A partire da: 0 a persona
1h
English, Espanol, Francais, Italiano
Illimitato
Area Archeologica
Adatto ai bambini
Adatto alle coppie
Animali ammessi
Parcheggio disponibile
Senza barriere
Supporti in lingua
Il costo del biglietto per gli Scavi Archeologici di Pompei è di 19 euro
Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre
È possibile prenotare un tour con una guida turistica privata chiamando il servizio di assistenza di Movery al numero 351.5585067
Gli scavi sono aperti dalle ore 9:00 alle 17:00 (ultimo ingresso alle 15:30)
Il sito archeologico si trova in Via Villa dei Misteri, 2
Le personi disabili in carrozzina possono accedere
Gli animali sono ammessi
Gli Scavi archeologici di Pompei sono uno dei siti più celebri, estesi e meglio conservati al mondo, infatti contengono un gran numero di attrazioni imperdibili per ogni visitatore.
Tra queste la più nota è probabilmente la Villa dei Misteri, che ha ben meritato questa sua speciale rilevanza: si tratta di una villa patrizia straordinariamente conservata che deve il suo nome e la sua fama ad una serie di affreschi risalenti al I secolo a.C. e raffiguranti i riti misterici in onore del dio Dioniso.
Collocata appena fuori dalla città di Pompei, in una posizione panoramica a poca distanza dal mare, la villa ripaga la breve camminata necessaria per raggiungerla offrendo uno spettacolo impareggiabile in cui si respira l’atmosfera di un lontano passato carico di segreti.
La Villa dei Misteri è stata costruita nel II secolo a.C. e nel corso degli anni è stata oggetto di molti lavori d’estensione e abbellimento, fino a coprire una superficie di circa 2500 m².
Ad oggi non conosciamo il nome della famiglia patrizia che fu proprietaria di questa sontuosa abitazione, ma gli studiosi concordano nel ritenere che l’edificio nacque come villa d’otium.
L’otium latino era il tempo libero dagli affari e dagli impegni pubblici, tempo prezioso da utilizzare con saggezza per curare il proprio patrimonio e la propria casa, oppure per approfondire studi personali letterari o filosofici che avrebbero potuto rivelarsi utili quando si sarebbe tornati alla vita pubblica. La Villa dei Misteri era perfetta per questo nobile scopo: essa era infatti una domus suburbana costruita a circa 800 metri dalle mura di Pompei, ma collocata in una posizione che consentisse di godere di una magnifica vista sia sulla città che sul golfo grazie a dei giardini pensili. Il terremoto del 62 d.C. cambiò tuttavia lo status della villa: il sisma aveva infatti avuto profonde ripercussioni sulla città di Pompei e sulla sua economia, e questo causò un processo di conversione della Villa dei Misteri da abitazione patrizia a villa rustica riservata alla produzione e alla vendita del vino. Ancora oggi sono visibili attrezzi e locali che testimoniano di questa “seconda vita” della Villa dei Misteri, mentre non sono stati ritrovati reperti significativi che risalissero al suo passato di villa d’’tium.
La Villa dei Misteri, come tutto il resto della città di Pompei, venne sepolta sotto una coltre di cenere e lapilli durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. È rimasta nascosta fino al 1909 e gli scavi per portarla definitivamente alla luce si sono conclusi soltanto nel 1930 grazie all’opera dell’archeologo Amedeo Maiuri.
A conferire alla Villa dei Misteri il suo status privilegiato tra le attrazioni degli Scavi archeologici di Pompei sono gli affreschi, tra tutti soprattutto il grande affresco continuo, lungo circa 17 metri. L’opera, che orna le pareti del triclinio della villa, è di un artista anonimo, realizzata con la tecnica della megalografia, ovvero dipingendo soggetti a grandezza naturale. L’affresco può essere suddiviso in dieci scene diverse che hanno dato spazio a varie interpretazioni da parte degli studiosi.
Inizialmente si è ipotizzato che l’opera rappresentasse la preparazione di una giovane donna alle nozze, oppure la transizione di una fanciulla dall’infanzia all’età adulta. Oggi tuttavia l’ipotesi più accreditata, e anche più affascinante, è che l’affresco mostri l’iniziazione di una giovane donna ai riti misterici in onore del dio Dioniso. Nella fattispecie, le scene mostrerebbero il rituale che conduce la donna a diventare sposa del dio, e dunque sua sacerdotessa.
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