Insieme a Pompei, gli Scavi Archeologici di Ercolano sono tra i siti più visitati d’Italia ed ogni anno attirano migliaia di turisti desiderosi di ammirare i resti riportati alla luce dopo l’eruzione vesuviana del 79 d.C. Sepolta sotto una coltre di fango, cenere e lapilli, l’antica città di Ercolano è stata scoperta per caso agli inizi del XVIII secolo e da allora gli scavi sono andati avanti fino ai giorni nostri.
Oggi la gran parte dei reperti rinvenuti sono ospitati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal 2008 è stata anche lanciato il Museo Archeologico Virtuale che mostra Ercolano prima dell’eruzione del Vesuvio. Gestito dal Parco Archeologico di Ercolano, nel 1997 il sito è diventato parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
La storia degli Scavi di Ercolano
La leggenda di Dionigi di Alicarnasso racconta come Ercolano sia stata fondata da Ercole nel 1243 a.C., ma secondo gli storici la città sarebbe stata costruita dagli Osci nel XII secolo a.C. o forse dagli Etruschi tra il X e l’VIII secolo a.C.
Sicuramente è stata conquistata dai Greci nel 479 a.C., per passare poi sotto l’influenza dei Sanniti e dei Romani nell’89 a.C. Ercolano è diventata un municipio abitato dall’aristocrazia romana, ma già nel 62 d.C. è stata colpita da un violento terremoto. Infine, è stata interamente seppellita dai detriti vulcanici dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.
Nei secoli il ricordo di Ercolano è quasi scomparso, per poi riaffiorare nel 1709, quando il contadino Ambrogio Nocerino si è imbattuto casualmente in alcuni pezzi di marmo mentre scavava un pozzo per conto di Emanuele Maurizio di Lorena principe D’Elboeuf.
Ben presto però si capì che le rovine rinvenute appartenevano alla antica cittadina sepolta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. Nel 1738 c’è stata una nuova sessione di scavi e in questo stesso anno è stata pubblicata la prima mappa del sito archeologico. Nel 1750 è stata scoperta la Villa dei Papiri, ma in questi anni l’interesse per Ercolano va progressivamente a scemare per il recente ritrovamento di Pompei.
Sulla scia del successo degli scavi di Pompei, nel 1828 il re Francesco I ha dato nuovo impulso alle ricerche, con l’introduzione di nuove tecniche esplorative. Dalla fine del XIX secolo si sono svolte diverse campagne archeologiche, con importanti scoperte soprattutto tra il 1960 e il 1980. Negli ultimi 40 anni sono quindi stati fatti ulteriori ritrovamenti e quello che possiamo visitare oggi nel sito è solo una minima parte dell’originario tessuto urbano della città.
Cosa vedere agli Scavi di Ercolano
All’interno degli Scavi di Ercolano ci sono moltissime cose da poter visitare, tra cui domus, ville, terme e tanto altro. La tipica domus di Ercolano era più piccola di quella di Pompei e molte di queste abitazioni era spesso decorate in maniera sfarzosa in quanto case di villeggiatura per i nobili dell’epoca. In molti casi presentavano dei portici con colonne in laterizio come misura antisismica.
Vediamo alcune delle principali attrazioni da poter ammirare negli scavi di Ercolano.
Terme del Foro
Le Terme Centrali di Ercolano risalgono alla seconda metà del I secolo a.C. e sono state scoperte nel 1931. Secondo abitudine dei Romani, sono suddivise in settore maschile e femminile. È ancora visibile l’apodyterium, cioè lo spogliatoio dove di lasciavano gli indumenti prima di entrare nelle terme. Qui ci sono il calidarium (sala calda), il frigidarium (sala fredda) e il tepidarium, dove si può osservare un magnifico mosaico con tessere nere e bianche che raffigura un amorino, delfini e calamari.
Casa Sannitica
È una delle dimore più antiche della città, eretta nel II secolo a.C. e nota per il suo elegante atrio in stile ellenico. Le pareti sono state ridipinte in quarto stile, mentre il pavimento è in cacciopesto. Intorno all’atrio principale si aprono poi tutti gli ambienti della casa, con la parte superiore dell’edificio composta da un finto loggiato con 3 colonnine ioniche. Sono poi stati ritrovati diversi affreschi, mosaici e piccole statuine.
Casa della Gemma
Il nome di questa domus deriva dal ritrovamento di un gioiello risalente all’epoca dell’imperatore Claudio, su cui è inciso il volto di Livia. In origine la Casa della Gemma era un’unica abitazione con la Casa del Rilievo di Telefo ed era di proprietà di Marco Nonio Balbo. Le due case sono poi state separate in età augustea. L’edificio sorge vicino le Terme Suburbane ed è distribuita su due livelli. All’ingresso ci sono affreschi in terzo stile e marmi policromi, mentre il pavimento è composto da mosaici in bianco e nero.
Casa del Rilievo di Telefo.
Casa del Rilievo di Telefo
Edificata tra il 27 a.C. e il 14 d.C., questa domus era in principio un tutt’uno con la Casa della Gemma, per poi essere divise successivamente. È disposta su 3 livelli sovrapposti e al suo interno sono state trovate delle sculture di origine neoattica, tra cui il rilievo sul mito di Telefo, figlio di Ercole.
È la domus più grande dopo la Casa dell’Albergo e il suo atrio ellenistico presenta delle colonne che sostengono le stanze superiori. Le pareti sono rivestite con affreschi gialli in terzo stile.
Villa dei papiri
È l’unica villa d’otium ritrovata a Ercolano ed è situata fuori dalle mura cittadine. È stata riportata alla luce nel 1750 e oggi è ancora in parte interrata. Danneggiata dal terremoto del 62 d.C., al momento dell’eruzione era in fase di restauro. In origine la Villa dei Papiri era a strapiombo sul mare ed ha una lunghezza di 258 metri. Internamente sono state recuperate 58 statue in bronzo, 21 in marmo e 1700 papiri appartenenti alla biblioteca della casa.
Fornici
I Fornici sono i magazzini del porto, impiegati anche come ricovero per le imbarcazioni. Si trovano sulla spiaggia che in epoca romana era di 500 metri più vicina rispetto ad oggi. Al loro interno sono stati recuperati 3000 scheletri umani di persone morte con l’eruzione del 79 d.C. Le vittime sono state uccise mentre scappavano verso il mare, probabilmente a causa delle alte temperature delle nubi incandescenti prodotte dal vulcano. Oltre ai corpi, è stata trovata una barca romana e i resti di un rematore e un soldato con borse di monete, spade e scalpelli.