguardo (da parte della scienza ma anche della Chiesa stessa), in queste ricorrenze centinaia di fedeli, napoletani e non, affollano il Duomo di Napoli per assistere al prodigio: secondo la tradizione popolare, infatti, lo scioglimento del sangue è ritenuto annunciatore di buoni auspici per la città; il mancato scioglimento è invece considerato un presagio nefasto.

Il Santuario di San Gennaro

A Pozzuoli, nei pressi del luogo del martirio sorge il Santuario di San Gennaro, troviamo una lastra marmorea, per lungo tempo ritenuta quella su cui avvenne la decapitazione del Santo: su di essa sarebbero state periodicamente avvistate delle trasudazioni di liquido rossastro, che in molti hanno identificato come il sangue di San Gennaro.

Questo prodigio sarebbe stato però confutato da studi scientifici recenti secondo cui la lastra sarebbe un frammento di altare paleocristiano su cui si trovano tracce di vernice rossa e cera. Tuttavia, sono ancora molti i devoti napoletani e puteolani che continuano a venerare questa lastra come una prodigiosa reliquia.

La festa di San Gennaro

“Era la festa di San Gennaro,

quanta folla per la via!

[…]

C’era la banda di Pignataro

che suonava il “Parsifallo”

e il maestro, sul piedistallo,

ci faceva delizia’…

[…]

Era la festa di San Gennaro,

l’anno appresso, canti e suoni,

bancarelle e prucessioni

chi se po’ dimentica’?

C’era la banda di Pignataro,

centinaia di bancarelle

di torrone e di nocelle

che facevano ‘ncanta’.”

Questa famosissima canzone napoletana del 1944, composta da Raffaele Cutolo e Giuseppe Cioffi ed intitolata “Dove sta Zazà?” ci offre uno spaccato della festa dedicata a San Gennaro già nella prima metà del XX secolo.

Ancora oggi, dall’inizio di settembre la città di Napoli è già vestita a festa: le bancarelle di frutta secca, dolciumi e giocattoli affollano le piazze, e le vistose luminarie riempiono le strade principali di luci e colori. L’entusiasmo ed i festeggiamenti culminano il 19 settembre, giorno di commemorazione della morte del Santo: le reliquie vengono esposte ai fedeli per l’adorazione, vengono organizzati riti solenni, processioni, lotterie, parate ed eventi musicali e culturali, nonché imponenti spettacoli di fuochi pirotecnici.

Tutta la città di Napoli, in questa occasione più che mai, si stringe sotto l’aura protettiva del Santo Patrono. La folla, riunita anche all’esterno del Duomo di Napoli, si lascia andare all’esultanza ed acclama l’avvenuto miracolo al grido di “Viva San Gennaro!”.

I fedeli mostrano di avere un rapporto quasi familiare col Santo: non è raro sentire alcuni di essi chiamarlo confidenzialmente “Gennà” nell’atto della preghiera, o anche “Faccia gialla”, in riferimento al colore bronzeo della statua portata in processione. Pare che vi siano oltre 25 milioni di devoti sparsi in giro per il mondo.

Quest’anno, a causa delle restrizioni, potranno partecipare alla celebrazione solo 450 persone. I riti cominceranno il 18 settembre e continueranno poi il 19 settembre quando avrà luogo la Solenne Concelebrazione dove ci sarà il tanto atteso evento della liquefazione del Sangue del Santo.

La festa di San Gennaro a New York

Verso la metà di settembre anche a New York si tiene una fiera dedicata a San Gennaro. In origine si trattava di una commemorazione religiosa, ma oggigiorno è diventata rappresentativa del rapporto tra italiani e statunitensi. Si è tenuta per la prima volta nel 1926.

La festa ha luogo nel quartiere di Manhattan chiamato Little Italy, ed in particolare ruota intorno a Mulberry Street, che viene chiusa al traffico per ospitare parate, giochi e bancarelle di prodotti enogastronomici (in particolare zeppole e salsicce). Le celebrazioni iniziano con una processione religiosa che parte dalla chiesa più antica del quartiere.

Una festa simile viene organizzata anche nel quartiere italiano del Bronx, e dura anch’essa diversi giorni. Insomma, in tutto e per tutto simili alla Festa di San Gennaro napoletana.